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sabato, Novembre 23, 2024

Sant’Anna, appello ad un’Europa unita contro i nazionalismi e i neofascismi. Un premio intitolato a David Sassoli

Come ha ricordato il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, dal sacrario di Sant’Anna di Stazzema, in occasione del 78° anniversario della strage del 12 agosto 1944, quello che si è svolto oggi è stato il primo, dopo tanti anni, senza Enrico Pieri, storico presidente dell’Associazione Martiri e superstite simbolo di Sant’Anna (scomparso il 10 dicembre 2021). Una mancanza che si è fatta sentire, in una giornata in cui sono stati respinti con forza i richiami alla razza fatti dal primo ministro Ungherese Viktor Orban, così come i nazionalismi Europei e le ambiguità di alcuni partiti politici italiani a cui il sindaco di Stazzema ha lanciato una provocazione: “Chi non ha niente a che fare con il fascismo, oltre a dirlo in più lingue straniere, approvi e faccia approvare la proposta popolare di Legge Antifascista depositata in Parlamento. Un voto vale di più di tante dichiarazioni”.

Stamani, dal monumento ossario a Col di Cava, alla presenza delle maggiori autorità civili, militari, religiose, delle associazioni combattentistiche, dei reduci e del territorio, dei sindaci della Versilia e di amministrazioni comunali provenienti da tutta Italia, sono intervenuti oltre a Maurizio Verona, il Presidente della Regione Eugenio Giani, Umberto Mancini per l’Associazione Martiri di Sant’Anna, e la sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi.

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Il monito del Presidente Mattarella

In occasione dell’anniversario della strage, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sono trascorsi settantotto anni dai giorni dell’eccidio nazifascista compiuto nelle frazioni di Stazzema. L’orrore ha colpito le nostre terre, la nostra gente, a testimonianza degli effetti di ideologie perverse nemiche della dignità e della libertà delle persone. Gli assassini, ufficiali e militari delle SS, che compirono la strage aiutati da fascisti della zona, manifestarono fino in fondo inconcepibile disumanità, colpendo centinaia di persone innocenti, trucidando anziani, donne, bambini, sterminati con ferocia, lasciando corpi martoriati e bruciati”.

“La memoria dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema – ha proseguito Mattarella – è, per l’intera Europa, una spinta costante a mantenere al primo posto il tema del rispetto della vita delle persone, della pace come orizzonte storico necessario, della partecipazione a comuni prospettive di vita e di sviluppo. Il segno profondo di un orrore così grande è inciso a caratteri indelebili nella coscienza della Repubblica. Dalla reazione a quell’abisso scaturì il riscatto morale e civile del nostro popolo, il secondo Risorgimento del nostro Paese. Da qui hanno preso le mosse le radici di una civile convivenza che ha trovato nella Costituzione i suoi architravi”.

“Gli italiani – ha concluso – devono grande riconoscenza ai pochi testimoni sopravvissuti, ai familiari delle vittime, a quanti si sono impegnati negli anni a ricostruire circostanze ed eventi, a ricomporre le storie individuali. La loro testimonianza è stata preziosa, contribuendo a costruire un memoriale vivente, intimamente connesso ai valori e ai principi che regolano la vita della nostra comunità: monito permanente alle generazioni che si succedono”. Un messaggio è stato inviato anche dal Presidente della Camera Roberto Fico.

Il videomessaggio di Roberta Metsola

Le orazioni sono state precedute dal videomessaggio della Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, che ha salutato i cittadini di Stazzema, i superstiti e i familiari delle vittime, riaffermando la solidarietà nei confronti dell’Ucraina. “Poco tempo fa ci ha lasciati Enrico Pieri sopravvissuto all’eccidio di Sant’Anna quando aveva 10 anni – ha detto la presidente Roberta Metsola -. Ha passato la sua vita a divulgare quanto accaduto in quella terribile estate del ’44, perché non succedesse mai più. Nei suoi discorsi insegnava ai giovani l’importanza dell’Europa, e aveva capito la differenza tra l’Europa dei nazionalismi del passato e l’Europa di oggi. Il progetto dell’Unione Europea non sarà forse perfetto, ma rappresenta un baluardo della democrazia e delle libertà individuali e di pensiero, della sicurezza e della protezione. Il 24 febbraio c’è stata la brutale invasione dell’Ucraina che ha spinto l’Europa a riaffermare più chiaramente la sua ragione d’esser e a ricordare che dalle ceneri della seconda guerra mondiale i paesi si sono riuniti per difendere la pace. Ma a meno di duemila chilometri da qui l’invasione prosegue e gli attacchi provocano morti innocenti. L’Unione Europea è a fianco dell’Ucraina”.

