Cittadella gremita per la serata nella quale sono stati svelati al pubblico tutti i progetti delle costruzioni allegoriche in concorso che parteciperanno ai Corsi Mascherati del Carnevale di Viareggio 2024, in programma dal 3 al 24 febbraio. Di seguito pubblichiamo i bozzetti e la descrizione fatta dai loro autori. Molte le tematiche affrontate: dalla politica all’ambiente, dalla denuncia sociale al futuro, dal mondo della favola e del sogno ad arte e letteratura.
I bozzetti delle costruzioni allegoriche sono stati illustrati direttamente dagli artisti, attraverso coreografie, musica, spettacolo, sketch, esibizioni. Sono stati presentati i progetti dei carri di prima (nove costruzioni) e seconda categoria (quattro), le mascherate in gruppo (otto) e le maschere isolate (nove): in totale 31 bozzetti. Conduttore della serata è stato Daniele Maffei, presentatore e voce narrante del Carnevale.
CARRI DI PRIMA CATEGORIA
Jacopo Allegrucci
Va dove ti porta il cuore…
“Quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta”. Cita la scrittrice Susanna Tamaro l’autore della costruzione allegorica che racconta l’adolescenza. I ragazzi sono spesso distratti da situazioni insidiose che li attraggono, ma che, come Arpie, svelano poi i loro mostruosi volti. E allora “senza farti distrarre da nulla, aspetta, aspetta ancora, stai fermo in silenzio e ascolta il tuo cuore. E quando poi ti parla alzati e va dove lui ti porta, va dove ti porta il cuore”.
Alessandro Avanzini
Il circo dei sogni
Un moderno Re Mida dal magico tocco, un ipnotico parossistico e iconico artista, un genio della comunicazione, idolatrato e venerato. E’ l’artista Salvador Dalì, protagonista della costruzione allegorica. Inventore delle forme liquide, una delle immagini più popolari al mondo, è l’uomo che si è fatto arte vivente. Un moderno mito che informa e stigmatizza un narcisistico desiderio egolatrico del terzo millennio?
Luca Bertozzi
Più denti!!! The world’s greatest show
Se in un futuro prossimo la scienza riuscisse a riportare in vita i dinosauri, da sempre sogno di grandi e piccini, e se ci trovassimo magicamente di fronte al più grande e aggressivo predatore preistorico, in uno show mozzafiato, resteremmo sbalorditi? Si domanda l’autore. La costruzione è un’allegoria sulla cattiveria e l’aggressività della nostra società, assuefatta dal consumismo e sempre più infelice, in cerca di sensazionalità e visibilità, a scapito dei valori umani. Fino al punto di sconfinare nella pornografia del dolore.
Luigi Bonetti
Octopus 5.0 La rivoluzione artificiale
L’intelligenza artificiale rappresenta la grande rivoluzione nella nostra contemporaneità. Ma allo stesso tempo anche l’inizio di nuove preoccupanti sfide. Perché, se da un lato potrà aiutarci in molti settori, come ad esempio la medicina, dall’altro potrebbe mettere a rischio la privacy, l’etica, la sicurezza e il lavoro di tutti noi. Come già ci ha già svelato la fantascienza, l’intelligenza artificiale rischia di sfuggirci di mano con scenari apocalittici.
Massimo e Alessandro Breschi
Ascolta ragazzo…
“Ascolta ragazzo la droga mai” è il titolo di un libro che Mario Tobino scrisse nel 1978. Da allora – denunciano i costruttori – l’uso delle droghe è in continua evoluzione ed avvelena il futuro delle nuove generazioni. Come una famelica vedova bianca, le organizzazioni criminali espandono la ragnatela della droga e la rete dello spaccio è sempre più fitta tra gli adolescenti. Oggi traffico e consumo di stupefacenti avvengono sotto gli occhi di tutti, e sempre molti più giovani cadono nella ragnatela della dipendenza, inconsapevoli delle devastanti conseguenze. Il messaggio di speranza è che aprano gli occhi prima che sia troppo tardi.
Umberto, Stefano, Michele Cinquini e Silvia Cirri
Bla Bla Bar
Come in una favola di Esopo, la Rana dai grandi occhi versa bicchieri di “VERITÀ” al Gran Caprone, così tanto da stordirlo e fargli dimenticare la decadenza. Asseconda i suoi rancori e le sue frustrazioni, mentre il cornuto avventore incolpa gli altri per i suoi fallimenti. Accanto a loro, Monna Lisa, simbolo di bellezza, oscilla ferita nella dignità.
