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venerdì, Novembre 22, 2024

25 Aprile, da Sant’Anna un “no” ai revisionismi storici e un appello per la pace. Installate le opere di Carli

Un “no” secco ai revisionismi storici, ai tentativi di stravolgere e manipolare i fatti del passato in luoghi simbolo della memoria, e soprattutto una maggiore attenzione ad episodi sociali (come il pestaggio degli studenti al Liceo Michelangelo a Firenze o l’assalto alla sede della Cgil a Roma) da parte dell’attuale governo. È la richiesta e il monito fatto dal primo cittadino di Stazzema, Maurizio Verona, durante la cerimonia del 78° Anniversario della Liberazione che si è svolta oggi pomeriggio nel Parco nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema, il paesino vittima della strage nazifascista del 12 agosto 1944 che provocò la morte di 560 vittime fra donne, anziani e bambini.

Le parole del sindaco sono state accompagnate da quelle della Vicepresidente del parlamento Europeo, Pina Picierno, che ha invece ricordato, dal Sacrario nella sua orazione ufficiale, che fare una distinzione e riportarla alla memoria è necessario: “Da una parte c’era il bene dall’altra il male; da una parte c’erano i partigiani, c’era chi scelse la Resistenza e la lotta per la libertà e la democrazia di cui oggi godono tutti gli italiani indistintamente, dall’altra c’era chi scelse, con Salò, la Germania hitleriana, i vagoni piombati e i lager, le deportazioni e le stragi che insanguinarono questa terra e tutto il Paese”.

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Oltre alla Vicepresidente del parlamento Europeo Pina Picierno e al sindaco di Stazzema Maurizio Verona, da Col di Cava, sono intervenuti anche il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il Presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo e il presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini. La cerimonia, con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai martiri di Sant’Anna, è stata preceduta dallo svelamento delle tre ceramiche che riproducono i tre dipinti realizzati dall’artista e onorevole Carlo Carli, dal titolo “Da Sant’Anna di Stazzema a Bucha”. Le tre opere, realizzate in duplice copia, una delle quali ora svetta sulla facciata della Fabbrica dei Diritti di Sant’Anna, saranno portate anche in un luogo pubblico nella cittadina Ucraina, altro teatro di un crimine di guerra, nel conflitto in atto fra Russia e Ucraina, come il paesino di Stazzema.

“La forza della nostra democrazia, della Repubblica – ha affermato la Vicepresidente del parlamento Europeo Pina Picierno – e delle nostre istituzioni, che affondano le radici proprio nel patrimonio etico ed ‘esistenziale’ rappresentato dai valori della Resistenza e dell’antifascismo, permette oggi di ricoprire alte cariche dello Stato e di Governo anche a chi a quei valori non riesce o non vuole fare riferimento. Oggi, 25 aprile, non per caso è la Festa della liberazione, non semplicemente della libertà. Per gli antifascisti italiani, per i nostri partigiani, la libertà andava voluta, perseguita, costruita. Non qualcosa di statico, quindi, ma un processo dinamico, un divenire, un impegno costante, da non rinchiudere solo in una data. Credo che questo sia il senso e il lascito più profondo di quella formidabile pagina della nostra Storia. La nostra identità, la nostra unità nazionale, nascono lì, in quel tempo. Da quella spinta verso la libertà, la democrazia e la pace, nacque la Repubblica e si avviò il cammino che portò alla costruzione della nostra casa comune europea. È nostro dovere, un dovere di tutti, non disperdere un patrimonio così grande e prezioso. È solo rimanendo coerenti con i nostri valori fondanti che potremo costruire un futuro migliore. Per l’Italia e l’Europa, per tutti i cittadini italiani ed europei. Come seppe fare quella straordinaria generazione”.

“Stiamo perdendo la Memoria, e purtroppo – ha detto il sindaco e presidente del Parco nazionale della pace Maurizio Verona – assistiamo a troppi episodi di cronaca che non ci fanno stare tranquilli. Complici di questi episodi sono anche coloro che vogliono riscrivere la storia, che la manipolano la stravolgono, la usano per accrescere consenso, questi sono i nemici della Memoria i nemici della Democrazia. E le conseguenze quali sono? Sono i pestaggi politici nelle nostre scuole come quello del febbraio scorso davanti al liceo Michelangiolo di Firenze”.

E ancora: “Non dobbiamo neppure scordarci l’assalto alla sede della Cgil a Roma del 9 ottobre 2021, di cui qualcuno forse non ha compreso la matrice, un atto di offesa alla Costituzione (alla Costituzione antifascista) nata dalla Resistenza, un atto che ha violentato il mondo del lavoro e i suoi diritti”. Infine il primo cittadino di Stazzema ha ricordato che: “gli italiani dopo il 25 aprile mandarono a casa non con le armi, ma con il voto la monarchia connivente con il fascismo, con le armi nuove di quella che doveva essere una nuova umanità e queste cose le scrissero nella Costituzione antifascista, le scrissero nell’art. 1 in cui la Repubblica è democratica, basata su un lavoro dignitoso per tutti. Lo scrissero nell’art. 3 in cui tutti sono uguali senza distinzione di razza, religione dopo l’infamia della legge razziste del 1938. É nell’articolo 6 in cui si tutelano le minoranze anche linguistiche. Lo scrissero nell’art. 11 in cui si scrive che l’Italia ripudia la guerra, nell’art. 21 sulla libertà di espressione, negli articoli che riguardavano le libertà sindacali, lo scrissero nella libertà dell’arte e della cultura dopo anni di culture di regime in cui vigeva il pensiero unico”.

Un appello alla pace, in riferimento al conflitto fra Russia e Ucraina, è invece arrivato dall’Associazione Martiri di Sant’Anna. “È quindi della massima urgenza – ha detto Umberto Mancini – che sia proprio l’Unione europea o l’Italia stessa (che nella costituzione porta scritto il ripudio della Guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali) ad assumere una forte e decisa iniziativa per la Pace o, quantomeno, per un immediato cessate il fuoco”.

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