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martedì, Aprile 23, 2024

Stop alla pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso: multe salate

È ufficiale. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha comunicato lo stop alle catture del tonno rosso durante l’attività di pesca sportiva e ricreativa. Dallo scorso fine settimana, pertanto, non sarà più possibile esercitare la pesca del tonno rosso da parte dei pescatori non professionali.

Con Decreto in data 5 agosto (pubblicato e consultabile sul sito del MIPAAF alla pagina Campagna di pesca del tonno rosso – anno 2022, nella sezione normativa) è stata infatti disposta l’interruzione immediata e definitiva delle catture del pregiato pesce pelagico.

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“Per la conservazione dei tunnidi – spiega la Capitaneria di Porto – , nell’ambito delle politiche comunitarie della pesca, vengono emanati specifici regolamenti che stabiliscono le misure di gestione e di controllo. Tali misure vengono dettagliate nella redazione di piani pluriennali di gestione per la salvaguardia degli stock di tonno rosso sia nell’Atlantico occidentale che nel Mediterraneo. In base a tali piani, ad ogni Stato membro vengono assegnate delle quote nazionali: i TAC (totali ammissibili di cattura). L’Italia, per l’annualità 2022, è stata destinataria di una quota totale pari a 4.745,34 tonnellate, di cui 21,45 tonnellate disponibili per il sistema di pesca sportiva/ricreativa”.

“Gli appassionati che hanno inteso praticare tale tipo di pesca sportiva – prosegue la nota – hanno dovuto previamente chiedere ed ottenere specifica autorizzazione della Capitaneria di porto competente per territorio e sono stati tenuti a comunicare all’Autorità Marittima ogni singola cattura effettuata. Delle catture è stato costantemente conteggiato il quantitativo a livello nazionale fino al raggiungimento della quota assegnata. La soglia, raggiunta già in questi primi giorni del mese di agosto, ha comportato l’emanazione del divieto”.

“L’esercizio della pesca – conclude la Capitaneria – potrà continuare ad essere effettuato solo da coloro i quali erano stati previamente autorizzati e con la cosiddetta tecnica del ‘catch-release’, ovvero dell’immediato rilascio in mare dell’esemplare. Molto salate le sanzioni amministrative in caso di illecito, poiché la preservazione delle specie ittiche è considerato obiettivo prioritario delle politiche comunitarie in materia di pesca”.

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