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venerdì, Novembre 22, 2024

Lucchesi che si sono distinti all’estero: tra i premiati Susan Sarandon e Massimiliano Carrara. L’elenco dei riconoscimenti

Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la cerimonia per premiare i Lucchesi che si sono distinti all’estero dando lustro alla città di Lucca mercoledì 13 settembre alle ore 17 nell’Auditorium del Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca.

Un riconoscimento riservato ai conterranei ed ai loro discendenti residenti all’estero, che continuano a mantenere vivo il legame con la terra d’origine che viene assegnato da più di 50 anni, grazie all’iniziativa della Camera di commercio e dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, che ebbero l’idea vista l’importanza e il significato del processo migratorio della provincia di Lucca di valorizzare l’esempio e l’insegnamento dei Lucchesi che si sono distinti all’estero e nel 1971 si tenne la prima cerimonia di assegnazione dei riconoscimenti.

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Il fenomeno migratorio ha subito negli anni profondi cambiamenti, sono cambiate le modalità e le motivazioni che spingono ad emigrare e anche i rapporti con il territorio di origine, ma questo premio vuole sottolineare e riconoscere a quei conterranei che, operando nel campo dell’imprenditoria e del lavoro, delle professioni, della cultura e del volontariato, hanno contribuito alla crescita economica e sociale dei Paesi di accoglienza, tenendo alto il nome di Lucca e della sua provincia.

“Questi premi – afferma Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – rappresentano un messaggio potente perché ci dimostrano che si può raggiungere l’eccellenza senza dimenticare le proprie radici. Il Premio “Lucchesi che si sono distinti all’estero” non è solo un riconoscimento del successo individuale ma simboleggia l’importanza duratura del patrimonio culturale, sociale ed economico, della resilienza e dell’impatto positivo che il mantenimento dei legami con il proprio luogo d’origine può avere su individui, comunità e il mondo intero.”

“Siamo lieti di premiare anche quest’anno, come da tradizione ormai consolidata – ha sottolineato Ilaria Del Bianco, presidente dell’Associazione Lucchesi nel mondo – i conterranei che, mantenendo sempre vivo quel sentimento lucchese hanno ottenuto grandi risultati a livello lavorativo e umano nei Paesi che li hanno accolti. I lucchesi nel mondo sono anche un importante stimolo per le nuove generazioni di emigrati lucchesi e una grossa opportunità di sviluppo professionale ed economico per le aziende del nostro territorio.“

I lucchesi nel mondo sono anche un importante punto di riferimento per le aziende della nostra provincia, un punto di riferimento che nasce dai vincoli che legano Lucca ai propri figli all’estero e ai loro discendenti con un sentimento favorito ed alimentato dalla presenza organizzata dalle nostre comunità all’estero.

Anche quest’anno il Comitato di valutazione ha deciso di assegnare il Premio Martinelli, riconoscimento per specifici meriti nell’ambito sociale e della solidarietà, a suor Ornella Ciccone, per il particolare impegno in attività di carattere umanitario.

Elenco dei premiati con le motivazioni

Simone Banducci – Nato a Chicago, Illinois, nel 1973 da genitori originari di Lucca dopo una brillante carriera scolastica e sportiva si laurea con il massimo dei voti in Architettura alla University of Illinois (Chicago) e dopo un breve periodo formativo presso lo studio di architettura Maniscalco Associated Design viene poi assunto presso la MGM Stone Design dove rimane per 17 anni. Viene assunto poi come Coordinatore vendite (Sales manager) per il territorio del Midwest dalla filiale statunitense di un’importante ditta italiana di porcellane, la Florim Ceramiche.

Molto legato alle sue radici italiane e lucchesi il Dott. Banducci è socio attivo di alcune organizzazioni italiane e Italo-Americane: l’Associazione Lucchesi nel Mondo con capo a Chicago, Casa Italia e il Mazzini Verdi Club di Chicago, presieduta dal padre Luigi Banducci.

Molto impegnato anche in opere umanitarie il Dott. Banducci è volontario presso la Croce Rossa e il St. Jude Children Research Hospital in Memphis (Tennessee), un ospedale per i bambini malati terminali.

