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giovedì, Aprile 25, 2024

“Bollette in vetrina”: Confcommercio invita a esporre i pagamenti. Un’azienda su tre è a rischio chiusura

Bollette 2021 e 2022 esposte nelle vetrine dei negozi, per mostrare le differenze e i mostruosi rincari, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che, se non affrontato e risolto dal Governo, causerà danni devastanti alle imprese e chiusure in serie.

Parte da Firenze e dalla Toscana, toccando anche le province di Lucca e Massa Carrara, l’iniziativa lanciata dalla Confcommercio che invita tutti gli esercenti ad esporre al pubblico, nelle vetrine delle proprie attività, le bollette ricevute lo scorso anno e questo, messe a confronto le une con le altre per lo stesso periodo.

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Una iniziativa semplice e immediata per testimoniare, nero su bianco, l’enorme incremento dei costi di energia e gas, addirittura triplicati – o peggio – nel giro di pochi mesi, a seguito dell’esplosione del conflitto in Ucraina, L’obiettivo dell’associazione è come detto quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, dal canto suo già a conoscenza di una problematica che investe anche ogni singola famiglia. E lanciare alla politica segnali chiari e richieste di intervento immediate.

“Sin dall’esplosione della pandemia – dice il presidente di Confcommercio Province di Lucca e Massa Carrara Rodolfo Pasquini -, il mondo delle imprese che siamo chiamati a rappresentare è stato quello che, per primo e più di tutti, ha subito gli effetti devastanti delle restrizioni anti Covid. Proprio quando si iniziava a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel, ecco la seconda mazzata con i rincari energetici e dei costi delle materie prime. In questi mesi estivi le attività legate al comparto turistico stanno ricevendo una boccata di ossigeno, ma l’autunno è ormai alle porte, con scenari dal punto di vista economico a dir poco catastrofici. Servono immediati interventi sui costi delle bollette, o per le piccole e medie imprese arriverà la mazzata finale”.

“Lo abbiamo detto tante volte – chiude Pasquini -: un negozio non è solo sinonimo di commercio, ma anche di occupazione e vita di un paese o di una città. La morte di un’attività non ha solo ricadute economiche, ma anche lavorative e sociali. Non ce lo dimentichiamo mai”.

Secondo i dati in possesso di Confcommercio, un’azienda su tre è a rischio chiusura. “La situazione è insostenibile – conferma il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano -: se alcuni imprenditori stanno meditando di tirare giù il bandone in maniera definitiva, altri potrebbero decidere di concentrare l’attività in pochi giorni alla settimana. Uno stratagemma, per contenere i consumi di energia e gas legati all’apertura, che durante l’inverno sono inevitabilmente destinati a salire. L’unica soluzione nell’immediato potrebbe essere quella di sollevare le imprese da alcuni carichi: non ci servono nuovi sostegni, inutile erogare aiuti quando poi quello che ci viene dato da un lato ci viene tolto subito dopo dall’altro. Meglio sgravare i bilanci da alcuni pagamenti obbligatori, come quelli legati all’Iva”.

Gli uffici di Confcommercio province di Lucca e Massa Carrara invieranno a tutte le imprese associate appositi cartelli predisposti per questa iniziativa, che i commercianti potranno poi esporre nelle rispettive vetrine.

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