Lebigre e Roger
Svegl-I.A.! Una storia semifantastica di Intelligenza Alternativa
La natura dell’uomo è da sempre curiosa, esploratrice, creativa. Ma il navigante, rappresentato sulla costruzione, come un moderno Ulisse, si è perso e si è trovato immerso nella tecnologia e nel mondo virtuale che, se da un lato gli hanno permesso di esplorare mondi infiniti, adesso hanno il potere di addormentarlo e fargli dimenticare la propria essenza umana. Ignoranza, guerre, consumo delle risorse intanto arricchiscono i soliti “ignoti potenti”, già pronti a fiondarsi in paradisi artificiali, lasciando il resto dell’umanità senza futuro. Ma se un giorno alcune macchine sviluppassero un’intelligenza alternativa, sarebbero loro, forse, a svegliarci e a ricordarci cosa fa di noi degli esseri umani? Si domandano gli autori dell’opera allegorica.
Carlo e Lorenzo Lombardi
Il profumo delle rose nelle spine
La costruzione allegorica è liberamente ispirata a Marco Cavallo, la scultura di legno e cartapesta che fu realizzata nel 1973 dai pazienti del manicomio di Trieste, diretto da Franco Basaglia. Alto 4 metri, azzurro, era il simbolo della gioia di vivere, dei sogni e dei desideri delle persone ricoverate. La costruzione vuole focalizzare l’attenzione sulla psicologia sociale e l’influenza che il contesto in cui si è inseriti apporta a pensieri e sentimenti. Sul carro il cavallo azzurro è una sorta di cavallo di Troia, contenitore di messaggi di speranza di chi, sino ad allora, le speranze le aveva perdute. È un invito ad andare oltre i muri dei pregiudizi, dell’indifferenza, della paura, dell’intolleranza e della superficialità.
Roberto Vannucci
E’ tempo di cambiare
Scioglimento dei ghiacciai, siccità, oceani pieni di inquinanti. Il pianeta ci sta dicendo che siamo vicini al punto di non ritorno e che è tempo di cambiare. Il mammut, protagonista della costruzione allegorica, proprio a causa dello scioglimento dei ghiacciai, riprende vita dopo milioni di anni, ma trova un pianeta inquinato e ferito. Perfino il colore della sua pelliccia è cambiato. L’uomo si illude di poter realizzare i propri desideri attraverso l’effimero, il consumismo e la rincorsa al denaro, ma in realtà, osserva il costruttore, sta solo distruggendo la natura. L’unica via di salvezza è amare il pianeta e viverci in armonia. Non c’è futuro, se si oltrepassa il punto di non ritorno: è tempo di cambiare.
CARRI DI SECONDA CATEGORIA
Priscilla Borri
“Auguro a tutti un briciolo di follia!” Alda Merini
Protagonista della costruzione è la poetessa Alda Merini, una delle più importanti voci poetiche del Novecento italiano, che ha vissuto la forte esperienza del manicomio. Privata di tutto, è sopravvissuta a chi la voleva lontana. Le sue splendide pagine riescono a sublimare quell’oscura esperienza e a dominare i fantasmi, che ha conosciuto e che hanno popolato la sua mente. La follia – è il messaggio dell’allegoria – può alimentare una forza creativa straordinaria in grado di colorare a tinte forti una grigia ed inerte normalità.
Fabrizio e Valentina Galli
L’ira della Kitsune
La Kitsune, demone della volpe, è una leggendaria figura che ha origine nella millenaria storia dell’Oriente. Si ritrova nelle culture indiana, cinese e giapponese. E’ il demone della rabbia, è istintivo e distruttore. Ma questa forza può essere canalizzata e diventare vitale e positiva. La Kitsune è così portatrice di prosperità e abbondanza. Gandhi diceva: “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. La Kitsune, simbolo di questo percorso, è la forza che ci spingerà sempre a rialzarci.
Matteo Raciti
All you can eat
Il carro racconta una tragicomica ultima cena del mondo. Il protagonista della costruzione è Gordo, un personaggio inventato dall’artista per rappresentare l’ingordigia umana. Può mangiare tutto ciò che trova nel menù, al solito prezzo. E allora si abbuffa consumando fino all’ultima risorsa del pianeta. Ma accade l’imprevisto: un paio di portate e sarà tutto finito. “Come è possibile? Non era un ristorante ALL YOU CAN EAT?” si chiede l’insaziabile Gordo.
Luciano Tomei e Antonino Croci
Magie di Carnevale
Finalmente è Carnevale. Quando arriva, la città è magicamente in festa per un mese: ci rende spensierati e allegri, ci mischiamo fra coriandoli e musiche e tutto il resto viene dimenticato. La fantasia prende il sopravvento. Come per incanto arriva una curiosa strega, intenta a capire di che magia si tratti, per divertirsi insieme a noi. Nel suo pentolone Prepara pozioni magiche per fare animare gli oggetti che la circondano e farci divertire ancora di più.
