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venerdì, Novembre 22, 2024

La potenza della “Fragilità” di Bernard Bezzina per l’estate di Pietrasanta. In mostra venti anni di ricerca e creazione

“Era l’inizio del 2000. Due grandi artisti, Jean-Michel Folon e Sacha Sosno, mi dissero: “Ma perché ti fermi qui in Francia? Ti diamo noi un indirizzo…” L’indirizzo era quello della Fonderia Artistica Versiliese, a Pietrasanta e lui, Bernard Bezzina, quel consiglio lo seguì subito. “Perché non ci sono artisti, senza gli artigiani” afferma il pittore e scultore francese mentre segue l’allestimento illuminotecnico della sala Putti, uno degli ambienti che, fra pochi giorni, ospiteranno la sua prima, grande mostra personale.

Da sabato 17 giugno (inaugurazione alle 11) e fino al 17 settembre, le piazze Duomo e Carducci, la chiesa e il chiostro di Sant’Agostino accoglieranno “Fragilità”, un’esposizione che sprigiona forza e leggerezza, monumentalità e attenzione chirurgica al dettaglio, ricerca di forme, materiali e contaminazioni. Marmo, bronzo, legno di cedro, vetro, olio e una carta cotone ottenuta da un procedimento antichissimo, raccontano vent’anni della creatività di Bezzina fra incisioni, tracce e stratificazioni di colore; le crepe sulla pelle liscia, la corteccia degli alberi che cadono, opere che percorrono il cambiamento come fosse la metamorfosi di un insetto, rivelando un momento di passaggio dalla forza dell’età alla vulnerabilità della materia.

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“Bezzina – sottolinea il sindaco e assessore alla cultura di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti – incarna le tre direttrici identitarie della nostra città: l’estro creativo, il legame fortissimo con i maestri artigiani e l’internazionalità. E come Pietrasanta, anche la creatività di Bernard guarda al futuro, alla scoperta e alla sperimentazione. Invito tutti a visitare questa mostra, a coglierne il piacere visivo ma anche il senso di devota contemplazione che esprimono queste opere. E ringrazio Bezzina che in questo grande evento ha suggellato la lunga amicizia con Pietrasanta attraverso la massima forma di libertà esistente: l’arte”.

Lo scultore francese non ha voluto dare un titolo alle sue creazioni “perché non ha senso mettere confini all’arte – sostiene – la mente di chi guarda un’opera deve potersi lasciare andare”. E non ha dubbi neppure sul lavoro più “sofferto”, fra quelli esposti: “E’ stato l’ultimo – conclude – che troviamo all’interno della chiesa di Sant’Agostino: un’installazione di 250 chili che ha richiesto 7 mesi di lavorazione, con incisioni e incastri estremamente complessi e laboriosi da eseguire come volevo”.

Bernard Bezzina (foto di Franz Chavaroche)

A Pietrasanta saranno infatti esposti più di vent’anni di creazione dell’artista, vent’anni di continua ricerca volta a svelare le possibilità e gli effetti della materia. Questa ricerca si è tradotta nel concetto di “Divition”: il materiale deve essere destrutturato, frammentato e poi ricreato in una configurazione nuova e talvolta inaspettata. È un continuo valzer tra distruzione e creazione, ordine e caos. Nel corso degli anni, questo lavoro si è concretizzato in tre grandi serie: Frammentazione, Forza e Fragilità.

La prima imita talvolta l’anatomia umana, conferendole un aspetto potente e una superficie composita, volutamente irregolare. Le due serie successive sfruttano tutto il potenziale astratto dei vari materiali, evocando al contempo il mondo vegetale o minerale. Con grande sobrietà, soprattutto grazie ai monocromi, la materia e i giochi di luce sulla superficie delle opere offrono uno spettacolo cromatico inesauribile e sorprendente. Sotto le vesti di una finta semplicità, esprimono una forza silenziosa. Riuscendo a essere spettacolari senza cadere nell’esuberanza, combinano piacere visivo e devota contemplazione.

Quest’ultima caratteristica non può che essere esaltata nel cuore del decoro religioso offerto da Pietrasanta. Tra chiesa e chiostro, le opere di Bernard Bezzina parteciperanno a loro modo alle rivelazioni che vi hanno luogo. Tra la miriade di creazioni in mostra, un cielo
stellato in carta strappata sarà appeso alla volta di Sant’Agostino, inscrivendosi così con
modernità in una tradizione italiana più che millenaria. In luoghi consacrati o inaspettati, queste opere saranno in grado di mostrare l’invisibile, di dire l’indicibile. Senza perdere nulla della sua libertà, l’arte di Bernard Bezzina si mette al servizio di una città ricca di
storia e orgogliosa del suo patrimonio.

La mostra sarà visitabile, con ingresso libero e gratuito, fino al 30 giugno da martedì a domenica in orario 18-23 e nel fine settimana anche la mattina, dalle 10 alle 13; dal 1° luglio al 3 settembre, invece, tutti i giorni dalle 19 alle 24 con apertura anche mattutina sabato e domenica (10-13); dal 4 al 17 settembre da martedì a giovedì in orario 17-20, venerdì 17-23, sabato 10-13 e 17-23, domenica 10-13 e 17-20.

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