Lucca, Castelnuovo Garfagnana, Seravezza e Pietrasanta sono le quattro località che in Provincia di Lucca sono fra quelle più direttamente interessate agli eventi naturali che senza soluzione di continuità continuano ad erodere il fragile assetto territoriale del nostro Paese. Per questo l’iniziativa “Io non rischio”, attuata dalla Protezione Civile Nazionale, su tutto il suolo italiano, qui è particolarmente attuata e posta in evidenza perché nel corso degli anni si sono verificati sia diversi eventi sismici (Castelnuovo Garfagnana) che alluvionali (Seravezza e Pietrasanta). Lucca, come capoluogo, vi partecipa ovviamente come centro coordinatore dell’iniziativa essendo sede della Protezione Civile Provinciale.
Non si tratta di un’esercitazione, ma di un’iniziativa tendente a diffondere l’utilità della prevenzione verso tutto ciò che la natura scarica sulla terra, e quindi sulla popolazione, anche e in particolar modo a causa della fragilità del territorio. Quindi un’iniziativa tendente ad illustrare le buone pratiche che tutti debbono seguire per limitare al massimo sia le cause che le conseguenze degli eventi catastrofici che si abbattono sul nostro paese, terribilmente fragile e indifeso davanti a questi fenomeni, sia sismici che alluvionali. Inutile stare ad elencare gli episodi che hanno portato la nostra provincia a figurare in prima pagina per una sequela di gravi eventi che hanno catalizzato l’interesse dell’opinione pubblica italiana (e non solo).
Quindi sono stati due giorni in cui le Associazioni di Volontariato di Protezione Civile esistenti sul territorio si sono prodigate nell’offrire agli abitanti di Lucca, Castelnuovo Garfagnana, Pietrasanta e Seravezza non solo opuscoli su come ci si deve comportare di fronte alle calamità di ogni genere, ma anche a rispondere alle domande che la popolazione delle quattro località ha fatto al personale presente nei vari stand.
Infatti la Protezione Civile viene citata solo ad evento avvenuto, e per i soccorsi più o meno celeri che mette in atto per alleviare i disagi della gente colpita da terremoti o da alluvioni. Il suo primo compito è invece quello della cultura della prevenzione, che poi è in definitiva l’asso vincente della situazione. Perché è proprio il comportamento della gente che decide la maggiore o minore incidenza delle conseguenze. Ecco così che su di un territorio provinciale più volte colpito da eventi catastrofici – vedi l’ormai storico terremoto disastroso di Villa Collemandina in Garfagnana e la più recente alluvione nell’Alta Versilia, senza elencare terremoti ed alluvioni di minore portata – è quanto mai opportuno insistere su “Io non rischio” che, almeno una volata all’anno, si scende in piazza per insegnare a difenderci da situazioni alquanto pericolose. Perché è la conoscenza del comportamento da tenere nel deprecabile caso di fenomeni tellurici o alluvionali, che il danno alle persone può essere limitato, tanto più se si è a conoscenza non solo della natura del terreno in cui si abita, ma anche delle più che probabili conseguenze che questa comporta.
Ma se le alluvioni si possono considerare eccezionali, i terremoti in Garfagnana sono una più o meno costante secolare, perché da qui parte quella faglia che taglia la Toscana longitudinalmente e si conclude nel Mugello fiorentino, dove appunto si è recentemente registrato un sisma fortunatamente di non grande intensità.
Mario Pellegrini