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venerdì, Novembre 22, 2024

Non solo comparto sanitario. Nasce il Coordinamento donne provinciale del sindacato Fials

E’ nato il Coordinamento donne provinciale del sindacato Fials, presentato ufficialmente ieri (sabato 24) presso Villa Henraux, a Seravezza. All’evento, patrocinato dalla locale amministrazione comunale, ha partecipato la responsabile Nazionale Coordinamento Donne Fials Elena Marrazzi, oltre che la professoressa Sara Taglialagamba, docente all’università di Urbino, l’assessore comunale Valentina MozzoniMassimo Ferrucci, segretario generale regionale Fials Toscana e Daniele Soddu, segretario generale provinciale Fials della provincia di Lucca.

“La costituzione del Coordinamento donne della provincia di Lucca – si legge sul sito del Fials – tende a coinvolgere non solo le lavoratrici della sanità – motivo per il quale nasce originariamente il coordinamento – ma ad ampliare la platea, allargando la partecipazione anche alle donne impegnate in altri comparti lavorativi. Il Coordinamento nasce come uno spazio di discussione pensato per tutte le donne, al fine di mettere insieme le idee e le azioni di sensibilizzazione alla parità di genere, così da garantire uguale carriere anche per le lavoratrici. Assicurare, infatti, parità di condizioni lavorative significa consentire eguale accesso alla formazione rispetto alle competenze digitali, tecnologiche ed ambientali. L’obiettivo è quello di investire culturalmente, affinché siano sempre di più le donne che scelgono di formarsi per essere competitive nel mondo del lavoro”.

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“Il mio impegno, in ogni realtà italiana che voglia condividere questo progetto con me – afferma la responsabile Nazionale Coordinamento Donne Fials Elena Marrazzi – è destinato a dare voce e rappresentare quante più donne possibili, trasversalmente, dalla sanità agli enti locali ad ogni attività lavorativa, senza limitazione alcuna. Io stessa mi sono messa in gioco in più realtà, affinché i diritti delle donne non siano più parcellizzati e confinati a miraggi locali. Per avere un’unica voce, quanto più aderente alle aspettative di tutte le lavoratrici d’Italia”.

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