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venerdì, Novembre 22, 2024

Salvata a 102 anni Anna Brosio, colpita da uno scompenso cardiaco. Il racconto e i ringraziamenti del figlio Paolo

Festa a casa di Paolo Brosio per il ritorno della mamma Anna Marcacci, 102 anni, che è stata ricoverata e salvata dalle cure ricevute all’ospedale Versilia. La signora Anna era stata colpita il 10 ottobre da uno scompenso cardiaco. Riceviamo e pubblichiamo il racconto del figlio Paolo. Le foto sono di Fabrizio Nizza.

Cari Amici,
ho deciso dopo sette giorni trascorsi nella difficoltà estrema e nella paura di perdere per sempre la mia cara mamma Anna, di comunicare a tutti voi e all’opinione pubblica la drammatica vicenda che ha colpito mia mamma la mattina di lunedì 10 ottobre nella nostra abitazione di Vittoria Apuana a Forte dei Marmi.

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Questa la sintesi di quanto accaduto. La mattina di lunedì 10 ottobre verso le 6 del mattino sento mia madre che tossisce, ansima e respira a fatica e mi sveglio di soprassalto per capire cosa le stava accadendo. In pratica non riusciva più a respirare bene perché aveva le prime vie naso e gola completamente intasate da liquido e muco. In seguito agli accertamenti medici si sarebbe trattato di un grave scompenso cardiaco che ha avuto l’effetto di riversare in una parte del cuore stesso e dei polmoni un afflusso di liquido e muco tale da soffocare la respirazione vitale della mamma completamente gonfia in viso soprattutto nella parte delle arterie del collo e con il volto sempre più pallido e sofferente.

Angosciato da quanto potevo vedere di persona ho chiamato immediatamente il Professore
Pierpaolo Vescovi, primario di Medicina Interna e Direttore Sanitario della Clinica San Camillo che è proprio vicinissima alla nostra abitazione. Il clinico ha ipotizzato un possibile attacco di cuore e quindi la necessità di far intervenire immediatamente il medico di guardia e l’ambulanza di emergenza che a bordo ha sempre in dotazione un elettrocardiogramma e l’ossigeno da somministrare immediatamente.


Nel frattempo, ho avvisato il medico curante il Dottor Duilio Maggi il quale proprio a quell’ora si trovava in zona Vittoria Apuana per soccorrere un paziente in urgenza.
Telefono al 118 e chiedo l’intervento dell’ambulanza e di un’ auto medica con medico e infermiere a bordo. In pochi minuti arriva per primo il Dottor Maggi e grazie a Dio riesce a praticare una iniezione immediata endovena alla mamma con diuretico e cortisone. Nello stesso istante la nostra collaboratrice domestica Rachele scende in strada ed accoglie il
personale dell’Automedica e dell’autombulanza, facendoli entrare immediatamente nel nostro appartamento con tutte le dotazioni mediche necessarie per stabilizzare il paziente.
Dapprima è sopraggiunta l’autoambulanza di emergenza della Croce Verde di Forte dei Marmi con a bordo i soccorritori volontari Fabio e Valentina Lorenzoni e Paolo Tivegna e pochi istanti dopo è arrivato l’equipaggio dell’Automedica, il dottor Stefano Sergi, livornese medico specializzato in interventi di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza, e l’infermiera professionale Martina Mutti.

Devo dire che, con una piccola riflessione, tutti noi ascoltiamo sempre e ovunque storie di
malasanità ma in questo caso testimonio personalmente la grande puntualità, professionalità, disponibilità e soprattutto un cuore generoso di misericordia e pazienza per un’ammalata anziana colpita da un gravissimo scompenso cardiaco che le aveva procurato questo pericoloso afflusso di liquidi e muco nei polmoni e, oltretutto un danno ai reni.

Considerando l’età della mia mamma, fra pochissimi mesi 102 anni, si tratta di un vero proprio prodigio della medicina e del Cielo perché la Provvidenza ha voluto che il Dottor Maggi fosse proprio in quel momento e a quell’ora in una strada adiacente a quella della nostra abitazione e che, quindi, ha potuto intervenire rapidamente contribuendo a stabilizzare la mamma che versava in una situazione da codice rosso.

L’ambulanza della Croce Verde in meno di sei minuti verso le 8:45 ha raggiunto il Pronto Soccorso dell’Ospedale Versilia diretto dal Professor Giuseppe Pepe, i cui operatori erano già stati allertati dal 118 e dal medico di famiglia Dottor Maggi. Qui la mamma è stata amorevolmente soccorsa come tutti gli altri pazienti nella stessa situazione di gravità psico fisica dal personale medico e paramedico di turno quella mattina di lunedì 10 ottobre. Ho potuto parlare più volte con il Primario Giuseppe Pepe il quale, insieme ai suoi più stretti
collaboratori la Dottoressa Maria Olivan e il Dottor Vincenzo Berti, mi hanno incoraggiato, rassicurato ed hanno subito praticato alla mamma una terapia di drenaggio dei polmoni e del cuore a base di farmaci diuretici insieme alla vigile assistenza degli infermieri guidati dalla Caposala Chiara Capano.

