La Giuria del Premio Letterario Viareggio-Rèpaci 93esima edizione presieduta dal giornalista, saggista e storico Paolo Mieli, annuncia l’assegnazione del Premio per la Saggistica a Silvia Ronchey (foto) con il suo “L’ultima immagine” edito da Rizzoli Libri. Il premio le verrà consegnato nel corso della serata finale domenica 31 luglio in piazza Maria Luisa a Viareggio. Enrico Terrinoni con “Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma” edito da Feltrinelli e Vincenzo Trione con “Artivismo” edito da Einaudi riceveranno il riconoscimento “Giuria-Viareggio”. La Giuria tornerà a riunirsi in occasione della serata finale proclamando Il vincitore per la Narrativa.
“L’ultima immagine”. Questo libro postumo racchiude l’estremo pensiero di James Hillman. Non è solo la summa e l’ultimo approdo della riflessione sull’immagine, che fin dall’inizio sostanzia la sua idea di anima e tutta la sua psicologia. È anche il testamento, etico e politico, che uno dei massimi pensatori del Novecento ha voluto strenuamente concludere sul letto di morte, restando pensante sino alla soglia finale dell’intelletto, dell’introspezione, della biologia stessa.
Vi ha depositato l’ultima immagine, appunto, di sé e del suo sistema psicologico e filosofico. Fin dal pensiero del suo maestro Jung – ma anche del platonismo antico e rinascimentale o dell’islam sufi di Corbin – l’immagine è la materia di cui è fatta l’anima individuale. È allora proprio curando il nostro modo di guardare un’immagine che Hillman ci consegna una nuova terapia dei mali che oggi sempre più affliggono l’anima collettiva.
Una via verde, immanente alla psiche, per salvare la Terra dalla catastrofe ecologica. Un ritorno alla “Grecia psichica”, al suo principio di laicità, di “inappartenenza”, di tolleranza, contro ogni fondamentalismo. Una riscoperta del “genio femminile”, l’importanza del nuovo e antico potere della donna, del suo ruolo nella composizione dei conflitti psichici, e quindi politici, dinanzi alla “caduta” della civiltà occidentale e alla crisi endemica delle sue economie.
È nel settembre 2008, lo stesso mese e anno del crollo di Wall Street, che si svolge il “primo tempo” di questo dialogo con Silvia Ronchey, ispirato dalle immagini dei mosaici di Ravenna. Il suo “secondo tempo”, consumato in punto di morte nell’ottobre 2011, affida all’umanità del terzo millennio un insegnamento reso con la tenacia e la determinazione di un moderno Socrate, a testimoniare quella verità che si scorge ed esprime solo imparando a fermare lo sguardo, per cercare dentro ogni immagine l’ultima immagine.
James Hillman (1926-2011) è stato uno dei maggiori filosofi contemporanei e il più illustre esponente della psicoanalisi di matrice junghiana. Autore di bestseller internazionali, oltre ai libri intervista con Silvia Ronchey ha pubblicato per Bur Il potere.
Silvia Ronchey è docente ordinaria di Civiltà bizantina all’Università di RomaTre. L’incontro con James Hillman, in particolare, ha dato origine a una duratura collaborazione che si è espressa, oltre che nelle interviste televisive, nei due libri-dialogo “L’anima del mondo” e “Il piacere di pensare” (entrambi Rizzoli).
La Giuria è composta da Paolo Mieli (Presidente) – giornalista, saggista e storico, Leonardo Colombati (vicepresidente) – scrittore, Costanza Geddes da Filicaia – docente di Letteratura italiana contemporanea, Luca Alvino – poeta, Maria Pia Ammirati – dirigente televisiva, scrittrice e giornalista, Camilla Baresani – scrittrice e insegnante, Giorgio Biferali – scrittore e insegnante, Maria Borio – poetessa, Gabriella Buontempo – produttrice cinematografica, Diamante D’Alessio – giornalista, Francesca Ferrandi – autrice, Emma Giammattei – Professoressa di Letteratura Italiana, Luciano Luciani professore e giornalista, Edoardo Nesi – scrittore e saggista, Mirella Serri – docente di Letteratura e giornalismo. La dottoressa in italianistica Erika Bertelli si occupa della segreteria organizzativa.