Un percorso che risponde all’esigenza di pensare alla cura in maniera innovativa e di mettere insieme mondi apparentemente lontani come l’arte, la letteratura e la scienza.
Si è chiuso ieri, venerdì 20 ottobre, alla Galleria comunale di arte moderna e contemporanea (GAMC) di Viareggio, con una conferenza-dibattito ricca di spunti interessanti per i presenti, il percorso “+ Passaggi: esperienze di arte e cura nel settore dipendenze e salute mentale”, organizzato dal SerD della Versilia in collaborazione con il Ceis di Lucca e le associazioni Coquelicot Teatro ed Empatheatre all’interno delle attività del progetto aziendale Accordo Ceart “Il Ragno nella tela”, in corso di realizzazione proprio tra SerD Versilia e CEIS di Lucca.
L’inizio dei lavori ha visto la presentazione da parte di Marica Bonelli dell’associazione Coquelicot Teatro del percorso di “+ Passaggi” e delle varie iniziative (meditazione sul respiro, scrittura creativa, laboratorio teatrale e altre ancora) realizzate nei mesi di settembre e ottobre in sedi prestigiose e itineranti del territorio versiliese.
Dopo i saluti dell’assessore alle politiche culturali del Comune di Viareggio Sandra Mei, del direttore di Zona Distretto della Versilia Alessandro Campani e della dirigente Asl delle professioni sanitarie e della riabilitazione Milena Gemignani, è iniziato il dibattito sul tema delle esperienze di arte e cura nel settore dipendenze e salute mentale moderato dallo psicologo del SerD della Versilia Emanuele Palagi, che ha coinvolto nel corso della mattinata il responsabile della Salute mentale adulti della Versilia Jacopo Massei e la coordinatrice dei Servizi sociali sempre della Versilia Valentina Landucci, oltre alla presidente del Ceis di Lucca Sonia Ridolfi e al presidente della Cooperativa CREA Andrea Peruzzi.
La conferenza è stata caratterizzata dagli interventi centrali del formatore-regista-attore di Teatro Andrè Casaca, che ha condotto anche il laboratorio pomeridiano, e del responsabile del SerD della Versilia Guido Intaschi, che ha sottolineato la necessità di unire mondi apparentemente lontani come l’arte, la letteratura e la scienza superando la frattura esistente attualmente tra la cultura scientifica e quella umanistica anche attraverso un cambio di paradigma in medicina che deve integrare l’EBM con la medicina narrativa, le arti e l’umanizzazione delle cure “sobrie, rispettose e giuste”(slow medicine).
Grande impatto sulla sfera emotiva dei numerosi partecipanti hanno suscitato sia le testimonianze dei gruppi di auto-aiuto presenti di varie fratellanze dei programmi “12 passi”(O.A., Al-Anon, A.A.) che la performance teatrale conclusiva di playback theatre a cura di Empatheatre.