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mercoledì, Aprile 24, 2024

“Nel 2023 la priorità è il lavoro sicuro, stabile e correttamente retribuito”. La Uil analizza criticità e prospettive

E’ appena terminato un anno complesso, fatto di grandi risorse dispensate a pioggia dall’Unione Europea tramite il Recovery Fund e di progetti che ora dovrebbero prendere il largo, ma anche di occasioni perse come quelle delle bonifiche mai realizzate.

Cosa ci lasciamo alle spalle e cosa ci troviamo di fronte?

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“Ci lasciamo alle spalle un anno di cambiamenti – risponde Franco Borghini, segretario Uil area nord Toscana – , sotto alcuni aspetti persino di ripartenza anche se alcuni temi non riescono ancora a trovare soluzioni strutturali. In particolare il tema delle bonifiche e l’organizzazione del modello socio sanitario, temi sui quali la Uil ha da sempre dimostrato grande attenzione e particolare sensibilità, strategici per il rilancio della nostra provincia. Un impegno concretizzato in azioni quotidiane, di presenza ma anche di contrattazione, frutto di dialogo e confronto con le istituzioni ad ogni livello, provinciale regionale e nazionale. Sono cambiati gli interlocutori politici a livello nazionale ma i problemi rimangono irrisolti, per questo il 16 dicembre scorso abbiamo deciso di mettere in campo la mobilitazione. La manovra appena approvata non va nella direzione che i sindacati, unitariamente, hanno rivendicato nel corso di questi mesi, per questo non possiamo che definirla insoddisfacente”.

Franco Borghini, segretario Uil area nord Toscana

L’edilizia ha vissuto una netta ripresa grazie al superbonus e al Pnrr. Ma è tutto rose e fiori?

“E’ vero, la nostra Regione vive oggi una grande ripresa del settore delle costruzioni – afferma Daniele Battistini, segretario Feneal Uil Toscana – , così come altri territori sul piano nazionale, allo stesso modo le emergenze che ci troviamo ad affrontare sono allarmanti. Prima su tutte quella della sicurezza sui luoghi di lavoro.  Nelle azioni messe in campo dal governo ci aspettavamo sicuramente qualcosa di più concreto:  abbiamo bisogno di maggiore formazione e più investimenti sui controlli. Le tragedie che registriamo, purtroppo in maniera significativa anche sul nostro territorio, raccontano una piaga sociale che ad oggi rimane irrisolta. Con l’aumento del lavoro e con la corsa alla realizzazione dei progetti gli incidenti sono sempre più frequenti. Nel rinnovo dei contratti dedichiamo sempre gran parte della discussione proprio al tema della sicurezza, ci aspettiamo che le azioni messe in campo dalla politica siano consequenziali a quanto hanno dichiarato durante la campagna elettorale. Inevitabilmente quando parliamo di sicurezza finiamo anche con il parlare di legalità, due temi che si ritrovano nel confronto e nel dibattito sociale: i protocolli che abbiamo sottoscritto nel corso degli ultimi mesi con la Regione Toscana vanno in questa direzione, ora sta alle parti in causa dare gamba e sostanza a quanto sottoscritto. Crediamo sia fondamentale una collaborazione attiva con le istituzioni per portare ai tavoli di monitoraggio elementi concreti sui quali confrontarsi e sui quali approfondire tutti gli aspetti in gioco”.

Non manca chi ricorre ancora al lavoro nero o comunque irregolare…

“Il lavoro irregolare esiste – prosegue Battistini – e quando un lavoratore irregolare viene colpito da un infortunio c’è il rischio che non venga denunciato. Si teme quindi che le statistiche possano essere falsate da omissioni che non vengono tracciate. Un settore, quello delle costruzioni, dove purtroppo molte volte esiste il tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata, e su questa tematica l’attenzione deve essere massima. Il protocollo sottoscritto dalle parti sociali, dalle organizzazioni sindacali, dalle prefetture di tutta la Regione Toscana nel mese di dicembre rappresenta uno strumento importantissimo per contrastare questi tipi di fenomeni. Per la Uil e per la Feneal il luogo di lavoro deve essere un luogo di lavoro sicuro, sotto tutti i punti di vista”.

Quale sarà l’impegno per l’anno che inizia?

“La priorità – concludono Borghini e Battistini è mettere al centro della discussione progetti riguardanti la formazione ed una più puntuale ed attenta programmazione degli investimenti. Il nostro territorio ha bisogno di rilancio, a nostro avviso va nella giusta direzione la sottoscrizione del nuovo Patto per il lavoro, più di 50 milioni di euro destinati a misure di politica attiva finalizzate all’inserimento nel mercato del lavoro. Ci teniamo però a sottolineare che oltre alla formazione e all’inserimento nel mercato del lavoro, per noi i contratti devono essere a tempo indeterminato. E’ inaccettabile che oggi un giovane che si affaccia al mondo del lavoro deve trovarsi a fare staffetta tra stage gratuiti, contratti a termine e disoccupazione. Il lavoro deve essere al centro, a prescindere dall’età, ma soprattutto deve essere un lavoro dignitoso: per noi deve avere tre caratteristiche: sicuro, stabile e correttamente retribuito”.

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