Compie settant’anni il libro capolavoro di Mario Tobino “Le libere donne di Magliano”. Uscito nel 1953 per le edizioni Vallecchi venne poi edito da Mondadori a partire dal 1963. Quest’anno il volume esce in un nuovo formato per gli “Oscar Cult” di Mondadori, arricchito da due inserti iconografici che mostrano com’era e com’è oggi l’Ospedale Psichiatrico di Maggiano, nel quale lo scrittore e psichiatra Mario Tobino abitò nelle due camerette della Casa Medici dal 1943 al 1990, e in cui operò come responsabile del settore femminile fino al 1980.
Autori delle foto del manicomio sono Sergio Fortuna, Giorgio Andreuccetti e Isabella Tobino. Mentre le foto in bianco e nero sono tratte da “L’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Lucca nell’ultimo sessennio (1936-1941)” di Guglielmo Lippi Francesconi.
“Le libere donne di Magliano” è il libro sulla sua vita oltre che il poema della profondissima e unica atmosfera che pervade le stanze della follia: perché “il manicomio è pieno di fiori, ma non si riesce a vederli”. E perché “anche i matti sono creature degne d’amore”, come lo stesso Mario Tobino volle scrivere sulla fascetta della prima edizione del romanzo (Vallecchi 1953).
“A pochi chilometri da Lucca, dalla pianura s’alza il Colle di Santa Maria delle Grazie. In cima c’è il manicomio. Il paese più vicino si chiama Magliano. Così ‘venire da Magliano’, per la gente del luogo, significa portare il segno della pazzia, di una vita attraversata dal vento sublime e dannato della sofferenza mentale. In un reparto psichiatrico femminile, negli anni precedenti l’età degli psicofarmaci e ben prima della contestata riforma Basaglia, un medico vive con le ‘libere donne di Magliano’: donne aggressive, tristi, erotiche, disperate, orrende, miti, malate o semplicemente fuggite dal mondo”.
Mario Tobino (Viareggio 1910 – Agrigento 1991). Medico, è stato direttore dell’ospedale psichiatrico di Lucca. Tra le sue opere: Il deserto della Libia (1952), Le libere donne di Magliano (1953), Il clandestino (1962, premio Strega), Sulla spiaggia e di là dal molo (1966), Per le antiche scale (1972) e Tre amici (1988).