Un premio in ricordo di Sassoli

Più duro l’intervento del primo cittadino di Stazzema e presidente dell’Istituzione Parco nazionale della pace di Sant’Anna Maurizio Verona, che ha ricordato anche la superstite Cesira Pardini scomparsa ad aprile di quest’anno. “Abbiamo bisogno di un’Europa che aveva in mente il Presidente David Sassoli: un’Europa dei popoli, aperta, solidale, antifascista, impegnata contro ogni rigurgito nazionalista. Orban ha rispolverato addirittura il mito della razza, e l’ha fatto davanti ai giovani. La preoccupazione è che Orban non sia solo, che abbia ‘amici’ in altri paesi Europei, che condividono ancora oggi un pensiero che è falso dal punto di vista scientifico, che è pericoloso da un punto di vista sociale, un pensiero che la storia ha messo a tacere – ha detto Verona dal sacrario -. Queste posizioni sono incompatibili con l’Europa dei popoli che abbiamo in mente e che è necessaria. L’Europa è una grande opportunità”.

Il Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna promuoverà dal prossimo autunno un premio di giornalismo dedicato a David Sassoli che si chiamerà “I Giovani e l’Europa – David Sassoli”. Il sindaco di Stazzema ha poi ribadito il rammarico perché la legge popolare antifascista “non ha fatto alcun passo in avanti nell’iter parlamentare per approdare in aula ed essere discussa. È un’occasione persa per il nostro Parlamento, frenato da troppi tatticismi, da troppi personalismi. Non una legge con una firma, ma con 250mila firme, nomi e cognomi di persone che vogliono bene al nostro Paese e hanno colto questa necessità. La proposta sarà iscritta nella prossima legislatura, faccio appello ai nostri futuri deputati e senatori di sostenerla, di dare dignità ad una richiesta popolare di essere almeno discussa”. Poi la stoccata a Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: “La forza di questa legge è che è popolare. Non è una legge del sindaco Verona, non è una legge di Stazzema, non è di un deputato, di una forza politica, non è di un’associazione, è di tutti i suoi sottoscrittori, è di tutti gli antifascisti, è di chi ama la democrazia. Chi non ha niente a che fare con il fascismo oltre a dirlo in più lingue straniere approvi e faccia approvare la Proposta di Legge Antifascista. Un voto vale di più di tante dichiarazioni”.

La firma del protocollo della Rete Comuni Toscani

Rete Comuni Toscani teatro di stragi nazifascisti

“Più di 150 stragi hanno coinvolto la Toscana nella seconda guerra mondiale, e finora il protocollo di intesa che unisce i Comuni teatro di stragi nazifasciste in Toscana è stato sottoscritto da 80 comuni – ha detto il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. La cultura e il senso della memoria si deve esprimere in quello che è la conoscenza di quel periodo, fino alla Liberazione. Oggi con questo accordo (di cui fa parte anche la Regione Toscana) ci impegniamo a non cadere più nell’oblio. Perché pensavamo di aver toccato il punto più basso della civiltà umana, ma in realtà la crudeltà e la brutalità che vediamo in Ucraina (ma anche in Kosovo e in altri 30 luoghi del mondo) ci fa capire che quei pericoli si stanno riaffacciando”.

La sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi, accanto al sindaco di Stazzema, Maurizio Verona

L’orazione di Valentina Cuppi

“Ho Cesira Pardini ed Enrico Pieri nel cuore. Essere qui a Sant’Anna, vuol dire essere i partigiani dell’oggi”. Così è intervenuta la sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi, che ha proseguito: “Sono onorata di intervenire qui e rinnovare il patto che non è solo fra noi di Marzabotto e Sant’Anna. Tutti noi che scegliamo di essere qui oggi ci prendiamo un impegno: essere partigiani dell’oggi e quindi dalla parte dei valori che la costituzione contiene. Battersi perché vengano attuati quei principi. Quello che facciamo a Marzabotto e a Sant’Anna è il presente ed è il futuro. Da qui è partita la raccolta firme per la legge popolare antifascista. L’impegno è di non lasciarla cadere ma portarla avanti”. Non c’è solo il fascismo, ma anche la disuguaglianza è da combattere per Cuppi: “Dove c’è disagio, marginalità, mancanza di tutele, è più facile che si crei un nemico e un capro espiatorio. Quindi è nostro compito cercare di eliminare le disuguaglianze, di genere ed economiche, dei territori”.

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