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giovedì, Aprile 25, 2024

Sgarbi tra politica e arte. “Sarei il migliore ministro della Cultura”. L’auspicio che Viareggio rinasca

“Io nuovo ministro dei Beni culturali? Non vedo altri migliore di me”. Un Vittorio Sgarbi leggermente infortunato per una caduta non perde la sua ironia e soprattutto le dice con la consueta schiettezza. Nel nuovo appuntamento sabato sera de “Gli Incontri del Principe” in piazza Maria Luisa sulla Passeggiata di Viareggio il critico e studioso d’arte intervistato dal conduttore Stefano Zurlo parla a ruota libera della situazione politica e della campagna elettorale.

E i suoi giudizi sono, come è logico immaginare sono molto taglienti. “Il centrosinistra è modestissimo, Renzi e Calenda sono nulli, il centrodestra serio e determinato, Sgarbi è eccelso”. Il pubblico molto numeroso scoppia in un applauso mentre Zurlo chiede a Sgarbi in quale schieramento sarà. “Sicuramente mi candido. Non sarò nel gruppo ‘Noi moderati’ perché non sono moderato. Mi piacerebbe che il mio e gli altri schieramenti moderati nell’orbita del centrodestra facessero parte di un gruppo che si chiama ‘Rinascimento’. Altrimenti sarò nel centrodestra”.

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Una considerazione a parte la meritano i Cinque Stelle e anche in questo caso Sgarbi non la manda a dire. “Da Cinque Stelle, e cioè un hotel di lusso, sono diventati una pensione a una stella. Hanno fatto peggio di Renzi che si è danneggiato per un eccesso di presunzione. La vittoria del centrodestra alle prossime elezioni è scritta”.

Come accentratore di incarichi Vittorio Sgarbi ha una sua spiegazione. “Se facessero tutti come me ci sarebbe una vera spending review. Io sono sindaco a Sutri, il pro sindaco a Urbino, assessore alla bellezza a Viterbo. Lo stipendio è uno solo, gli incarichi tanti e se tutti facessero così si risparmierebbero tanti stipendi pubblici e quindi i parlamentari dovrebbero avere incarichi locali nei loro collegi”.

Purtroppo la cultura non è nei programmi elettorali dei partiti in questa campagna elettorale. “Questo non è accettabile e il centrodestra – dice Sgarbi – se andrà al governo dovrà bilanciare questo squilibrio in base al quale la cultura è tutta di sinistra”.

Sgarbi si è augurato che Berlusconi possa diventare presidente del Senato, dopo che lui stesso fece i sondaggi per proporlo presidente della Repubblica. “Un obiettivo che parve subito irrealizzabile”.

C’è stato anche un siparietto con il direttore de La Verità Maurizio Belpietro, che è salito sul palco chiamato da Zurlo per duettare con Sgarbi. “Berlusconi possiede 24mila quadri – ha detto Sgarbi – ma io ne prenderei solo sei”.

Vittorio Sgarbi con Maurizio Belpietro e Stefano Zurlo (foto Frame Photo Lab)

E a proposito di arte la serata si è poi incentrata sul centenario del Grand Hotel Principe di Piemonte e sul libro “Cento anni da Principe” scritto da Manila Alfano e che pubblica anche un saggio dello stesso Vittorio Sgarbi. Lo studioso e critico ne ha approfittato per parlare della città di Viareggio e del suo gioiello liberty. “Che in origine si chiamava Select e ha visto passare tutti i personaggi del mondo della cultura, della politica, dello spettacolo in cento anni, dal 1922 ad oggi, che sono stati rivoluzionari. Viareggio è cultura come dimostrano i nomi di Giacomo Puccini, Mario Tobino, Lorenzo Viani che qui sono nati o sono vissuti. Viareggio rivisitazione della Costa Azzurra – ha proseguito Sgarbi – ha visto e vissuto la storia con i suoi locali come il gran Caffè Margherita, l’Excelsior che ora viene riportato a nuova vita con un grande progetto, le magnifiche opere di Galileo Chini, il Klimt italiano, a villa Argentina”.

Sgarbi ha sottolineato come il libro “Cento anni da Principe” metta in rilievo la testimonianza di un tempo sospeso che è il miglior vanto per questa magnifica opera nata un secolo fa”. Sgarbi ha augurato che Viareggio possa ritrovare presto una stagione di rinascita e di resurrezione: “Nei prossimi cento anni Viareggio deve recuperare la sua gloria con un lungomare che è unico e nel quale ci sono sempre i segni evidenti della Belle Epoque. Viareggio rappresenta un sogno, una dimensione onirica. E i sogni ritornano. A Viareggio il sogno deve continuare”.

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