“Incomprensibile e sbagliata questa accelerata della Commissione Europea nella procedura di infrazione in corso”. Ad affermarlo è Stefania Frandi, presidente regionale di Sib Confcommercio Toscana, a seguito del parere motivato sulla procedura di infrazione del regime delle concessioni demaniali, inviato giovedì dall’Europa al Governo.
“L’esecutivo italiano – dice Frandi – sta facendo esattamente ciò che ha stabilito la Corte di Giustizia. E cioè verificare se la risorsa sia scarsa o meno e stabilire i criteri per l’accertamento, prima di mandare al macero oltre 30 mila aziende che rappresentano un’eccellenza nel panorama mondiale delle vacanze. Ricordiamo che le sentenze della Corte di Giustizia, che rappresenta l’istituzione più autorevole dell’Unione, sono vincolanti per tutti, anche per la Commissione, e che la Corte ha detto chiaramente che se la risorsa non è scarsa le gare non sono inderogabili. Ancora più ingiustificato il clamore mediatico del fatto, visto che l’Italia ha decine e decine di procedure di infrazione in corso e quella sulle spiagge è solo una delle tante”.
La presidente regionale di Sib Confcommercio resta comunque fiduciosa: “Siamo sicuri – aggiunge – che il Governo saprà risolvere il problema a strettissimo giro, rispettando l’insegnamento della Corte di Giustizia e salvaguardando così i diritti degli attuali concessionari, come il loro legittimo affidamento nelle leggi dello Stato e il valore aziendale delle imprese che hanno creato dal nulla. I balneari – termina Frandi – si aspettano che le norme dell’Unione vengano applicate tutte, non solo quelle che fanno comodo a qualcuno”.
Alle parole di Frandi fanno eco quelle di Luca Petrucci, presidente interprovinciale di Sib Confcommercio Lucca Massa Carrara: “Ufficialmente – dice Petrucci – siamo a meno di 50 giorni dalla scadenza delle nostre concessioni e ancora non sappiamo con esattezza cosa accadrà. Un clima di assoluta incertezza, aggravato ancora di più dai recenti e pesanti danni ai nostri stabilimenti causati dall’ultima ondata di maltempo. Tanti imprenditori non sanno cosa fare, se riparare i danni subiti o aspettare, rischiando però di non farsi trovar pronti per la prossima stagione. Il nostro mondo – conclude Petrucci – chiede solo di poter lavorare e programmare, niente di più, ma ad oggi viviamo nell’incertezza più assoluta”.