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venerdì, Novembre 22, 2024

Come l’architettura ridisegna gli spazi necessari per gli studenti. Giuliano Azzinari illustra le linee guida del futuro

Gli studenti universitari fuori sede hanno bisogno di alloggi e di spazi adeguati per la propria formazione. Ma quali sono le nuove tendenze dello Student Housing? La problematica viene affrontata sul  prossimo numero di “Leasing Time Magazine”, il mensile di economia, finanza e cultura diretto da Gianfranco Antognoli.  Nell’articolo – intitolato “Nuovi orizzonti: l’architettura ridisegna il futuro degli studenti” – l’architetto Giuliano Azzinari, fondatore di Global Planning Architecture, spiega come gli spazi di vita degli studenti debbano basarsi su inclusione, collaborazione e benessere.   

La migrazione degli studenti dalla periferia alla grande città è una costante che da tempo ridisegna l’ecosistema di questi poli opposti all’interno del nostro territorio. La città richiama a sé giovani menti, grazie al miraggio di opportunità lavorative e la periferia accoglie grazie alle comodità dei suoi ritmi. Un fenomeno, in passato vissuto con maggior leggerezza, un rito di passaggio obbligatorio ma passeggero. Una realtà che favoriva fenomeni di spostamento mordi e fuggi dalla periferia alla città. Oggigiorno il trend è in inversione costante grazie ad una serie di fattori che favoriscono il trasferimento stabile nel territorio universitario.

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Elementi svantaggiosi per lo “studente nomade’’, come l’aumento del prezzo dei mezzi di trasporto e l’aumento delle rette universitarie ed elementi vantaggiosi per lo “studente sedentario’’, come l’incremento della presenza di corsi di alta formazione full time over 26 e corsi di specializzazione ibridi che facilitano l’inserimento diretto in città tramite la formula scuola-lavoro. L’aumento delle attività culturali dedicate ai giovani sul territorio metropolitano e le numerose opportunità di tirocinio per i più giovani promosse dalle aziende leader del territorio.

Anche l’ecosistema architettonico della città gioca un ruolo sempre più attivo nell’attrarre e trattenere i più giovani: un’integrazione attiva del verde in città per una città più a misura d’uomo e l’integrazione dei poli universitari all’interno del territorio urbano attraverso la creazione di spazi abitabili dedicati esclusivamente agli studenti. Sono i fenomeni della gentrification urbana e la nascita degli studentati. I protagonisti? Studenti universitari fuori sede che decidono di investire economicamente nella loro formazione a 360°. Investimenti che tenderanno a crescere anche sul mercato italiano, ricorda l’architetto Giuliano Azzinari, fondatore di Global Planning Architecture: “Il mercato del real estate e dell’architettura puntano molto sullo sviluppo dei nuovi formati abitativi dedicati ai giovani. La competitività fra quartieri e città si giocherà sulla progettazione di modelli sempre più innovativi e ricchi di comfort.

L’università come trasformatore urbano

Oggi città e periferia sono in continua trasformazione. La globalizzazione e la centrificazione urbana, accrescono lo spostamento in massa di persone verso i centri più abitati. Le università, in questo contesto, giocano il ruolo attivo di connettori sociali incrementando le possibilità di sviluppo economico delle città a livello di innovazione e cambiamento. Lo stesso gioco avviene tra metropoli rivali che giocano ad una gara al miglioramento costante grazie all’alleanza con le università che ogni anno sfornano i nuovi leader del futuro. L’obiettivo è il miglioramento di entrambi i giocatori, attraverso la creazione di un piano strategico condiviso: implementazione degli eventi culturali, dei piani formativi universitari, incremento dell’agevolazione urbana. L’esempio lampante di cooperazione sul territorio tra città e università è l’housing.

Che cos’è l’Housing e quali benefici apporta al territorio

L’Housing è il futuro di un fenomeno antico, nato dalla costruzione da parte di enti formativi privati o religiosi di realtà abitative dedicate agli studenti.

