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venerdì, Novembre 22, 2024

“Un uomo chiamato Bob Dylan”, lo spettacolo con Van de Sfroos e Mirò apre gli eventi live del Blues Festival

La vita, la storia, le canzoni, la camaleontica personalità di un artista che con la sua musica ha cambiato il mondo. “Uno spettacolo di racconti, suoni e visioni”. Così Ezio Guaitamacchi, ideatore e anima di “Un uomo chiamato Bob Dylan”, descrive lo show in programma domani (20 luglio) alle 21 nel Parco di Palazzo Mediceo (l’ingresso è gratuito) nella quarta serata del Seravezza Blues Festival, la prima dedicata agli eventi dal vivo dopo le tre della rassegna “Il cinema del Diavolo”.

Un viaggio narrativo e sonoro per ripercorrere i momenti più significativi della carriera dell’iconico cantautore americano, Nobel per la letteratura nel 2016. Scritto e interpretato dal giornalista, scrittore e musicista Ezio Guaitamacchi, lo spettacolo vedrà Davide Van De Sfroos – impegnato nel triplo ruolo di attore, pittore e musicista – calarsi nei panni di Bob Neuwirth (amico di Bob Dylan). Andrea Mirò, direttore musicale dello show, interpreterà la figura di Joan Baez. Il cast verrà completato dalla cantante Brunella Boschetti.

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“È uno show che tratteggia con aneddoti divertenti e gustosi anche i lati meno conosciuti dell’uomo Bob Dylan – spiega Guaitamacchi – . Allo stesso tempo, però, è infarcito di canzoni fantastiche che dall’inizio degli anni ‘60 fino a oggi sono la colonna sonora di tutti i suoi appassionati. E della sua vita”. Lo spettacolo si apre con l’incontro, nel 1959, tra lo stesso Dylan e il suo idolo Buddy Holly. “In quel momento Bob è convinto, come un’autosuggestione, che voglia consegnargli il testimone del rock’n’roll. Il giorno dopo Buddy Holly morirà e Dylan avvierà la sua grande carriera musicale”, aggiunge Guaitamacchi.

Nel corso della serata verranno reinterpretati in chiave acustica alcuni brani clou dell’immenso repertorio di Bob Dylan, tra cui “Blowin’ In The Wind”, “Just Like A Woman”, “Like A Rolling Stone” e “Hurricane”, il tutto impreziosito dalla proiezione su un grande schermo di immagini simbolo.

Con “Un uomo chiamato Bob Dylan”, il Seravezza Blues Festival ripropone il binomio musica-teatro già sperimentato con successo nel 2019 con lo show di Andrea Scanzi sui 50 anni dal Festival di Woodstock e nel 2022 con quello di Gino Castaldo sul dualismo Beatles-Rolling Stones. “Il Parco di Palazzo Mediceo si trasformerà di nuovo in un palcoscenico a cielo aperto, ideale per parlare di una leggenda come Dylan. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare questo continuo intreccio tra parole narrate e cantate”, sottolinea Luigi Grasso, che coordina l’organizzazione generale del Seravezza Blues Festival.

Da domani (alle 19) – e per l’intera durata della rassegna – sarà aperto il Blues Village, un’area espositiva di 3mila metri quadri, allestita sempre nel Parco di Palazzo Mediceo, con stand eno-gastronomici e la mostra-mercato dedicata alla liuteria, con spazi espositivi e di vendita di strumenti musicali mostrati al pubblico da liutai professionisti. Alle 23, subito dopo lo spettacolo “Un uomo chiamato Bob Dylan”, spazio al dj-set curato dallo “zio rock” Daniele Sabatti.

Il Seravezza Blues Festival è una manifestazione dell’associazione culturale Alexandre Mattei, prodotto da The Hive Project in collaborazione con il Comune di Seravezza e la Fondazione Terre Medicee, sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca e Fondazione Banca Credito Cooperativo Versilia e Lunigiana.

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