MASCHERATE IN GRUPPO
Silvano Bianchi
Insieme sotto lo stesso cielo
La costruzione è un messaggio di speranza, di pace, una celebrazione dell’amore, un invito a superare le differenze e a cercare l’unità tra le persone di ogni origine. Attraverso le opere dell’artista Gustav Klimt, la costruzione allegorica celebra l’amore come un legame universale, che supera le barriere sociali, culturali, razziali. Ci invita a considerare la diversità come una forza che arricchisce il mondo e ci sprona a costruire ponti, anziché muri, per creare un futuro di armonia e comprensione reciproca.
Edoardo Ceragioli
Il pranzo è servito. Finché c’è guerra c’è speranza
Le guerre non sono quasi mai un caso accidentale. Spesso vengono decise “A TAVOLINO”. Ma a chi serve farle? domanda il costruttore. Soprattutto a chi ci guadagna perché ci si arricchisce e, nascosto dietro falsi moventi, trama, architetta e complotta, per beneficiare, sempre più, della grande macchina sfornasoldi, che è la guerra. Ecco perché il tavolo del “Turpe” non sarà mai sprovvisto di un ricco menù. Non rimane che ordinare. Buon appetito! dice il costruttore.
Stefano Di Giusto
P.A.C.E.
Per la prima volta i nostri politici sono praticamente tutti d’accordo su una cosa: l’invio di armi. E allora svuotiamo gli arsenali, dice il costruttore, gli onorevoli sono pronti ad affrontare anche una guerra nucleare, ce ne fosse bisogno. E il popolo? Non è d’accordo, ma questo non conta. Se poi la parola pace dovesse diventare un problema, basterà cambiarle significato nell’acronimo: popolo armato con entusiasmo.
Marzia Etna e Matteo Lamanuzzi
Camaleontici… l’abilità nel mutare
I camaleonti sono rettili che per sfuggire ai predatori e ai pericoli sono in grado di mimetizzarsi. Questo aggettivo può quindi significare un trasformismo, dato da una situazione benevola, operato con i migliori auspici e presupposti, ma a volte può essere operato in malafede, dettato da ragioni di opportunismo. I costruttori raffigurano in questa allegoria alcuni leader mondiali del momento, come Putin, Zelensky, Biden, Xi Jinping, Macron ed Erdogan, come camaleonti in grado di trasformarsi a seconda dei luoghi e delle
situazioni.
Vania Fornaciari e Roberto De Leo
Ingresso libero a chi sogna
Il mondo di oggi è dominato dalla cultura del vincente. Non c’è spazio per fragilità, diversità, imperfezioni. Il circo è invece la metafora della vita. Perché il clown, con quel suo modo di guardare il mondo a testa in giù, porta alla luce la dimensione fanciullesca e fantasiosa che sta in ciascuno di noi. Il circo è così la porta per entrare nel mondo della fantasia e dimenticare le brutture del presente. Quindi i costruttori invitano tutti ad indossare un piccolo naso rosso e ad entrare nel tendone perché… l’ingresso è libero per
chi sa sognare.
Michelangelo Francesconi
Il Volto sincero dell’Umanità
Nella società di oggi siamo sempre più costretti a nascondere le nostre sensazioni, emozioni e debolezze. Lo facciamo dietro una maschera. La figura principale dell’opera allegorica rappresenta l’umanità ed è circondata dalle tante maschere, che deve indossare durante la vita. Solo in rare occasioni riesce a svelare il proprio volto. Il Carnevale è una di queste.
Giampiero Ghiselli, progetto di Maria Chiara Franceschini
In equilibrio sopra la follia
Di fronte alla limitatezza e all’ottusità umana, che causano guerre, mantenere l’equilibrio mentale è un’abilità fondamentale per preservare una certa serenità, sostengono i costruttori. I potenti della Terra dimenticano gli enormi errori del passato. Mentre il grande messaggio della nonviolenza è l’arma dei forti. E per non soccombere, dobbiamo continuare a cercare un equilibrio precario sulla loro follia.
Giacomo Marsili
Lo schiaccianoci
“Lo schiaccianoci” è una storia senza tempo, che ha fatto sognare intere generazioni. Una fiaba i cui protagonisti assumono le sembianze di Putin e Zelensky, scortati da un esercito di giocattoli in una marcia gioiosa e irriverente, come solo il Carnevale di Viareggio sa fare. Il conflitto in Ucraina è riletto, attraverso la metafora, in un’atmosfera natalizia che riporta all’infanzia e invita a riflettere sulle cose belle della vita. E come ogni favola, anche questa merita un lieto fine: la pace.
