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sabato, Novembre 23, 2024

“Tempesta in giugno”, il capolavoro ritrovato di Irène Némirovsky. Incontro con la curatrice dell’edizione

Domenica 28 agosto nuovo appuntamento estivo della rassegna “Un libro al CRO”. Ospite dell’incontro Teresa Lussone che ha curato insieme a Olivier Philipponnat e tradotto insieme a Laura Frausin Guarino, una nuova ritrovata edizione del capolavoro di Irène Némirovsky “Tempesta in giugno”, il primo movimento di “Suite francese”, il capolavoro in cinque libri dell’autrice iniziata nel 1942 e rimasta incompiuta. Modera l’incontro Elena Torre.

Questa nuova edizione pubblicata per Adelphi contiene quattro capitoli in più e molte integrazioni. Un romanzo irrinunciabile per chi ama Némirovsky e la letteratura…

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“Irène Némirovsky – ha scritto Pietro Citati – possedeva i doni del grande romanziere, come se Tolstoj, Dostoevskij, Balzac, Flaubert, Turgenev le fossero accanto e le guidassero la mano”. Per tutti coloro che dal 2005 (anno della pubblicazione di “Suite francese” in Italia) hanno scoperto, e amato, le sue opere, questo libro sarà una sorpresa e un dono: perché potranno finalmente leggere la “seconda versione” – dattiloscritta dal marito, corretta a mano da lei e contenente quattro capitoli nuovi e molti altri profondamente rimaneggiati – del primo dei cinque movimenti di quella grande sinfonia, rimasta incompiuta, a cui stava lavorando nel luglio del 1942, quando fu arrestata, per poi essere deportata ad Auschwitz. Una versione inedita, e differente da quella, manoscritta, che le due figlie bambine si trascinarono dietro nella loro fuga attraverso la Francia occupata, e che molti anni dopo una delle due, Denise, avrebbe devotamente decifrato. Qui, nel narrare l’esodo caotico del giugno 1940, e le vicende dei tanti personaggi di cui traccia il destino nel suo ambizioso affresco – piccoli e grandi borghesi, cortigiane di alto bordo, madri egoiste o eroiche, intellettuali vanesi, uomini politici, contadini, soldati, Némirovsky elimina tutte le fioriture, asciuga e compatta; non solo: ricorrendo alla tecnica del montaggio cinematografico, limitandosi a “dipingere, descrivere”, sopprimendo ogni riflessione e ogni giudizio, conferisce a questo allegro con brio un ritmo più sostenuto – e riesce a trattare la “lava incandescente” che ne costituisce la materia con una pungente, amara comicità.

“Col calar del buio il pericolo cresceva, e così pure l’angoscia. La si respirava nell’aria, nel silenzio. Neanche le persone più fredde, le più generalmente tranquille, potevano evitare quella confusa e mortale apprensione, quella stretta al cuore. Ciascuno guardava la sua casa e pensava: ‘Domani sarà distrutta, domani non avrò più niente. Mi toglieranno tutto. Perché| Lavoravo, non facevo del male a nessuno. Perché’. E contemporaneamente si sentiva sopraffatto da un’ondata di indifferenza: ‘Che importa! Sono solo pietre, legno, materia inerte!’”. Erano pochi coloro che pensavano con rimpianto alle ricchezze perdute: l’importante era stringere fra le braccia un essere vivente, una moglie o un figlio. Il resto non contava, il resto poteva pure sprofondare tra le fiamme”.

Teresa Lussone

Tutti i romanzi di Irène Némirovsky (Kiev, 1903 -Auschwitz, 1942), nonché moltissimi dei suoi racconti, sono pubblicati da Adelphi, dove è in preparazione anche un’ampia scelta delle lettere. “Tempesta in giugno”, apparso in Francia nel 2020, è seguito dagli appunti dell’autrice sugli ultimi tre pannelli dell’opera e riproduce gli apparati critici dell’edizione francese.

Dunque, appuntamento domenica 28 alle ore 18,30 al CRO di Pietrasanta in via Garibaldi 65.

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