Quattro spettacoli straordinari portano il DAP Festival sul palco del Teatro Grande “La Versiliana” a Marina di Pietrasanta. Sabato 8 luglio alle 21,30 è in programma una vera e propria parata di stelle con proposte di elevato profilo internazionale. Il Danza in Arte Pietrasanta (DAP), fedele alla sua vocazione, pone al centro della scena il ballo e l’arte. In questa edizione l’incontro è con lo scultore Stefano Bombardieri, grazie alla collaborazione tra il DAP Festival e Oblong Contemporary Art Gallery.
Il Gran Gala si apre con BALLADE – EXTRACT di MMDC – Michele Merola Dance Company, con la coreografia e regia di Mauro Bigonzetti entrano in scena i ballerini Emiliana Campo, Lorenzo Fiorito, Mario Genovese, Matilde Gherardi, Fabiana Lonardo, Alice Ruspaggiari, Rossana Samele, Nicola Stasi, Giuseppe Villarosa, Leonardo Zannella.
La nuova creazione di Mauro Bigonzetti per la MM Contemporary Dance Company vuole essere un omaggio, un racconto corale, un ritratto a tutto tondo degli anni Ottanta, decennio che ha ormai perso i suoi confini temporali per diventare simbolo di un’epoca.
Una narrazione per immagini musicali che recupera le sensazioni di una generazione, le sue euforie cancellate, le insensatezze collettive, “i sogni buttati a mare”, ma che nello stesso tempo rilancia anche lo stile di vita di quegli anni, i profumi della vitalità e la densa creatività artistica sperimentale che caratterizzavano una società in rapida evoluzione, che si andava trasformando via via al passo con gli impeti della condivisione e l’ansia del cambiamento.
Un lavoro allestito senza artifici, interpretato dai danzatori della MMCDC e cucito su una drammaturgia musicale strutturata sulle tensioni e le visioni di quegli anni, che attinge da autori diversi protagonisti di quel periodo, da Prince all’anarchica genialità di Frank Zappa, alla poesia profonda di Leonard Cohen, sino all’estetica punk ed esistenziale dei CCCP.
La coreografia trae anche ispirazione da una delle voci letterarie più significative dell’epoca: vuole essere un omaggio allo scrittore Pier Vittorio Tondelli, che in quegli anni operò e produsse i suoi maggiori capolavori. Attraverso una narrazione astratta, la partitura coreografica dà vita ad uno spazio della memoria e del sentimento dove l’uomo, spogliandosi del suo guscio e della corazza che lo accompagna, ritrova il suo corpo vivo e vulnerabile. Un viaggio che ci porta a scoprire il dolore, l’amore, l’abbandono e la rinascita. Un viaggio simbolico alla ricerca incessante di una nuova rinascita collettiva dove la bellezza arricchisce e guida il nostro cammino.
Il secondo spettacolo è SPIRAL – A COSMIC ROMANCE ideato per le celebrazioni del centenario di Italo Calvino e prodotto da New Dance Drama e DAP Festival con il supporto di Animo Pole Dance ed Aerial Arts Pietrasanta. Coreografo e interprete è Thomas Johansen con la supervisione artistica di Adria Ferrali. Il balletto è un viaggio surreale e fantasioso, con coreografie, elementi acrobatici e visivi che creano una performance ispirata ai racconti le “Cosmicomiche” di Italo Calvino, per creare una performance unica che viaggia attraverso la fantasia e l’umana esperienza.
Con HOLD ON SKIN di New Dance Drama si entra nel terzo capitolo della serata. È un passo a due dei ballerini Giacomo Castellana ed Eugenia Brezzi questo che debutta in anteprima sul palco del Dap Festival, ed è nato dall’esigenza dei due danzatori di esplorare un nuovo linguaggio coreografico. L’incontro con il coreografo Julian Nicosia ha permesso di dar vita ad una performance che attraverso duetti e assoli vuole comunicare forza, velocità e potenza del movimento dei corpi che si uniscono fino a creare una sola pelle.
Con la Prima mondiale di PRETEND di New Dance Drama si giunge allo spettacolo più importante di tutto il DAP Festival. Sotto la Direzione Artistica di Adria Ferrali, con le coreografie di PeiJu Chien-Pott e Chien-Ming Chang che danzano insieme a Tamara Fragale, Dominique Guerra, Anna Okuneva con al centro la grande poltrona-scultura a forma di rinoceronte di Stefano Bombardieri entra in scena l’essenza del DAP Festival.
Lo spettacolo prende ispirazione dalle grandi e ardite sculture di Stefano Bombardieri, che spesso includono la fauna selvatica come soggetto e si concentrano sull’ecosostenibilità ambientale. La danza prende ispirazione proprio dalla poltrona-scultura di Bombardieri che funge da rappresentazione della verità della vita che si trova sotto la superficie. È una storia che simboleggia gli effetti dei desideri umani e i loro esiti favorevoli. La pelle umana è composta da più strati e si adatta costantemente ai cambiamenti ambientali, come temperatura, umidità e luce solare. Negli animali, la pelle regola il colore e serve da mezzo di protezione e autodifesa. La pelle funge da scudo, nascondendo ciò che speriamo di tenere nascosto, pertanto, è una forma di “finzione”. I personaggi di questa danza sono interpretati da Ming e PeiJu: MING simboleggia lo stato primitivo e naturale dell’essere umano e rappresenta quegli individui che ignorano la verità, PEIJU incarna una manipolatrice bella ma pericolosa. La danza serve da ponte tra gli esseri umani e gli animali, nonché tra il mondo naturale e quello soprannaturale.