20.7 C
Comune di Viareggio
venerdì, Marzo 29, 2024

Il caso del cinghiale abbattuto: l’Asl fa chiarezza sulla vicenda e sulle misure di contenimento della peste suina

Non si placano le polemiche a seguito dell’abbattimento nei giorni scorsi di un cinghiale rimasto ferito in un incidente stradale. Sulla vicenda riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’Azienda USL Toscana nord ovest.

L’Azienda USL Toscana nord ovest, in particolare tramite l’unità funzionale di Sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria zona Versilia, intende fare chiarezza  in merito agli spiacevoli episodi accaduti lo scorso 2 dicembre 2022 durante l’abbattimento di un cinghiale ferito a Massarosa, a causa della presenza di persone contrarie alle operazioni in corso.

- Advertisement -

Nello specifico, si fa presente che il cinghiale non era un cucciolo, ma una femmina adulta di più di due anni e di oltre quaranta chili.

Si ribadisce inoltre che il recupero della fauna selvatica non rientra nelle competenze dei servizi veterinari dell’Asl, che invece garantiscono la prevenzione e il contenimento delle malattie infettive negli animali, anche a tutela della salute della collettività.

In particolare la Peste suina africana (PSA) è una malattia infettiva, ad elevata contagiosità e trasmissibilità che negli ultimi anni sta diffondendosi in Europa ed in Italia e quindi viene monitorata con attenzione dalle istituzioni sanitarie europee e nazionali.  E’ una patologia che deve essere fronteggiata con tutti i mezzi a disposizione, perché pur non essendo pericolosa per l’uomo (non è una zoonosi) colpisce pesantemente la filiera suinicola, con gravi perdite negli allevamenti di suini domestici;  anche i cinghiali possono essere infettati e anzi rappresentano il principale serbatoio per la diffusione della malattia.

In Italia è operativo il Piano nazionale di sorveglianza per Peste suina africana che impone ai servizi veterinari di effettuare i campionamenti di organi sui cinghiali ritrovati morti sul territorio al fine di monitorare l’eventuale presenza del virus  ed adottare senza ritardi le misure di contenimento previste.

Con legge del 7 aprile 2022, numero 29, “Misure urgenti per arrestare la diffusione della Peste suina africana (PSA)”, e l’ordinanza del Commissario straordinario numero 4  del 2022, i cinghiali feriti non rientrano più nel programma di recupero della fauna selvatica e tutti questi animali (feriti o incidentati) devono essere abbattuti per il successivo prelievo di organi. Per questa categoria di animali (feriti/incidentati) il legislatore non ha previsto deroghe, in quanto il contenimento della malattia è misura urgente di sanità pubblica. I vincoli della norma sono stati ribaditi anche da Regione Toscana, che ha peraltro seguito e indirizzato le operazioni nel caso specifico.

Un cinghiale investito, potrebbe essere un animale malato ed essere per questo meno reattivo e più vulnerabile all’incidente, come evidenziato dai molti referti risultati positivi alla PSA in campioni prelevati da cinghiali vittime di investimento nelle zone rosse delle regioni già interessate dalla malattia (Piemonte, Liguria e Lazio).

Si specifica, inoltre, che la ricerca effettuata sugli organi di cinghiale è l’unico sistema per la diagnosi precoce della Peste suina africana, malattia grave che comporta l’adozione di rigorose misure sanitarie (blocco delle movimentazioni degli animali e della commercializzazione dei prodotti derivati) con pesanti ripercussioni economiche su tutta la filiera produttiva.

Con la sua comparsa in un territorio, sono previste, inoltre, limitazioni agli spostamenti delle persone per attività ludiche, turistiche, produttive (ad esempio anche escursionismo, passeggiate con i cani, raccolta di funghi, mostre con animali etc).

Pertanto qualsiasi appropriazione di cinghiale ferito/incidentato, come qualsiasi ostacolo alle funzioni di controllo, è fa considerarsi attività illecita e illegale, in quanto ostacola le misure di prevenzione sanitaria.

Il Servizio veterinario della ASL, intanto, ringrazia le forze dell’ordine intervenute nella vicenda di Massarosa per la collaborazione e per l’alta capacità professionale dimostrata.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

ULTIMI ARTICOLI