I primi tre giorni sono stati tremendi ma grazie alle cure e all’assistenza sia del pronto soccorso che del reparto medicina d’urgenza la mamma ha fatto registrare piccoli passi di miglioramento. Tuttavia rimaneva un problema ancora molto grave e cioè il tasso di creatinina si era notevolmente innalzato mettendo a rischio la funzionalità dei reni e la vita stessa della mamma.

Ed è qui che la Fede di mia mamma e la preghiera che ho rivolto a tutti gli amici è stata
fondamentale insieme all’assistenza medica e fra questi la Misericordia di Forte dei Marmi con l’altra ambulanza di rientro verso casa lunedì 17 ottobre con i soccorritori volontari Nicola Lari e Lorenzo Degl’ Innocenti.

Ho contattato Fra Daniele, frate francescano minore vice parroco della chiesa francescana di Sant’Antonio a Viareggio il quale ha portato la mamma la Comunione e l’ha confessata insieme agli altri pazienti del reparto. Ho inviato la foto simbolo della mia mamma – con un fascio di rose che le è stato regalato per l’onomastico di S.Anna che mi ha mandato immediatamente a consegnare alla Madonna di Lourdes nella cappella realizzata con le rocce nella chiesa francescana di Vittoria Apuana – in Bosnia Erzegovina alla veggente Vicka e Ivan che hanno pregato durante l’apparizione del giorno mercoledì 12 ottobre che è anche la festa mondiale di due santuari mariani fra i più importanti del mondo: la Madonna del Pilar a Saragozza e in Brasile Nostra Signora di Aparecida, in più ho affidato la mamma al giovane Beato Carlo Acutis, un esempio di santità in età giovanissima, morto a solo 15 anni e seppellito ad Assisi, la città del suo cuore.

Ho poi inviato la foto della mamma a Livorno a Don Luca Giustarini, monaco benedettino vallombrosano, Rettore del Santuario della Madonna di Montenero delle Grazie e dei Miracoli il quale ha celebrato una santa Messa ed il Rosario con la richiesta di guarigione secondo la volontà di Dio. Sempre a Montenero mi sono rivolto alle suorine di clausura Carmelitane Scalze guidate da Suor Gabriella la Madre Superiora che ha doni carismatici importanti. Queste suore hanno pregato incessantemente insieme alle altre suore che ho contattato a Piacenza al Convento di Clausura delle Sorelle di Santa Franca di Piacenza, una mistica del 1500 le cui preghiere hanno salvato centinaia di persone dalla morte. La foto delle rose con la mamma è arrivata anche al Santuario della Madonna delle Lacrime di
Siracusa il cui rettore Don Aurelio non ha esitato neppure un istante ed ha posto la foto sull’altare sotto l’immagine miracolosa della Vergine in terracotta smaltata di cui conservo una foto eccezionale.

A questo aggiungete un altro indizio clamoroso che mi induce a ritenere intanto la straordinaria bravura e tempestività di medici ed infermieri del reparto di medicina d’urgenza e del pronto soccorso. Questo episodio che sto per raccontarvi fino ad oggi rivelato a nessuno.

Pochi giorni prima dell’attacco al cuore sentivo la necessità di portare mia mamma in chiesa a Vittoria Apuana, per due anni infatti è stata reclusa per timore di contrarre il Covid, ed infatti venerdì 7 ottobre in occasione della settimana dedicata a San Francesco di Assisi, il parroco Fra Fabiano e l’altro sacerdote Fra Antonio hanno celebrato la Messa per gli anziani somministrando a tutti i malati ed ai più deboli il sacramento dell’Unzione degli Infermi e l’Eucarestia durante la celebrazione.

Ma non è tutto. La notte di lunedì 10 ottobre non riuscivo a dormire, mi sono svegliato di soprassalto, ho guardato l’orario, erano le 3:04 l’ora delle tenebre che secondo la teologia della Fede cristiana rappresenta il momento dei peccati e delle situazioni più gravi perché è l’incontrario e l’opposto delle ore 15 e cioè l’ora in cui Gesù Cristo è morto sul Calvario per salvare l’umanità. Ho pregato per questi motivi la Coroncina della Divina Misericordia affidando la salute del corpo e dell’anima di Mamma Anna a Gesù.

Questo è tutto. Personalmente sono qui a ringraziare coloro che hanno salvato mia mamma e penso che Dio in Cielo se ne sia servito come fossero angeli custodi per tenere in vita lei e tutti gli altri malati. Questa per me è Fede in Dio e nella forza straordinaria della preghiera che ci consente di attraversare la croce con l’aiuto del Cielo che spesso non ti toglie subito le difficoltà ma ti aiuta a sostenere il peso del dolore.
Paolo Brosio

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