Il tema centrale oggi in Italia e in Europa è la competitività e la crescita economica. Centrale per lo sviluppo è il ruolo del sistema bancario e, come sostiene giustamente l’Abi, occorre un sistema normativo e regolatorio più semplice, efficiente e anche flessibile.
La natura oggi più ampia del digitale e l’evoluzione delle banche fintech che crescono nel ruolo di finanziatrici delle PMI (e nella quota di mercato), richiedono un adeguamento alla nuova situazione del sistema del credito. La maggiore flessibilità, auspicata anche dall’Abi, consentirebbe la ristrutturazione delle pratiche ancora in bonis ma in difficoltà nel piano di rimborso previsto.
Le banche devono aiutare le imprese, anche quelle in momentanee difficoltà superabili per non aumentare il loro contenzioso e portare alle crisi aziendali che possono creare chiusure e licenziamenti.
La BCE non ha ancora abbassato i tassi nonostante la avvenuta diminuzione dei processi inflattivi ma il mercato sta anticipando il processo: il tasso di riferimento IRS da oltre il 3,50% raggiunto nel 2023 è oggi sceso al 2,75% pari ad un punto percentuale in meno…
In questo quadro gli investimenti potranno trovare nuova linfa vitale perché il costo dei finanziamenti è già diminuito e il processo è auspicabile prosegua in questa direzione. Le banche, anche quelle tradizionali ‘del territorio’ devono svolgere più compiutamente la loro missione nei confronti delle PMI che sono la ‘spina dorsale’ della nostra economia produttiva.
Occorrono più finanziamenti per accompagnare investimenti che portano sviluppo, crescita e nuova occupazione. Gli investimenti produttivi creano maggiore ricchezza che aumenta anche la domanda e una spirale positiva per gli andamentali generali del nostro sistema.
Gianfranco Antognoli
