C’è una storia antica che lega le terre e i popoli che oggi vivono fra le province di Massa Carrara, La Spezia e Parma: tradizioni che si sono mescolate fra loro in territori che hanno caratteristiche peculiari, diverse da quelle delle rispettive regioni che le ospitano. Economie che sono cresciute insieme, dove scambi commerciali e infrastrutture di trasporto si sono sviluppati lungo le medesime direttrici. Tre province che per qualche tempo hanno condiviso anche il sogno di Lunetia, la Regione mai nata, ma che oggi torna in auge almeno sotto il profilo economico grazie alla nuova iniziativa che mette insieme le tre realtà territoriali di Confartigianato Imprese: Massa Carrara e Lunigiana, La Spezia e Parma.
Un’idea che si è trasformata in impegno dopo l’evento organizzato dalla Confartigianato apuana in collaborazione con circolo culturale Filippo Mazzei e 50Canale “Artigianato e cultura: un imprescindibile connubio” svoltosi venerdì scorso nell’aula magna dell’Accademia di belle arti di Carrara ha avuto un grande successo. Sono intervenuti al confronto, fra gli altri, il presidente nazionale di Confartigianato Imprese Marco Granelli, il senatore Pier Ferdinando Casini, il sindaco di Lucca Mario Pardini e la direttrice dell’Accademia di belle arti di Carrara Silvia Papucci.
Terminato l’evento i lavori sono proseguiti in un tavolo di confronto a cui erano presenti Paolo Figoli e Giuseppe Menchelli, presidente e direttore di Confartigianato la Spezia, Enrico Bricca e Massimiliano Crapa, presidente e direttore di Confartigianato Parma, che, assieme al presidente nazionale Marco Granelli ed al segretario generale Vincenzo Mamoli, a Sergio Chericoni e Gabriele Mascardi, presidente e direttore di Confartigianato Massa Carrara Lunigiana, hanno raggiunto una prima intesa per la costituzione di un formale coordinamento interprovinciale fra le tre associazioni.
La linea tracciata è stata quella di andare a ripercorrere la storia dell’antica regione ‘Lunetia’: “Stiamo parlando di un territorio geografico e storico di straordinaria vitalità e di rilevantissime potenzialità economiche, una macro area assai variegata ma complementare e noi sappiamo che la varietà è ricchezza, così come la diversità è creazione. Una collaborazione formale fra le tre associazioni potrebbe essere di estrema importanza per l’economia dei territori coinvolti. Permetterebbe di fatto di superare le barriere geografiche e promuovere lo scambio di risorse, competenze e opportunità tra le diverse province”, sottolineano i presidenti delle tre Confartigianato coinvolte.
Gli obiettivi sono molteplici con vantaggi per tutti: “La collaborazione interprovinciale fra associazioni favorirebbe la creazione di un ambiente economico più dinamico e stimolante – proseguono -. Le associazioni potrebbero combinare le proprie risorse, infrastrutture e settori d’eccellenza per promuovere lo sviluppo dell’imprenditorialità sui rispettivi territori. La collaborazione tra le datoriali di province diverse potrebbe facilitare l’implementazione di politiche coordinate, che promuovendo la diversificazione economica e l’attrazione di investimenti porterebbe sviluppo di nuove attività, crescita dei settori esistenti, stimolo dell’import-export di beni e servizi, maggiore competitività e nuovi posti di lavoro. Inoltre la sinergia fra le associazioni rappresenterebbe un importante momento di condivisione di conoscenze, per sostenere l’innovazione, la ricerca scientifica e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate, migliorando la competitività e l’efficienza delle imprese. Infine, ma non da ultimo – concludono -, la cooperazione interprovinciale potrebbe contribuire alla promozione del turismo e della cultura locale di tre realtà territori molto differenti ma con enormi potenzialità attrattive”.