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venerdì, Marzo 29, 2024

Valle del Serchio e Alta Versilia: l’Asl amplia l’attività dell’infermiere di famiglia e di comunità

A partire da martedì 2 maggio 2023 il servizio dell’infermieristica di famiglia e di comunità (IFeC) della Zona Distretto della Valle del Serchio sarà esteso anche ai comuni di Barga, Coreglia Antelminelli, Gallicano, Fabbriche di Vergemoli e Palagnana di Stazzema (località situata all’estremo limite della zona Versilia) per un totale di circa 19.000 abitanti.

Si amplia, quindi, la copertura di questo importante servizio, grazie al quale vengono applicati per la popolazione interessata innovativi strumenti operativi e gestionali. Questo approccio prevede, infatti, insieme all’individuazione dell’infermiere di riferimento, l’acquisizione e il consolidamento dei contatti e la condivisione di indicazioni utili per la vita di tutta la famiglia, che viene inserita in un percorso virtuoso.

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La figura dell’infermiere di famiglia e di comunità rappresenta un importante sviluppo delle Cure primarie nel territorio perché svolge una funzione assistenziale, in stretta collaborazione con il medico di famiglia, per una presa in carico puntuale e attenta ai bisogni socio-sanitari dei pazienti e dei loro familiari, grazie anche al supporto del Servizio sociale.

Questa modalità assistenziale, prevista dalla delibera della Regione Toscana numero 597 del 2018, consente di assicurare al cittadino, alla sua famiglia, al caregiver e alla comunità un’assistenza personalizzata, con la specifica caratteristica della proattività, centrata sulla persona e sul contesto familiare nella lettura della globalità dei bisogni evidenziati. Viene individuato proprio nell’ambito domiciliare il contesto preferenziale in cui perseguire gli obiettivi di salute dei singoli e delle famiglie, anche in collegamento con le Case di comunità.

Il modello, nel rispetto della territorialità e della prossimità, prevede che a ogni infermiere sia affidato un gruppo di popolazione identificato geograficamente; dunque, ciascun assistito e familiare può contare sulla presenza costante di questa figura di riferimento.

L’obiettivo è dunque avvicinare sempre di più la risposta sanitaria al domicilio della persona, in modo da aiutare i cittadini all’accesso più appropriato ai servizi sanitari e sociosanitari. L’infermiere di famiglia e di comunità orienta persone e famiglie nella complessa rete delle attività territoriali favorendo la continuità assistenziale. Questa funzione viene attuata in stretta integrazione con il medico di medicina generale e con gli altri professionisti della salute che operano nella rete territoriale.

Il vero valore aggiunto del progetto è rappresentato, in tutte le realtà in cui è stato attivato, dal rapporto stretto che si instaura, insieme ai medici curanti, con le famiglie, creando anche i presupposti per un’azione educativa destinata a sviluppare le capacità di autocura e di adattamento dei pazienti e della famiglia alla malattia cronica, favorendo tra l’altro in questa maniera (per quanto possibile) la permanenza della persona al proprio domicilio.

Gli infermieri coinvolti da questo processo di estensione sono nello specifico: Maria Grazia Fusari, Gemma Gualtierotti, Erika Irmeni, Nedo Lunardi, Jessica Lunardi, Patrizia Santi e Michela Scremin.

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