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venerdì, Novembre 22, 2024

Lotta all’inflazione: cosa accade negli USA mentre la BCE taglierà i tassi nel mese di giugno

Riceviamo e pubblichiamo il commento settimanale sulla situazione dei mercati a cura del Global Credit Team di Algebris Investments, società di gestione del risparmio globale.

Economia USA – Ciò che conta è l’inflazione
I dati sull’occupazione di venerdì scorso hanno dimostrato un carattere dovish, nonostante il dato principale dei NFP abbia sorpreso al rialzo con 275k contro i 200k attesi. Il dato record di gennaio di 353k è stato rivisto al ribasso a 229k. La retribuzione oraria media è aumentata solo dello 0,1% a livello mensile, 10 punti percentuali in meno rispetto a quanto previsto e invertendo il balzo dello 0,5% registrato a gennaio. Il tasso di disoccupazione è salito al 3,9%, 20bps al di sopra delle stime, il numero più alto da gennaio 2022. Dato che la Fed si concentra sull’inflazione piuttosto che sulla crescita, il calo degli utili ha proseguito la narrativa dovish, mentre le previsione dell’ISM hanno sorpreso al ribasso. Il CPI core di martedì dovrebbe aumentare dello 0,3%, in calo rispetto al forte 0,4% di gennaio, e l’attenzione si concentrerà sul capire se i dati di gennaio siano stati un caso stagionale o l’inizio di una nuova ripresa.

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Rassegna della BCE – Il taglio dei tassi di giugno è cosa fatta
La BCE ha mantenuto i tassi invariati, rivedendo tuttavia al ribasso le previsioni sull’inflazione, come previsto. Secondo le proiezioni, l’inflazione headline HICP raggiungerà l’obiettivo del 2% nel 2025, mentre l’HICP core sarà al 2% solo nel 2026, con un calo dello 0,1% rispetto alle previsioni precedenti. Lagarde ha indicato giugno come data più probabile per il primo taglio dei tassi, affermando che per quella data saranno disponibili “molti più dati”, rispetto che ad aprile. Dopo la riunione, secondo alcune fonti, si è parlato di un secondo taglio a luglio per convincere le colombe a non tagliare ad aprile. L’indice di sorpresa dei dati economici di Citi è in aumento e ora si attesta a +50, indicando che la BCE non avrà fretta di abbassare i tassi.

Giappone – Uscita dai tassi negativi
Il rafforzamento dei dati salariali, dovuto alle trattative salariali, ha riportato l’attenzione sui rialzi dei tassi della BoJ, facendo salire lo JPY dell’1,4% nel corso della settimana e portando i rendimenti del JGB a 2 anni a nuovi massimi dello 0,19%. I discorsi della BoJ sono diventati più ottimistici riguardo all’emergere di una spirale salariale, e più membri del comitato sono ora disposti ad aumentare i tassi dello 0,1% per uscire dalla politica dei tassi negativi (NIRP) entro marzo. La normalizzazione della manovra in questo modo dovrebbe essere relativamente semplice, ma il suo percorso dipende dalle prospettive di crescita e di inflazione interna del Giappone. In un mondo in cui l’economia statunitense si mantiene solida e il dollaro USA forte, il percorso dei tassi giapponesi dovrebbe essere più elevato.

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