Massimiliano Carrara– Nato a Lucca nel 1983 ha studiato all’Istituto Alberghiero di Montecatini per poi specializzarsi presso l’Italian Pastries Academy di Rimini. Continuando ad affinare le sue abilità culinarie è stato promosso alla posizione di Head Pastry Chef e nel 2011 si è trasferito con il fratello Damiano, cui ha trasmesso la sua passione per la cucina e la pasticceria, in California, dove hanno aperto Carrara Pastries, pasticceria divenuta poi catena con l’obiettivo di far conoscere i sapori dei dolci italiani fatti in casa, realizzati con ingredienti freschi e genuini, importati direttamente dall’Italia per garantire l’autentico Made in Italy.

Dopo il grandissimo successo vive tuttora a Los Angeles dove gestisce il laboratorio e le pasticcerie.

Insieme al fratello è anche co-autore del libro Dolce Italia: Authentic Italian Baking.

Gino Cattani – Laureatosi nel 1991 alla Facoltà di Economia di Pisa si trasferisce a New York dove frequenta l’MIT di Boston in qualità di Visiting Fellow Student. Tornato in Italia consegue sempre presso l’Università di Pisa il Dottorato di Ricerca in Business Administration per poi approfondire con un Master in Management Science and Applied Economics ed un altro Dottorato in Management presso la Wharton School in Pennsylvania. Autore di vari saggi, ricerche, articoli e pubblicazioni dal 2004 lavora presso la Stern School of Business a New York dove ha ottenuto la cattedra nel 2020 in Management and Organizations.

Matteo Chelini – Nato da famiglia emigrata in Germania e tornata in Italia a causa del crescente clima nazista Matteo Chelini nasce a Casoli (Bagni di Lucca) nel 1947. A seguito della morte del padre, avvenuta quando lui aveva 12 anni, si trasferisce in Germania dove muove i primi passi come aspirante gelatiere presso le gelaterie di un famigliare, Buchetti Vittorio, da cui rileverà a 18 anni, dopo il ritorno in Italia di quest’ultimo, l’azienda. Tre anni dopo, nel 1968, inaugura la sua prima gelateria, la EiscaféChelini, nella piazza centrale della piccola e turistica città di AnnweileramTrifels, divenuta poi tra i più famosi esercizi commerciali della città dove organizza e promuove anche festival culturali e musicali italiani.Con la moglie Paola ha gestito la gelateria per più di 50 anni, ora passata al figlio Giandomenico e al nipote Marco.

Emilio Fazzi – Ingegnere meccanico e imprenditore nato a Glasgow nel 1950 da famiglia originaria lucchese (il padre ha ricevuto anche lui negli anni ’80 il premio Lucchesi che si sono distinti all’estero) ha lavorato come ingegnere all’Olivetti per poi diventare programmatore di software per diverse aziende. In questo settore crea poi con un collega nel 1998 la ditta E-Max Systems Ltd, specializzata in software gestionali all’avanguardia per aziende nel settore meccanico ed elettronico con cui ottiene un grande successo.

Giocatore professionista di SQUASH ha vinto numerosi trofei nazionali e internazionali giocando anche più volte per la Squadra Nazionale Scozzese.

Molto legato alle sue radici italiane e lucchesi è stato Presidente dei Lucchesi nel Mondo in Scozia e nella sua produzione di dipinti, sua grande passione, ritrae spesso scorci di paesaggi lucchesi.

Riccardo William Gagliani – Nato a Chicago nel 1945 il padre di Riccardo, Giovanni era un lucchese emigrato negli Stati Uniti e fu una figura molto importante nella vita del figlio.

Vivendo in una comunità prettamente italo-toscana Riccardo imparò ben presto il dialetto toscano e ciò gli consentì di ottenere il suo primo lavoro, all’età di dodici anni, presso l’Ambrosia Drugstore di Chicago. A sedici anni gli venne offerto un lavoro part-time presso un negozio di ricambi per autocarri dove imparò il mestiere della sua vita.

La prematura morte del padre, avvenuta in seguito alla perdita del lavoro in una grande multinazionale, instillò in lui il desiderio di diventare imprenditore di sé stesso, non volendo affidare la propria sicurezza economica a terze parti.

Alla soglia dei quarant’anni decise di realizzare il suo sogno, rilevando assieme a Robert Wilkie la piccola azienda di ricambi per autocarri per la quale lavorava, la Naylor Automotive Engineering Co. Inc., e rendendola in pochi anni un punto di riferimento nell’intera area di Chicago.