MASCHERE ISOLATE
Andrea Giulio Ciaramitaro
Ordinaria follia
“Sveglia, sveglia dormiglione! E‘ ora della colazione. Poi apri la porta, scendi le scale ed ecco il mondo che t‘assale. Suoni, immagini e colori. Che casino il mondo fuori. Sbatti i piatti più che puoi, il cervello è nei vassoi. Ma ricorda – esorta il costruttore – la vita può essere magia, anche se, a volte, è solo ordinaria follia.”
Sara Culli
Questione di punti di vista
Sogni e ambizioni guidano gli atti pratici, che acquisiscono, così, una direzione e un senso. I sogni a loro volta vengono portati avanti grazie a questi ultimi, in una lenta marcia che è l’esistenza. Sono questi i due livelli su cui si fonda la vita umana: quello tangibile, che affronta problemi pratici, e quello astratto, con problemi concettuali. Due modi di vivere che coesistono. La parte pratica è rappresentata dal Catoblepa, animale floscio, lento, sempre con la testa china a terra. Lo cavalca e lo guida una donna airone simbolo del mondo onirico e leggero.
Simona Francesconi
Non è poi così blu la sua barba
Nella favola di Perrault è la protagonista stessa a pronunciare la frase da cui prende il titolo la costruzione, per convincersi ad accettare il matrimonio con Barbablù. La stessa frase, purtroppo, oggi continua ad essere usata dalle donne vittime di violenza, che sperano di redimere o che cercano di vedere solo il “lato umano“ del loro oscure principe azzurro.
Alessandro Mattiello
Generazione Atlante
La mitologia greca, come allegoria, per raccontare il tema dello sfruttamento del Pianeta. Se Atlante è costretto a portare il peso della Terra sulle spalle, come punizione per essersi rivoltato contro gli dei, nella costruzione il personaggio mitologico è rappresentato da un ragazzo, che porta sulle spalle un mondo dilaniato da guerre, inquinamento e ignoranza. Saranno proprio i giovani a dover portare il fardello della crisi globale e sociale.
Serena Mazzolini
Esistenza precaria
La costruzione, attraverso metafore e simbolismi, urla il doloroso aspetto della vita di un lavoratore precario, sia giovane, sia prossimo alla pensione; in un mondo in cui sempre più persone si trovano a fare acrobazie, per arrivare alla fine del mese. Guai a perdere l’equilibrio, se non si vuole cadere nel baratro vorticoso, dove si rischia di essere sbranati da famelici squali.
Raffaele Morvillo
Il pescatore di sogni
E‘ la storia di un bambino che, afflitto dalle difficoltà della sua esistenza, dalla miseria e dal dolore intraprende un viaggio alla ricerca di una vita migliore. A bordo della sua zattera, il pescatore bambino rappresenta la fuga da una dura realtà, per un’avventura carica di speranze, sogni e aspirazioni. Non mancano però gli ostacoli. Onde e tempeste sono sempre in agguato, ma l’importante è non smettere di sognare e lottare con perseveranza e fiducia, pescando la propria opportunità.
Lorenzo Paoli
Un mondo da salvare
“I bambini salveranno il mondo“. È questa l’ultima speranza che ci resta per donare loro un domani migliore. Un moderno Atlante tiene sulle spalle il peso di un mondo ammalato da conflitti, inquinamento, interessi economici. Solo l’anima pura e innocente di un bambino può riportarlo in salvo sulla giusta strada, alla ricerca di un futuro di felicità.
Edoardo Spinetti
La melodia
Un cantastorie è alla corte del Pianeta Terra. In tutte le ere ha raccontato la storia del pianeta, trasmettendo emozioni, tramite suoni e maschere teatrali. Ma se fino a ieri la sua melodia ha evocato tutti i ricordi del passato, dalla tristezza ai disastri, dalla rabbia per le guerre, all’amore per la pace, oggi non sa che emozioni esprimere ed il suo volto è vuoto e privo di sentimenti. La speranza è sempre verso un cambiamento positivo.
Alessandro Vanni
Il piatto piange
Il grande lupo cattivo, antagonista in moltissime fiabe per bambini, è il personaggio principale della costruzione sul mondo dell’e-finance. Seduto ad un desco ricco di piatti vuoti, è satollo dopo aver fatto incetta di cryptovalute, nft, forex, le pietanze del mercato finanziario di cui va ghiotto. Ma ora il piatto piange ed il lupo è sempre più affamato. La costruzione è un’allegoria su quei trader senza scrupoli che promettono ricchezza online in cambio di pochi click per poi fare di un solo boccone le fortune di molti creduloni.