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venerdì, Novembre 22, 2024

Sei opere pucciniane per celebrare i cento anni della morte del Maestro. Svelato il cartellone del Festival 2024

Per celebrare il Maestro a 100 anni dalla morte il Festival Puccini di Torre del Lago, giunto alla sua 70.a edizione, presenta un cartellone che ripercorre la parabola artistica di Giacomo Puccini: saranno sei i titoli pucciniani in programma dal 12 luglio al 24 agosto 2024.

Sarà Pier Luigi Pizzi a firmare il cartellone 2024 del Festival Puccini, nominato dal Consiglio di amministrazione presieduto da Luigi Ficacci, direttore artistico per questa edizione speciale del Festival di Torre del Lago per  celebrare la sua 70.a edizione e l’anniversario della scomparsa di Giacomo Puccini. Con Pizzi alla direzione artistica,  in stretta collaborazione il direttore d’orchestra Jan Latham Koenig con l’ incarico di curare la qualità artistica dell’organico orchestrale e corale.

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“Rispondendo agli indirizzi dell’Amministrazione Comunale di Viareggio – dichiara il presidente della Fondazione Luigi Ficacci – fortemente impegnata  con numerosi altri progetti che coinvolgeranno i luoghi pucciniani di Viareggio e Torre del Lago,  il consiglio di amministrazione ha dato vita ad un programma davvero straordinario per contrappuntare l’anno pucciniano e celebrare con tanta musica la 70.a edizione del Festival dedicato al Maestro”.

Un progetto – quello di Pier Luigi Pizzi che fa esclamare al  presidente della Fondazione “gaudio supremo!” -vede in scena dal 12 luglio al 24 agosto 6 titoli pucciniani e che nell’ordine della loro presentazione al pubblico saranno  Le Villi ed Edgar in un dittico nella stessa serata, Manon Lescaut , la Bohème,  Tosca e l’incompiuta Turandot che terminerà con la celebre struggente nota dell’ottavino che commenta la morte di Liù. Una visione quella del direttore artistico Pier Luigi Pizzi che, dopo aver messo a segno due fortunate regie a Torre del Lago (Tosca nel 2022 e Madama Butterfly nel 2023) torna per firmare un cartellone pucciniano di teatro musicale filologico nella tradizione.

Un cartellone che tratteggia  il percorso artistico di Puccini, dall’opera d’esordio Le Villi (1884) del ventiseienne Giacomo, scritta su suggerimento del suo insegnante di conservatorio Amilcare Ponchielli e con la quale il pur giovane musicista si fecen otare per la forza della scrittura sinfonica. L’Opera fu bocciata al Concorso bandito da Sonzogno e Puccini non ammesso; ma,  dopo la sua prima rappresentazione  al Teatro dal Verme di Milano  (31 maggio 1884) il giudizio fu unanime nel riconoscere le qualità di questo giovane musicista. Sarà la quinta rappresentazione di questa opera al Festival Puccini: la prima rappresentazione nel  1984, la seconda  nel  1991  e la terza nel 2000 che vide protagonista Katia Ricciarelli e l’ultima proposta nel cartellone del Festival Puccini 2019. 

Le Villi sarà in scena in dittico con Edgar, titolo che rappresenta una rarità sul palcoscenico operistico nazionale ed internazionale: infatti sono trascorsi 16 anni dalla sua ultima presentazione al Festival Puccini. E’ la seconda opera di Giacomo Puccini, che ebbe la sua prima al Teatro alla Scala di Milano la sera del 21 aprile 1889, una partitura che non dava ancora la misura del suo talento ma  che non mancò di raccogliere giudizi positivi e di apprezzamento dal pubblico e dalla critica.

L’opera della maturità artistica di Giacomo Puccini Manon Lescaut,(1893) con cui esplose e si impose il genio pucciniano sarà presentata in due serate. Il programma prosegue poi con due nuovi allestimenti, La Bohème (1896) e Tosca (1900). In ordine di presentazione al pubblico il Festival Puccini propone in agosto per quattro rappresentazioni l’opera senza finale Turandot (1926) con cui Puccini concluse prematuramente la sua carriera di grande operista. Un lavoro incompiuto rispetto al quale sono molti a credere alle difficoltà del compositore a trovare un lieto fine dopo la pagina musicale  di assoluta intensità per la morte di Liù. Le rappresentazioni a Torre del Lago si concluderanno  sulle note  dell’ottavino che fermarono  per sempre il genio pucciniano consacrando questo titolo tra le  pietre miliari della modernità musicale.

Tutte le opere, ad eccezione di Manon Lescaut, che sarà presentata in forma di concerto e di La Bohème la cui regia sarà di Massimo Gasparon, saranno affidate per regia, scene e costumi a Pier Luigi  Pizzi che ha pensato ad un progetto unitario tecnologicamente innovativo.

Pier Luigi Pizzi durante la presentazione del Festival (foto Lorenzo Montanelli)

Il cartellone è stato presentato questa mattina nel foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini. “Un programma straordinario – ha affermato l’assessore alla cultura del Comune di Viareggio Sandra Mei – in cui la musica del Maestro sarà l’assoluta protagonista e che va ad integrarsi con i tanti progetti a cui l’Amministrazione Comunale sta lavorando e che riguarderanno i luoghi pucciniani, tra cui il Belvedere Puccini,  che ci consentiranno di mostrare al mondo il profondo legame della città con Giacomo Puccini che a Viareggio e Torre del Lago scelse di vivere.  Un legame che sentiamo vivo più che mai e che ci emoziona e ci riempie quotidianamente di bellezza. L’occasione di questa presentazione per congratularmi per gli ottimi risultati dell’edizione 2023 e per ringraziare, il presidente, i consiglieri,  i lavoratori, gli artisti  e tutti coloro che hanno dato il proprio contributo per raggiungere questi significativi risultati.

“Gaudio supremo! – ha affermato il presidente della Fondazione Festival Pucciniano Luigi Ficacci – : è un cartellone che nel recepire gli indirizzi dell’Amministrazione ci consentirà di scrivere nel 2024 una pagina memorabile nella storia della Città di Viareggio, di Torre del Lago e del Festival Puccini”.

Pier Luigi Pizzi ha evidenziato come “la musica sublime di Puccini dalla quale traspira la sua affezione a questi luoghi sarà in assoluto la protagonista dell’edizione 2024 del Festival. Un programma che vuole rappresentare la crescita artistica di Puccini, partendo dalle sue prime opere all’ultima,  che in tutte le rappresentazioni si concluderà con la morte di Liù, a mio parere il suo testamento artistico”.

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