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sabato, Novembre 23, 2024

Tecnologie, servizi, managerialità, competenze e creatività: ecco le nuove sfide per il sistema bancario

Nel corso degli anni, soprattutto dopo la crisi finanziaria 2008/2009, le banche tradizionali hanno visto ridursi lo spazio di mercato per l’ingresso di nuove banche specializzate che hanno elevato la qualità dei prodotti offerti e utilizzato una forte spinta tecnologica: in buona sostanza prodotti differenziati in grado di raggiungere e soddisfare i clienti ‘dimenticati’ dalle grandi banche. Per fare questo hanno avuto bisogno di risorse umane aventi le caratteristiche di cambiare le regole del gioco e soddisfare la clientela corporate e retail divenuta giustamente più esigente.

Innovazione tecnologica, pandemia, guerra in Europa, tassi di interesse in aumento, rincari delle materie prime e dei prodotti energetici, inflazione ai massimi dopo quarant’anni, rischi geopolitici e crisi energetica: per i mercati è sicuramente un momento di alta complessità e incertezza.

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Rimanendo nel solo campo della finanza oggi ci troviamo di fronte uno scenario ed una prospettiva diverse dal recente passato: da un andamento dei tassi negativi siamo passati a tassi positivi in crescita repentina, la liquidità nei mercati sta quindi diminuendo anche per effetto delle decisioni delle autorità monetaria in Usa in Gran Bretagna e in Europa.

Le banche si trovano quindi oggi a gestire rapporti con imprese, soprattutto le PMI, che non hanno sempre solidità e redditività necessarie. E allora è ragionevole pensare che aumenteranno i crediti non performing (NPL) e che il costo del rischio di credito avrà un effetto negativo sui bilanci degli istituti di credito.

La prospettiva, che sarebbe certamente da evitare, è quella di una diminuzione del credito erogato, a condizioni peraltro molto più gravose, crescendo anche la selettività degli interventi di finanziamento.

Oggi quindi la banca, sia tradizionale che innovativa, necessita di migliori talenti, che oltretutto non abbondano, per affrontare la tempesta perfetta che agita non solo il mercato finanziario ma anche i livelli di crescita o decrescita attesa dei vari sistemi economici nazionali. Ora per essere attrattive e performanti le banche devono poter disporre di personale più qualificato e specializzato: non è cosa da poco, ogni dipendente ‘imprenditore’ dovrebbe avere un impatto significativo sui risultati cosa molto difficile in realtà più tradizionali.

Di conseguenza, oltre a necessitare una nuova stagione di manager lungimiranti, in banca stanno sviluppandosi professioni importanti, più che nel  recente passato: promotori finanziari, broker, agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi indipendenti. Questi nuovi operatori, che sono imprenditori e non dipendenti, non lavorano contro le banche ma a favore di banche e clienti per migliorare la qualità del credito erogato e la specificità delle risposte professionali alle esigenze delle imprese.

In conclusione cresce la concorrenza, migliora la qualità dei servizi e si sprona la capacità creativa in un mondo che appariva ‘pietrificato’. “Contro il vento non si può andare”, dice un vecchio adagio; si possono però aggiustare le vele… : vince chi sa fare meglio degli altri…

Gianfranco Antognoli 

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