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giovedì, Aprile 25, 2024

“I luoghi del Cuore”, la Via Vandelli al terzo posto del censimento del Fai. Ultimi giorni per votare

Sta per concludersi la campagna 2023 del Fondo Ambientale Italiano (FAI) per scegliere “I luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare. Tra questi è possibile inserire anche la Via Vandelli, realizzata nel 1739 da Domenico Vandelli, che al momento è al terzo posto della classifica provvisoria con 13.782 voti. C’è tempo fino al 15 dicembre per partecipare collegandosi al sito del Fai.

Definita dal Fai “Madre di tutte le strade moderne” e voluta dal duca Francesco III d’Este per collegare la sua capitale Modena con Massa e il mar Tirreno, la Via Vandelli era la più avveniristica delle strade carrozzabili e paradigma della rivoluzione viaria settecentesca. Serviva per il commercio delle merci dalla Pianura Padana al porto di Marina di Avenza. Collega il Palazzo ducale di Modena e il Palazzo ducale di Sassuolo con il Palazzo ducale Cybo-Malaspina di Massa toccando anche il Palazzo ducale di Pavullo nel Frignano e la Rocca ariostesca di Castelnuovo di Garfagnana. Attraversa il territorio appenninico del Frignano nel Modenese e la Garfagnana, per poi risalire le Alpi Apuane.

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“In queste aree – si legge sul sito del Fai – si aprono vasti paesaggi sulla valle del Panaro, sul monte Cimone fino al mare. Percorrendola si possono osservare diverse ofioliti (Varana, Sasso Tignoso), fenomeni geologici come i vulcani di fango e un lago termale, e un’emergenza del tutto particolare di un ponte naturale in arenaria detto Ponte Ercole o Ponte del Diavolo. Ma la vera peculiarità del cammino è costituita dai tratti di pavè originali ancora presenti, di cui i più notevoli si trovano nella Selva Romanesca nel comune di Frassinoro (Modena), nella discesa da San Pellegrino in Alpe (Lucca)”.

“L’infrastruttura sicuramente più imponente – conclude il Fai – è rappresentata dai 6 chilometri di tornanti costruiti su muro a secco che scendono dal Passo della Tambura verso Resceto, frazione del Comune di Massa. Lungo il percorso sono ancora perfettamente conservati alcuni edifici voluti dal Vandelli stesso con la funzione di osterie, stazioni di posta e rifugi per i viaggiatori. Nel suo insieme si tratta dell’unico cammino che ripercorre esattamente il tracciato di una vera strada risalente all’Illuminismo”.

La candidatura è sostenuta dal Comitato “Amici della Via Vandelli”, costituito nel 2017 da appassionati di trekking che si sono uniti dopo la riscoperta del percorso. L’obiettivo è “preservare le strutture originali settecentesche che ancora rimangono sul tracciato come testimonianza di una grande opera ingegneristica illuminista”. Il Comitato promuove e valorizza le attività che si svolgono lungo il cammino.

Così il Comitato spiega i bisogni che ha il luogo: “Lungo il percorso esistono ancora tratti originali con la lastricatura settecentesca a forte rischio di erosione e deturpazione. Questi tratti hanno bisogno di un intervento di ripristino e di tutela. Le infrastrutture dell’epoca (osterie, stazioni di posta, ricoveri), a oggi di proprietà privata, necessitano di adeguata pannellistica storico culturale per farne conoscere l’importanza storica. Allo stesso tempo le emergenze naturalistiche (salse, ofioliti, sorgenti termali) hanno bisogno di tabellatura informativa”.

Con il Comitato collaborano varie sezioni del Cai (Modena, Pavullo nel Frignano, Sassuolo, Carpi, “Elso Biagi” di Massa, Castelnuovo di Garfagnana) ed enti locali emiliani (Provincia di Modena; Comuni di Modena, Sassuolo, Maranello, Formigine, Pavullo nel Frignano, Lama Mocogno, Pievepelago, Frassinoro; Unione Terre di Castelli; Unione dei comuni del Frignano).

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