Si possono unire i piaceri dell’escursionismo e della buona tavola? La risposta è senz’altro affermativa e di esempi ce ne sono molti, sulle Alpi, sugli Appennini e anche sulle nostre Alpi Apuane. Uno di questi, una vera eccellenza come punto di ristoro, che si caratterizza per essere a portata di famiglia per la facilità di arrivarci in occasione di una vacanza in Val di Fassa o in Val Gardena, e che vale la pena di sperimentare, è rappresentato dalla Malga Sassopiatto (Plattkofelhütte).
Come si legge sul suo sito (www.plattkofelalm.info) è un rifugio alpino che si trova nel mezzo delle Dolomiti a 2.250 metri di altezza e che porta il nome della montagna ai cui piedi si annida. La struttura, realizzata e gestita dalla famiglia Kasseroler, è aperta da inizio giugno fino a fine settembre o inizio ottobre, in base alle condizioni meteorologiche. “Si tratta di una malga tradizionale – spiegano i titolari – . Abbiamo demolito e ricostruito la vecchia malga nel 2015 cercando di mantenerne il carattere tipico, Abbiamo incorporato la vecchia stube (la stube o stüa è il soggiorno tipico di alcune zone alpine con pareti foderate di legno e la caratteristica stufa in muratura alimentata a legna, ndr.). Abbiamo combinato i materiali di pietra e legno, e creato per i nostri ospiti un ambiente accogliente, Nel nostro campo pascolano 80 manze, questo anno solo 20 pecore a causa del lupo, 20 mucche da latte, 10 cavalli e 40 capre da latte. Con il latte delle nostre mucche e delle capre produciamo formaggi, burro, ricotta e yogurt. Sforniamo ogni giorno il pane dal nostro forno a legna. Quello che si trova a tavola, viene dalla nostra Malga o dall’azienda situata nella valle, a Gudon in Val d’Isarco. Il relax in mezzo alla natura e il sano godimento sono al centro della nostra accoglienza”.
La Malga Sassopiatto può essere raggiunta percorrendo i sentieri che attraversano l’Alpe di Siusi, il Monte Pana, il Passo Sella o tramite la via ferrata Oskar Schuster. Ma il percorso più facile è quello del sentiero Friedrich August che dal passo Sella porta fino al Jouf de Fascia, alle porte dell’Alpe di Siusi. Per arrivarci occorre prendere da Campitello di Fassa la funivia Col Rodella che porta fino a quota 2.413 metri. Dopo una sosta al belvedere – da dove si può ammirare una corona di montagne straordinarie come Sassopiatto, Sassolungo, il gruppo del Sella con il Piz Boè, la Marmolada e il gruppo del Catinaccio – , seguendo le indicazioni si imbocca il sentiero che è pressoché pianeggiante. Occorre un inciso di carattere storico: il sentiero, diventato oggi uno dei più noti e frequentati delle Dolomiti per i suoi panorami e la semplice percorribilità, prende il nome da Friedrich August III di Sassonia, vissuto dal 1865 al 1932, che amava passeggiare in queste zone e che lo fece costruire nel 1911 per facilitare gli spostamenti delle truppe austro-ungariche.
Per arrivare alla Malga occorre poco più di un’ora e mezza di cammino, fra appunto splendidi panorami, praterie di Stelle Alpine, greggi al pascolo e fischi di richiamo delle marmotte. La Malga Sassopiatto è leggermente al di sotto del sentiero Friedrich August, lungo quello che porta a Campitello di Fassa attraverso la Val Duron, ma facilmente raggiungibile con una breve digressione (5/10 minuti) ben segnalata. La struttura è circondata da ampi prati dove in estate pascolano liberamente mucche, pecore, capre e cavalli. Durante la bella stagione, è un piacere rilassarsi sulle chaise longue in legno o sedersi ai caratteristici tavoli all’aperto circondati dai massicci dolomitici per gustare i piatti tipici, realizzati con materie prime di produzione artigianale.
Una premessa: per malga si intende un insieme di strutture legate all’alpeggio, ovvero l’attività agro-zootenica che si svolge in montagna durante i mesi estivi, fra cui la lavorazione del latte prodotto. E infatti qui alle falde del Sassopiatto si possono consumare prodotti, neppure a km. Zero ma addirittura a cm. Zero, ovvero le prelibatezze del caseificio alpino della famiglia Kasseroler, lo speck e il pane profumatissimi fatti in casa e i piatti tipici della cucina altoatesina. Si spazia dal latte fresco di mucca al formaggio di capra, dal formaggio alpino piccante della fattoria a quello fresco dolce o stagionato, senza contare la selezione di salumi, le marmellate, i succhi di frutta. Fra le specialità casearie vi è anche il graukäse (formaggio grigio), un vero e proprio piccolo gioiello dell’alimentazione dato che è considerato il più magro del mondo: prodotto con una lavorazione che richiede tempi lunghi e utilizzando il latte crudo vaccino, fa parte del gruppo dei sauerkäse, ovvero di quei formaggi tipici tirolesi che coagulano senza l’utilizzo del caglio, ma grazie all’acidificazione del latte.
Da provare, perciò, i taglieri con insaccati e formaggi, come pure i piatti tipici quali canederli di vari tipi, polenta con il formaggio fuso o con il gulasch, carni alla griglia, tanto per citarne alcuni. Anche le verdure provengono dall’orto della malga. Imperdibili poi i dolci fatti in casa: torte, panna cotta, il tradizionale kaiserschmarren (il dessert dell’imperatore, ovvero frittelle con la marmellata), strudel classico o con la ricotta. E per finire, le grappe, ovviamente anch’esse artigianali, dai tipici aromi alpini: al fieno, al pino mugo, ai frutti di bosco.
Insomma, un menù con tante prelibatezze ad ottimi prezzi, quantità abbondanti e qualità ottima, come solo le materie autoprodotte possono garantire. Andando via, ci si può portare via un pezzo di Sud Tirolo acquistando sul posto i prodotti della Malga, un vero e proprio ricordo di un’esperienza gourmet in alta quota irripetibile.