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venerdì, Novembre 22, 2024

“Bagliori su tela”, i ricami dipinti di Dany Vescovi rileggono la natura dialogando con le opere del Museo Diocesano

Le raffinate creazioni di Dany Vescovi a confronto con preziosi manufatti: ricami, tessuti e argenterie, e opere realizzate da artisti come Jacopo della Quercia, Felice Palma, Agostino Ghirlanda, Domenico Fiasella. E’ questa la mostra “Bagliori su tela. Ricami dipinti” che sarà inaugurata sabato 9 dicembre alle 17.30 presso il Museo Diocesano di Massa realizzata in collaborazione con l’Associazione Quattro Coronati, nuova tappa di un percorso che da qualche anno vede il Museo impegnato nel mettere a confronto arte antica e linguaggi contemporanei in grado di offrire al visitatore tanti spunti di riflessione sulle infinite possibilità che la natura offre per esprimere la bellezza.

Dopo la mostra estiva del ceramista giapponese Mizokami Kazumasa le cui coloratissime composizioni hanno affascinato il pubblico, ora è la volta del milanese Dany Vescovi i cui dipinti offrono un’interpretazione originalissima dello stesso tema, traendo spunto direttamente da alcune opere del Museo. In tutto sono 24 le opere realizzate dall’artista tutte appositamente per questa mostra, in cui ha focalizzato la sua attenzione su alcuni dei manufatti esposti elaborando i particolari con l’utilizzo di tecniche diversificate. Un processo creativo, di graduale sviluppo dell’opera, che fa ricorso anche alle nuove tecnologie ma che, per la sua complessità e articolazione, rimanda ai procedimenti lunghi e minuziosi che caratterizzavano il fare delle antiche botteghe.

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Il filo conduttore delle mostre è la natura, tema di particolare attualità alla luce delle emergenze climatiche che richiedono da parte di tutti un concreto impegno verso la salvaguardia del pianeta e al quale lo stesso papa Francesco ha dedicato una riflessione con l’enciclica Laudato sì del 2015, ripresa di recente con una nuova esortazione apostolica. Nel corso dei secoli gli artisti hanno esaltato la bellezza del creato prendendo a modello la natura elaborandola nelle maniere più diverse. Il percorso espositivo allestito nelle sale del museo si focalizza sul valore e i significati degli elementi naturali nelle opere di arte sacra. Parallelamente si è lasciato spazio ad espressioni di natura completamente diversa, frutto della creatività di artisti contemporanei.

Dany Vescovi e Mauro Lucchesi (a destra) durante l’allestimento della mostra (foto dalla pagina Facebook del Museo Diocesano)

“Il linguaggio di Vescovi – spiega Mauro Daniele Lucchesi dell’Associazione Quattro Coronati – riesce a far dialogare la dimensione figurativa con quella del linguaggio visuale geometrico astratto, affrancandosi dagli effetti decorativi e dagli artifizi visivi come quelli della prospettiva. Il suo apparato linguistico si addentra in un contesto percettivo assimilabile a quello surrealista ma anche psichedelico, forzando il fruitore a liberarsi dagli schemi percettivi precostituiti, alterando anche le priorità sensoriali e compositive, sovvertendo ad esempio il famigerato ‘potere del centro’”.

“Vescovi ha realizzato appositamente le opere – prosegue – traendo ispirazione dai capolavori custoditi nel Museo Diocesano di Massa concentrandosi particolarmente sulle opere di Bernardino del Castelletto e sui preziosissimi seicenteschi paramenti sacri custoditi, ciò al fine di realizzare un intimo dialogo tra la preziosa arte sacra del Museo e il suo modo di fare arte. Le opere nascono dopo un lungo ed elaborato processo scandito dalla fase progettuale e dalla fase realizzativa. In fase progettuale l’artista fotografa i soggetti di natura (in questo caso i damascati, i broccati e i dipinti conservati al Museo Diocesano), le foto poi vengono elaborate con apposito software fino ad ottenere l’immagine desiderata per poi procedere alla stampa dei soggetti che serviranno come modelli. L’autore definisce in questo modo – conclude Lucchesi – un concetto di classico per la natura morta e per genere il floreale, costituendo un vero e proprio canone, nel quale forma e contenuto si corrispondono armonicamente, dando vita a un vero e proprio dispositivo che obbliga l’osservatore a sperimentare nuove soluzioni fruitive e di narrazione”.

La mostra resterà aperta fino al 3 marzo 2024 al Museo Diocesano di Massa in via Alberica 26. Orario: dal mercoledì alla domenica dalle 15 alle 19. Per informazioni e prenotazioni 0585 – 499241, museodiocesanomassa@gmail.com.

Biografia di Dany Vescovi

Dany Vescovi è nato nel 1969 a Milano, città dove vive e lavora. Docente di Cromatologia e Direttore della Scuola di pittura all’accademia di Belle Arti di Brera. E’ assistente di Aldo Mondino per l’allestimento della sala a lui dedicata alla Biennale del 1993. Numerose le mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Vescovi ha dimostrato negli anni uno spirito molto aperto alle diverse realtà creative. Oltre a importanti collaborazioni con altri artisti (nel 1990 ha partecipato alla realizzazione di un murale su progetto di Marcello Jori), ha sperimentato incursioni nel teatro (nel 1994 si è occupato dei costumi disegnati da Romeo Gigli per il Flauto Magico), nella moda (nel 1991 ha seguito la Levi’s Frontiere – jeans tra moda, arte e design alla Posteria di Milano), nella pubblicità (nel 2003/2004 è stato selezionato per Free Spirit in Art, campagna pubblicitaria per Bacardi Breezer), nella letteratura (Aldo Busi ha scelto un suo dipinto per la copertina del suo ultimo libro) e nella musica (nel 2004 gli Audiorama lo hanno coinvolto nella realizzazione del videoclip e della copertina del loro cd).

Significative le partecipazioni a: 56a Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Palazzo Barbarigo Minotto. Venezia. (a cura di L. Rotatori) ,”Praestigium Italia I – Contemporary Artists from Italy”. Imago Mundi/Luciano Benetton. Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Torino. (testi di L. Benetton e L. Beatrice), “17th Beijing International Art Fair” – National Agriculture Exhibition Center. Beijing. China, “Pop Up Revolution”. MDM Museum. Porto Cervo (OT). (a cura di A. Bonito Oliva), “Campo del sensibile”, Palazzo Ducale di Massa, a cura di Mauro Daniele Lucchesi.

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