“I 136 articoli della bozza di legge di bilancio 2023, usciti dal consiglio dei ministri dei giorni scorsi, confermano sostanzialmente quanto annunciato dalla presidente Meloni in conferenza stampa. La manovra finanziaria è un inizio, le misure introdotte vanno perlopiù nella direzione giusta ma si deve fare di più per sostenere imprese e consumi. Il vero problema rimane quello di rimettere nelle tasche degli italiani liquidità per far ripartire l’economia dal basso”. Questo il giudizio di Confesercenti Toscana Nord, con il suo presidente Alessio Lucarotti, sul testo del DDL Bilancio, ancora in versione di bozza.
“Ovviamente stiamo parlando di un prima versione – spiega Lucarotti – visto che l’ufficialità e i dettagli sulle singole misure arriveranno solo con l’approvazione definitiva al termine dei lavori parlamentari che dovranno concludersi necessariamente entro l’anno. Da una prima analisi riteniamo giusto destinare la gran parte delle risorse disponibili al contrasto del caro energia, 21 miliardi sui 35 totali, ma questi probabilmente riusciranno solo a calmierare la situazione, in una fase molto critica per famiglie e imprese con un’inflazione da record e le bollette da fronteggiare. Ci sono poi segnali di attenzione al mondo delle piccole imprese, come l’aumento al 35% del tax credit per le attività commerciali non energivore, lo stop alle sanzioni per il mancato utilizzo del Pos per transazioni inferiori ai 30 euro, il ritorno dei voucher per gestire con più semplicità il lavoro occasionale. Anche il taglio del cuneo fiscale, sebbene sia solo un primo passo, è una misura positiva per ridare liquidità ai lavoratori”.
Ma secondo Confesercenti Toscana Nord qualcosa andrebbe aggiunto in sede di approvazione. Aggiunge il presidente: “Sembrerebbe saltata la cedolare secca per le locazioni commerciali che, se orientata ad un reciproco vantaggio tra locatore e conduttore, poteva essere una misura importante contro la desertificazione commerciale delle città. Così come auspicabili restano l’azzeramento delle commissioni bancarie per i pagamenti elettronici di importi inferiori a 30 euro e un intervento per ripristinare una concorrenza leale tra commercio fisico e commercio on line”.
“L’obiettivo da raggiungere nel più breve tempo possibile resta la ripartenza dei consumi – conclude Lucarotti – , che secondo nostre stime nel 2023 torneranno ai livelli del 2016. Senza una chiara inversione di tendenza con una ritrovata stabilità della spesa delle famiglie, lo scenario resta e resterà preoccupante. Soprattutto in vista di un periodo fondamentale per le imprese come le festività natalizie. Solo misure maggiormente centrate sulla ripresa dei consumi, stritolati oggi da inflazione e caro energia, potranno evitare l’ingresso del Paese in una fase di recessione”.