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mercoledì, Aprile 24, 2024

Il rapporto tra i macchiaioli e il mare. Due conferenze di Giannini su Fattori e Signorini

Per due giovedì consecutivi – il 25 agosto e il 1° settembre – a Palazzo Cucchiari di Carrara sono previste due conferenze dedicate a Telemaco Signorini e a Giovanni Fattori, artisti le cui opere sono presenti a Il Mare: Mito Storia Natura. Arte italiana 1860 – 1940, la mostra-evento organizzata dalla Fondazione Giorgio Conti che prosegue fino alla fine del mese di ottobre nella suggestiva sede espositiva di Palazzo Cucchiari a Carrara.

In particolare Federico Giannini, direttore di Finestre sull’Arte, offrirà l’occasione per meglio conoscere e capire com’è nato e maturato il legame tra il mare e Giovanni Fattori e ancor più nello specifico illustrerà il legame tra Riomaggiore e Signorini.  

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Le conferenze inizieranno alle ore 21.15, sempre con ingresso libero.

Le conferenze

Il 25 agosto Giannini parlerà di Telemaco Signorini. Probabilmente senza questo artista, le Cinque Terre non avrebbero lo stesso fascino. Fu infatti il grande pittore macchiaiolo tra i primi ad avventurarsi a Riomaggiore, quando la prima delle Cinque Terre era un borgo isolato dal mondo, abitato da pochi abitanti privi di contatti con le grandi città, e che si poteva raggiungere soltanto a piedi scendendo da Biassa, oppure via mare. Signorini arrivò qui per la prima volta negli anni Sessanta del XIX secolo, quando la ferrovia ancora non esisteva: lui, elegante e colto fiorentino, si scontrò subito con un mondo totalmente diverso da quello a cui era abituato, ma che lo catturò fin da subito. Signorini, che era giunto giovane a Riomaggiore in cerca di ispirazione, ci sarebbe tornato più e più volte, diventando familiare agli abitanti del borgo, che contribuì a far conoscere grazie ai suoi dipinti. La conferenza, anche con la lettura dei poco conosciuti ma deliziosi Diari di Signorini, presenta al pubblico la Riomaggiore descritta e dipinta dal grande pittore toscano.

A seguire, il 1° settembre, Giannini proporrà un focus su Giovanni Fattori. “Amo il mare perché nato in una città di mare”: così il grande pittore livornese, padre della pittura di macchia ed esponente di spicco del gruppo dei macchiaioli, descriveva il legame che lo univa al mare. Fu un rapporto che non venne mai meno: al mare nacquero i primi dipinti con i quali Fattori esprimeva la nuova poetica della macchia, il mare vide sorgere i suoi capolavori, al mare si recava con i suoi colleghi, figure in contemplazione del mare sono le protagoniste dei dipinti dell’ultima fase della carriera, una sorta di testamento spirituale dell’artista. La conferenza, anche attraverso letture dei carteggi di Fattori, dai quali emerge tutto il carattere sanguigno del grande artista, e attraverso l’analisi dei dipinti più importanti, ripercorrerà le tappe del rapporto tra Giovanni Fattori e il mare.

La mostra

Curata da Massimo Bertozzi e articolata in sei diverse sezioni, la mostra propone opere realizzate nell’arco di 80 anni cruciali per la cultura del Belpaese, accomunate da un solo fil rouge che riguarda una cinquantina di artisti: il mare.

Si tratta di un panorama d’arte che, in un centinaio di opere, va dai macchiaioli (Fattori) e post macchiaioli (Lloyd, Ulvi Liegi, Puccini) ai pittori cosiddetti labronici (March e Natali), dalla figurazione simbolista (Sartorio, Benvenuti, Baracchini Caputi), dal mondo colorato dei divisionisti (Nomellini) alla stagione delle avanguardie (Ram e Thayaht) e dei “ritorni all’ordine”, con richiami alle grandi individualità dell’arte italiana, De Chirico, Savinio, De Pisis, Campigli, Morandi, Nathan e tra gli scultori Martini, Marino, Manzù e Messina.

Ovviamente un’attenzione particolare sarà riservata all’area ligure-apuana, e quindi ai pittori versiliesi autoctoni, come Chini, Moses Levy, Viani, o d’adozione, come Carrà, Carena, De Grada, Funi, e quindi ai cantori delle terre di Liguria, come Telemaco Signorini e agli scultori apuani come Carlo Fontana e Arturo Dazzi.

Per tutti, un solo comune denominatore: il mare e quelle terre – piatte o scoscese – che vi si affacciano e che da millenni accolgono popoli che hanno scelto di viverci.

Ecco, quel mare è di tutti, ma non appartiene a nessuno; e se pur questi artisti hanno visto lo stesso mare, alla fine ognuno se l’è immaginato e figurato a modo suo.

Probabilmente sta in questo piccolo particolare il fascino e la magia delle diverse espressioni artistiche, di cui la mostra di Palazzo Cucchiari vuol dare ampia testimonianza.

La mostra è corredata da un catalogo in cui oltre alle immagini di tutte le opere in mostra, troveranno spazio i testi di Franca Conti (Presidente della Fondazione Giorgio Conti) e di Massimo Bertozzi (curatore della mostra).

Informazioni mostra
Fondazione Giorgio Conti
Il Mare: Mito Storia Natura. Arte italiana 1860 – 1940
A cura di Massimo Bertozzi
Fino a 30.10.2022
Palazzo Cucchiari, via Cucchiari 1, Carrara
Aperta agosto, settembre: MA-ME-GI-DO ore 9.30-12.30 e 16-20; VE-SA: 9.30-12.30 e 16-23; ottobre: MA-ME-GI-DO ore 9.30-12.30 e 16-20; VE-SA: 9.30-12.30 e 16-21; chiusa LU
Ingressi: € 10; ridotto € 8; gruppi 10-29 persone € 8; da 30 in poi € 7; scuole € 4 (2 accompagnatori gratuiti per scolaresche); gratuito Giovani fino a 8 anni accompagnati dai genitori, portatori di handicap e accompagnatore, giornalisti con tesserino nazionale.
Tel. 0585 – 72355; info@palazzocucchiari.it; www.ilmarecarrara.it

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