Marcia Giusti Johnson– Una vita dedicata all’arte. Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Boston al Lesley College, al College of Art del Massachusetts e il Master a Cambridge Marcia Giusti Johnson, di origini italo-americane, è oggi un’artista, scrittrice e insegnante universitaria.

È arrivata per la prima volta a Lucca per ricostruire l’albero genealogico della sua famiglia e l’esperienza di quel momento viene raccontata in prima persona, assieme all’impatto che i panorami lucchesi e italiani hanno avuto sul suo processo creativo, nel libro Phenomema of origins: raisingartistic intelligence – the creative journey of an Italian American woman artist.

Giacomo Lami – Nato e vissuto a Lucca, si è laureato in Bioingegneria presso l’Università di Pisa e dopo un breve periodo alla CAEN di Viareggio (Costruzioni Apparecchiature Elettroniche Nucleari) è passato alla Oracle di Milano, società multinazionale del settore informatico, per poi trasferirsi in pianta stabile, nel 2000, alla sede nella Silicon Valley.

Da lì si è lanciato nel settore delle start-ups dove ha iniziato a operare, con crescente successo, su applicazioni nell’ambito della tecnologia per smartphone fino ad essere assunto, nel 2019, come Product Leader a Meta, azienda proprietaria di Facebook, Instagram, WhatsApp e Messanger.

Diego Osvaldo Lemmi – In arte Diego Moreno è un compositore, cantante e chitarrista italo-argentino, nato a Mar Del Plata, in Argentina, da famiglia di origini lucchesi.

Anticamente una famiglia di costruttori Diego eredita l’amore per la musica dal padre Héctor. Inizialmente leader del gruppo TAWA intraprende una carriera da solista nel 2001 ottenendo immediato successo. Molto legato al nostro Paese il suo repertorio vanta molte canzoni italiane o riadattamenti, oltre a collaborazioni con artisti come Fred Bongusto, Iva Zanicchi, Peppino Di Capri, Mario Biondi, Rita Pavone, Riccardo Fogli e molti altri.

Attualmente è in pre-produzione un DocuFilm che, partendo dal tango, evidenzia i punti di connessione culturale tra Italia e Argentina. Diego Lemmi Moreno nel suo percorso artistico è stato nominato inoltre “Ambasciatore turistico” e “Personaggio di spicco” dal Comune di Mar del Plata e buona parte della sua produzione artistica conta il Patrocinio dell’Ambasciata Argentina in Italia sapendo coinvolgere le varie istituzioni italiane residenti in Sudamerica.

Manuela Lombardi – Nata a Lucca nel 1949 all’età di otto anni si è trasferita con la famiglia a San Paulo in Brasile dove risiede tuttora. Donna di notevole impegno e intelligenza è plurilaureata in Chimica, Pedagogia e Lingue e Cultura italiana per stranieri. Ha deciso, dopo una breve carriera come tecnica chimica, di dedicarsi all’insegnamento, sua passione e obiettivo di vita, da cui si dedica con grande impegno e soddisfazione ancora adesso che ha raggiunto la pensione.

Alberto Pinochi – Nato nel 1938 da genitori lucchesi si è trasferito molto giovane con la moglie e la figlia Albertina a San Francisco, in California, dove è diventato uno dei primi membri dell’Associazione Lucchesi nel Mondo della città e successivamente Consigliere, tradizione poi passata ai due figli. È membro anche di un’altra associazione per discendenti italiani, Figli D’Italia, con la quale fondarono e allenarono una squadra di calcio per ragazzi per mantenere vivo lo sport italiano.Di mestiere ebanista, professione appresa quando ancora viveva a Lucca, ogni anno ha costruito i carri della Lucchesi nel Mondo per la parata cittadina di Columbus Day.

Famiglia Landi – Dinastia di figurinai attivi nella comunità italiana londinese di metà Ottocento capostipite della famiglia Landi inglese fu Daniele Landi, nato nel 1838 a San Cassiano (Bagni di Lucca), il quale, dopo essersi trasferito nella capitale inglese divenne un membro di spicco della comunità italiana londinese, venendo nominato per tre volte Presidente della Società Per Il Progresso Degli Operai Italiani. Figurinaio di professione aprì il suo laboratorio in Talbot Road, Bayswater, dove i suoi discendenti hanno portato avanti l’attività per generazioni. Per il suo impegno verso i connazionali e per aver aiutato a nascondere Garibaldi durante il suo esilio a Londra ricevette una medaglia da Giuseppe Mazzini con il quale, nel frattempo, era divenuto amico.

