Si è svolto nei giorni scorsi, nella sede della Cassa Edile a Pisa, il convegno sul futuro dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico (TSLB), rivolto ai professionisti del settore dell’Azienda USL Toscana nord ovest e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.
La partecipazione è stata molto ampia e la qualificata platea ha saputo apportare interessanti contributi al dibattito, anche durante la tavola rotonda che è seguita ai numerosi interventi degli importanti relatori.
La sanità del futuro – è stato evidenziato nel corso dell’incontro – sarà sempre di più una sanità di prossimità vicina al cittadino e ai pazienti, in grado di intervenire con strumenti d’avanguardia, in grado già fin d’ora di poter decentrare la presenza dei tecnici di laboratorio anche all’interno delle case della comunità, con alta qualità e tempi veloci di consegna del dato analitico.
Hanno partecipato, tra gli altri, all’evento, la direttrice generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana Silvia Briani e il direttore sanitario dell’Azienda USL Toscana nord ovest Giacomo Corsini.
Ha aperto il convegno Saverio Stanziale, presidente dell’albo nazionale dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico, che ha evidenziato i vantaggi per il cittadino, legati a questa nuova organizzazione dei servizi.
Stefano Simonetti, esperto di norme contrattuali, ha poi illustrato le possibilità di sviluppo professionale e gestionale della professione.
A seguire gli interventi degli altri relatori. Andrea Cavazzana, Dagmar Di Quirico, Maria Rosaria Fanello, Sandra Audino, Milena Gemignani e Irene Batini hanno sottolineato, all’interno dei diversi ambiti diagnostici, le possibilità di esercitare le nuove competenze professionali che porteranno ad una iper-specializzazione, dopo l’acquisizione di specifici titoli accademici.
“E’ stata un’occasione importante per tutti i professionisti – hanno spiegato i responsabili scientifici dell’evento Emilio Bertolini (Asl Toscana nord ovest) e Barbara Grandi (AOUP) – per affermare l’importanza del ruolo dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico nella sanità pubblica e per poter configurare le nuove prospettive organizzative e professionali nel settore. Per questo ringraziamo tutti i partecipanti e i relatori per i loro preziosi interventi”.