È l’evoluzione dello studentato: superare il concetto di progetto standard e mira a creare nuovi spazi che vivono in simbiosi con la città. Anche le residenze universitarie infatti fanno parte della maglia territoriale e partecipano allo sviluppo della società. La loro nascita incentiva la costruzione di musei, ristoranti, negozi, case ed uffici. Il “dormitorio’’ per studenti impersonale e freddo sito in contesti architettonici periferici è scardinato e sostituito da elementi abitativi che apportano valore economico e culturale al territorio. Dopo il periodo di pandemia le modalità di fruizione della casa sono cambiate, per i lavoratori ma anche per gli studenti che hanno ritrovato una nuovo modello di autonomia e collaborazione grazie alle lezioni da remoto e spazi di coworking. Lo studentato del futuro è luogo di condivisione e collaborazione tra persona ed ambiente. Le nuove tendenze dello Student Housing si sviluppano, infatti, attorno all’offerta di spazi e servizi comuni, ispirati alla condivisione e alla collaborazione tra chi li vive. Immobili che creano esperienze per chi è vicino e chi è lontano grazie a spazi dedicati al remote working ed aree divertimento. Luoghi ibridi dove lo studio autonomo, la progettazione condivisa, e l’ampliamento del proprio network di conoscenze e relazioni non può essere separato dall’esperienza di vita urbana. Lo student housing ripensato come innovativa struttura accademica ridefinisce il rapporto complessivo tra università e città e sono già numerose le sperimentazioni a livello internazionale e nazionale. Tra campus disegnati sulla base di unità modulari, sale ricreative ed impianti sportivi con campo da calcio, piscine e campi da tennis su prato si aggiungono aree dedicate alla lunch break con zone barbecue e persino giardini zen.

Un concept che si espande fino al format di student hotel: un concetto di ospitalità ibrida e veloce che offre agli studenti la possibilità di godere di camere confortevoli per lunghi periodi arricchite da tutti i comfort di una casa hotel: zona living, info point, lavanderia, sale meeting. Un concetto del vivere giovane che dà la possibilità di combinare la comodità e la privacy di un alloggio privato al senso di community dell’hostel metropolitano.

L’architettura come promotrice di innovazione culturale

L’architettura gioca il suo gioco all’interno di questo grande progetto di riqualificazione e modellazione dei flussi urbani e il focus primo dell’architettura è lo sviluppo territoriale e culturale. Non da meno, in questo preciso momento storico, è necessario focalizzarsi anche sul benessere delle persone, che per prime vivono il “prodotto” dell’architettura. Sono proprio le persone che infatti sanciscono il successo o il fallimento di una nuova costruzione metropolitana, di un nuovo concept abitativo, dello sviluppo di un quartiere secondo una filosofia piuttosto che un’altra. L’architettura di oggi è sicuramente definibile come la terza alleata chiave in questa partnership tra università e città con l’obiettivo di costruzione di studentati fruibili, utili, facili da vivere e positivi. Ambienti creati in coalizione con le “fabbriche di nuove menti’’ per garantire e promuovere alla classe leader del domani benessere psicofisico, sociale, culturale, emotivo ed ambientale. Negli ultimi anni anche l’Italia si è mossa verso interventi di adattamento di residenze per universitari in chiave innovativa. L’obiettivo è quello di poter offrire agli studenti un alloggio innovativo che sposti l’asticella da “dormitorio’’ ad esperienza di studio e di vita a 360°. Format che trasformano lo studentato in agglomerato di unità- appartamento dalle varie dimensioni con l’integrazione tra edificio ed ambiente di spazi dedicati alla vita personale e studentesca: aule magne, sale yoga, palestre, lavanderie, ristoranti e supermercati. Anche l’ecosistema urbano circostante diventa ponte tra lo studentato e la città “pubblica’’ attraverso la creazione di parchi, giardini, orti e percorsi pedonali e ciclabili integrati. La domanda che l’Architettura si pone è: quali complessi residenziali possono formare i cittadini del mondo del futuro? A questa domanda sa rispondere Global Planning Architecture, noto studio milanese di architettura che si pone come punto di riferimento per disegnare progetti all’avanguardia, adatti a rispondere alle esigenze dei giovani.

Commenta l’Architetto Giuliano Azzinari, fondatore di Global Planning Architecture: “Nella visione dello studio Global Planning Architecture il rapporto dei giovani con l’architettura e con gli spazi di studio e di vita deve essere sempre più incentrato su inclusione, collaborazione e benessere. Il nostro approccio rilancia l’importanza della relazione tra la qualità degli spazi e quella dei processi di apprendimento, tracciando una nuova via per definire il volto della residenza studentesca di domani”.

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