Mestiere, quello del figurinaio, trasmesso anche al nipotino, Howard Daniel John Landi, che in età adulta ha lavorato come Direttore e poi Vice Presidente per la SABRE Group, società leader di software e tecnologia al servizio dell’industria dei viaggi, per l’American Airlines come Field engineer per diventare poi responsabile regionale per l’Europea, l’Asia e il Pacifico sia per l’American Airlines, l’EDS e HP.

Susan Abigail Sarandon – Attrice e produttrice cinematografica statunitense di fama internazionale, candidata cinque volte al Premio Oscar ha vinto la statuetta d’oro per il film del 1995 Dead man walking – Condannato a morte. Nata a New York nel 1946 da famiglia di origini italiane, la nonna era figlia di immigrati originari di Coreglia Antelminelli.

Si trasferisce negli anni Ottanta a Roma e per molto tempo si divide tra la città eterna e New York.

In Italia è forse conosciuta soprattutto per il suo ruolo di Louise nel film Thelma e Louise di Ridley Scott del 1991 per cui riceve la seconda candidatura all’Oscar e il 10 febbraio 2006, in seguito ad una brillante carriera hollywoodiana, partecipa alla Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006 portando, insieme ad altre 7 celebri donne, la bandiera olimpica. Sempre nel 2006 riceve il premio “Ragusani nel mondo” e la cittadinanza onoraria di Ragusa e oggi.

Premio Martinelli

Suor Ornella Ciccone – Nata a Sassari ma diplomatasi al Liceo Vallisneri di Lucca, al terzo anno di medicina a Pisa capisce che la sua strada è con Dio ed entra nell’Istituto delle Suore Francescane Missionarie di Assisi nel 1988 dove viene incoraggiata a non abbandonare i suoi studi e si laurea in Medicina e Chirurgia a Padova con una specializzazione in Neurologia Pediatrica.

Missionaria nelle Filippine, poi in Africa per quasi dieci anni, in Zambia gestisce il primo Centro di Neuroriabilitazione Pediatrica per bambini disabili e, accanto all’attività clinica, si impegna nell’insegnamento, nella ricerca e nella formazione della Neurologia pediatrica trattando bambini affetti da epilessia e altre patologie neurologiche. Al suo rientro in Italia durante la crisi da coronavirus decide di impegnarsi come volontaria presso il Centro Covid Santa Lucia di Rieti. 

Una vita di comunione e di amore verso il prossimo, la ASL di Rieti le ha affidato il compito di ispezionare le case di riposo e le Rsa di tutta la provincia non abbandonando però i progetti iniziati in Zambia.

Joan Bedini Roberti – PREMIO ALLA MEMORIA

Giovanna Lidia Bedini Roberti, conosciuta come Joan Bedini Roberti, è nata a Lucca nel 1923. Donna di grandissimo coraggio, mostrato anche durante l’occupazione nazista di Lucca, era molto resiliente e non si lasciava frenare dalle avversità. Finiti gli studi di Chimica presso l’Università di Pisa si trasferì all’età di venticinque anni negli Stati Uniti con il marito Hubert Roberti dove fu costretta a ripetere tutta la sua educazione dalle elementari in poi. Donna in un ambiente maschilista diventò, per necessità, una dei migliori programmatori di computer venendo poi assunta dalla società finanziaria General Finance e successivamente dalla Blue Cross Association, una compagnia no-profit indipendente di assicurazione sanitaria negli US dove lavorò per 20 anni e fu promossa a Senior Systems Analyst.

Già socia attiva nel Mazzini Verdi Club di Chicago con molto orgoglio fu una delle prime socie dei Lucchesi nel Mondo di Chicago. Joan non dimenticò mai la sua Lucca e trasmise il suo amore per la sua città d’origine e per la lingua italiana a tutte le persone che la circondavano. Nel 2018, a 95 anni, riuscì a perseguire uno dei suoi obiettivi più grandi: ottenere di nuovo la cittadinanza italiana. Joan si è spenta nel 2020.

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