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venerdì, Novembre 22, 2024

Per la “Raffaello Motto” sfida con l’Armonia d’Abruzzo nella semifinale della Final Six di serie A1

Per il secondo anno consecutivo sarà l’Armonia d’Abruzzo l’avversaria della Raffaello Motto nella semifinale della Final Six di serie A1 di ginnastica ritmica, evento che mette in palio lo scudetto, in programma domenica 30 aprile al PalaGianni di Torino. È l’esito del sorteggio che si è tenuto ieri mattina (13 aprile). Nel 2022, a Folgaria, si era imposta la formazione viareggina, che si sarebbe poi laureata vice-campione d’Italia.

La Motto ha chiuso al terzo posto la regular season con 77 punti, salendo sul podio in tutt’e tre le prove disputate (una volta seconda, due terza), mentre quella di Chieti si è piazzata quinta a quota 59 (con un quarto, un quinto e un ottavo posto).

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Il confronto prevede 4 sfide dirette, una per attrezzo (in questo ordine: cerchio, palla, clavette e nastro). Per ciascuna, verranno assegnati 3 punti alla ginnasta vincitrice e 2 alla perdente. La società che, al termine dei 4 esercizi, ne avrà ottenuti di più, si qualificherà per la finale (dove troverà due tra Udinese, Fabriano, Polisportiva Varese e Eurogymnica Torino).

“Non sarà affatto facile – mette in chiaro Donatella Lazzeri, direttrice tecnica della Motto –, perché di fronte avremo una formazione con grande esperienza e composta da ginnaste di valore come Alice Capozucco, Asia Fedele e Viktoriia Onopriienko. Da settimane ci stiamo allenando con la massima intensità, curando ogni dettaglio, per giungere pronti a un appuntamento al quale teniamo tantissimo. Lo scudetto per noi resta un sogno, non è un’ossessione né un obiettivo che siamo obbligati a raggiungere. Certo, ci terremmo a salire sul podio finale per il terzo campionato di fila. Abbiamo le capacità e la forza per riuscirci”.

Lazzeri e l’allenatrice Francesca Cupisti potranno contare su una squadra rimasta sempre competitiva nonostante i ripetuti cambi di formazione: Chiara Badii, Juna Campomagnani, Arianna Musetti, Chiara Puosi, Sofia Sicignano, Darja Varfolomeev e Chiara Vignolini.

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