Sessanta ragazzi da tutta la Toscana, ovvero il Parlamento regionale degli studenti, un organo democratico che esiste solo in questa Regione, saranno in visita al Parco nazionale della Pace di Stazzema nella Giornata della Memoria. Gli alunni, che rappresentano i coetanei degli istituti secondari di secondo grado di tutta la Toscana, avranno l’occasione di approfondire i fatti accaduti a Sant’Anna il 12 agosto 1944 parlando con i superstiti della strage, con il personale del Museo della Resistenza di Sant’Anna, e con l’onorevole Carlo Carli fra primo firmatario della legge 381 del 2000 che ha istituito il Parco della Pace di Stazzema. Nella mattinata, alle ore 11,30, l’onorevole Carli inaugurerà anche un dipinto, “Gerusalemme e Pace”.
Ogni anno, in vista di questa giornata, che ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, gli studenti eletti a rappresentare tutti gli iscritti alle scuole superiori, salgono a Sant’Anna. Sabato però saranno nel paesino di Stazzema nel giorno esatto della Memoria. Della visita si è occupata la professoressa Chiara Pellegrini, del comitato di amministrazione dell’Istituzione Parco della Pace e una delle insegnanti provinciali che coordina questo gruppo di alunni: ha ricordato che quello studentesco è un parlamento vero e proprio che organizza quattro sedute annuali, nelle quali vengono discusse più tematiche prettamente relative alla vita scolastica e promosse anche delle proposte di legge al consiglio regionale della Toscana (ad esempio quella avanzata e approvata nel 2019 sul cyberbullismo). “Tutti gli anni questa rappresentazione studentesca arriva a Sant’Anna con molto entusiasmo e partecipazione emotiva, e questa diventa un’occasione – spiega Chiara Pellegrini – per sollecitarli sui temi della memoria, visitando i luoghi simbolo come la piazza della chiesa, il Museo della Resistenza, il Sacrario e la casa di Enrico Pieri (edificio che Pieri ha donato al Comune perché sia trasformata in un ostello). Gli studenti arrivano a Sant’Anna dopo aver svolto un incontro online con l’Istituto storico della resistenza di Firenze durante il quale hanno seguito una lezione specifica sulle stragi nazifasciste”.
“I giovani a Sant’Anna rappresentano la priorità del Parco della Pace – ha spiegato il sindaco di Stazzema Maurizio Verona -, un parco riconosciuto con legge nazionale e che è proprio improntato nel diffondere la memoria dei fatti che accaddero nelle borgate di questo paese. Negli anni abbiamo raccolto il testimone dei superstiti che in maniera instancabile hanno sempre voluto incontrare le nuove generazioni per raccontargli le loro storie, trasmettergli l’importanza dell’Europa e del percorso fatto dopo la Seconda guerra mondiale con la creazione della Comunità europea. Temi di cui hanno sempre parlato ai giovani, e continuano a fare come Associazione Martiri di Sant’Anna. Oggi purtroppo ci sono segnali di sgretolamento in merito a questi valori e ai loro significati; perciò, luoghi come Sant’Anna e incontri del genere diventano essenziali per costruire un futuro di pace e benessere”.
Intanto da Sant’Anna si leverà un altro appello di pace, un cessate il fuoco (dopo quello rivolto al conflitto in Ucraina) per la situazione critica scoppiata nella Striscia di Gaza, in Medio Oriente. È questo il significato dell’opera di Carli, “Pace a Gerusalemme”, realizzata con una tecnica mista di grafica, digitale, pastelli e cera su tela: vi sono rappresentati quattro bambini (due israeliani e due palestinesi) che sventolano rispettivamente la bandiera di Israele e la bandiera della Palestina. Il quadro è destinato, quando le condizioni politiche saranno ristabilite, a Monsignor Rafic Nahara, vicario patriarcale per Israele e vescovo ausiliare del patriarcato latino a Gerusalemme. Al momento l’opera rimarrà al Museo della Resistenza di Sant’Anna.
“Il mio lavoro vuole esprimere una profonda invocazione per un immediato e duraturo cessare il fuoco – spiega l’artista Carlo Carli -. In primo luogo perché la strage di innocenti che si perpetua in quel santo e martoriato territorio abbia fine. Tutti i bambini dello Stato della Palestina e di Israele meritano la pace e un futuro sereno. Questo messaggio si eleva proprio da qui dove il 12 agosto 1944 oltre 130 bambini furono trucidati nella strage nazifascista”.