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venerdì, Novembre 22, 2024

Il PIL del primo trimestre 2024 non cresce anche se i tassi di mercato diminuiscono…

Confindustria registra cautela sulla crescita del PIL anche se l’ABI ora vede segni positivi in attesa delle scelte di Giugno della BCE (taglio previsto  dei tassi). I fattori negativi dell’economia per Confindustria sono il rincaro del petrolio connesso alla crisi del canale di Suez, il calo dei crediti alle imprese ed il taglio dei tassi rinviato a giugno da parte della BCE. Il segnale positivo è che il mercato registra una discesa dei tassi di interesse che l’ABI certifica con le proprie statistiche  e che anticipa di fatto le decisioni dell’Autorità monetaria.

L’associazione Bancaria Italiana giustifica la diminuzione dei crediti erogati dalle banche con il rallentamento della crescita economica che tende a deprimere la domanda delle imprese (le aspettative che muovono gli investimenti sono ovviamente  maggiori con una crescita economica attesa e vengono rinviate nei momenti di stallo della domanda….).

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Nonostante questi elementi di freno presenti nel primo trimestre dell’anno le previsioni per il 2024 sono più che positive anche perché i tassi sono già in calo e ci sarà un’accelerazione del PNRR. Il mercato del lavoro dà infatti segnali molto incoraggianti di crescita dei contratti soprattutto a titolo continuativo come le aspettative di famiglie e imprese rispetto ad una crescita del PIL superiore al 2023 nonostante gli elementi di negatività a livello internazionale. 

Ancora una volta occorre sottolineare che il piano di avanzamento del PNRR rappresenta il volano più importante per spingere investimenti delle aziende che migliorano produzione, produttività e ricchezza prodotta.

Il governo e le banche possono però fare di più: la recente approvazione del decreto Industria 5.0 rappresenta una premessa molto utile per favorire acquisti di nuovi impianti e attrezzature, ma il sistema bancario deve aumentare e migliorare l’offerta di credito industriale, soprattutto alle PMI che sono più sensibili e doverosamente attente a non indebolire il capitale circolante aziendale per irrobustire la filiera produttiva.

Il secondo trimestre (storicamente decisivo per il risultato di tutto l’anno) dovrà rappresentare un impegno per tutte le forze in campo (autorità di governo centrale e regionale, associazioni imprenditoriali e anche per le associazioni sindacali dei lavoratori) per spingere il Paese verso un percorso di sviluppo e di crescita, possibili, ma non certo  facili da realizzare senza il concorso attivo e convinto di tutti i protagonisti della vicenda economica.

Gianfranco Antognoli

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