Le nuove frontiere della riabilitazione con l’utilizzo dei robot sono state esplorate al convegno internazionale “Robotica e tecnologie per la neuroriabilitazione”, che si è tenuto nei giorni scorsi a San Pellegrino Terme (Bergamo), e tra i relatori, in un parterre di esperti a livello mondiale, ha preso la parola Federico Posteraro (nella foto), direttore della Riabilitazione Area nord dell’Azienda USL Toscana nord ovest.
Posteraro è intervenuto per illustrare l’attività di ricerca che il Laboratorio congiunto tra Riabilitazione dell’ospedale “Versilia” e Istituto di biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa sta conducendo per sviluppare nuovi prototipi di robot che miglioreranno la riabilitazione neurologica.
“Fino ad oggi – ha spiegato Posteraro – abbiamo sempre utilizzato i robot come strumento per aiutare i pazienti ad eseguire i trattamenti di riabilitazione prescritti. Quello che stiamo sviluppando insieme a Nicola Vitiello, che del laboratorio di biorobotica del Sant’Anna è coordinatore, sono invece robot capaci, allo stesso tempo, di valutare l’efficacia del trattamento stesso. Raggiungere questo obiettivo sarebbe un grande passo nella disciplina riabilitativa. Il robot, oltre ad aiutare il paziente negli esercizi, misurerebbe anche i progressi fatti. Se sono soddisfacenti confermerebbe la bontà del trattamento e quindi conforterebbe la scelta di proseguirli. Al contrario, se i progressi fossero non sufficienti, potrebbe far capire immediatamente al medico che il trattamento deve essere cambiato o modulato in maniera diversa, più specifica, fino a cucirlo su misura sul singolo paziente, per essere certi di ottenere risultati positivi. Siamo gli unici nel mondo che stiamo misurando questi parametri”.
“La sfida è complessa – aggiunge Posteraro – perché è necessario integrare diversi moduli e sensori nell’architettura del robot. Servono sensori che diano le informazioni relative al movimento, come velocità ed accelerazione, sensori che forniscano informazioni sulle forze che il robot esercita e che l’utente esercita nel robot, il tutto integrato da segnali biologici registrati con esami come l’elettromiografia e l’elettroencefalogramma”.
Il convegno è stato organizzato dall’associazione Genesis, in collaborazione con l’Istituto clinico Quarenghi e l’Ordine dei fisioterapisti di Bergamo.