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martedì, Aprile 16, 2024

Tributo a Lucio Battisti nel giorno della nascita con la cantante Mya Fracassini, Trio jazz e Ottoni dell’ORT

Mi ritorni in menteAcqua azzurra, acqua chiara, E penso a teLa canzone del soleI giardini di marzo, Il mio canto libero: alzi la mano chi non conosce almeno tre di queste canzoni e chi non ne sta canticchiando una, solo per averne letto il titolo. Lucio Battisti è stato indubbiamente uno dei cantautori più grandi di sempre, capace di rinnovare la musica italiana e di parlare di amore e di piccole situazioni quotidiane con verità e profondità ineguagliabili. A lui è dedicato l’ultimo appuntamento di questa parte della Stagione dei concerti dell’Associazione Musicale Lucchese che domenica 5 marzo, in occasione dell’80° compleanno del musicista, ospita un concerto speciale. 

Alle 17:30, sul palco dell’auditorium del “Boccherini” saliranno, infatti, gli Ottoni dell’ORT – Orchestra Regionale della Toscana con un Trio jazz e la cantante Mya Fracassini per omaggiare con uno spettacolo dal titolo “Mya canta Battisti” il cantautore, nato proprio il 5 marzo del 1943.

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La cantante Mya Fracassini (foto dalla sua pagina Facebook)

Non deve stupire che la storica Associazione che da 60 anni si occupa di musica classica proponga un concerto di questo tipo: da sempre l’AML frequenta e propone al suo pubblico qualsiasi forma di buona musica, cercando di superare gli steccati che separano la musica colta dal resto della produzione di valore; da qui la presenza in passato di ospiti come Milva, Moni Ovadia, Franco Battiato, Stefano Bollani, Elio delle Storie Tese, Alice.

Lucio Battisti è “un classico”, ormai patrimonio indiscutibile della cultura italiana del secolo scorso e su questa certezza si basa il progetto che coinvolge alcuni musicisti dell’ORT capitanati da Donato de Sena, prima tromba dell’Orchestra della Toscana, e la bella voce di Mya Fracassini, mezzosoprano versatile che spazia dalla musica antica al jazz, fino a quella contemporanea.

A rendere questo lavoro davvero interessante sono gli arrangiamenti di Gianpaolo Mazzoli, costruiti per evitare con cura l’effetto “big band” a favore di una lettura classica degli originali, esaltando le qualità indiscutibili degli strumentisti.

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