A distanza di poco meno di un anno dalla presentazione del primo progetto parte l’intervento di demolizione edilizia e ricostruzione dell’Istituto Barsanti di Massa: al suo posto sorgerà quella che è stata definita una scuola nel parco.
Nella sede di Poggioletto, alla presenza del presidente della Provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti, della dirigenza dell’Istituto e, per i progettisti degli architetti Guido Bondielli e Natalia Tonini, c’è stata la firma del verbale di consegna dei lavori da parte del direttore dei lavori, l’ingegnere Giuseppe Giusti e dell’ingegnere Cristiano Belloni Pasquinelli, dell’impresa che si è aggiudicata la gara d’appalto, la Valori Scarl Consorzio Stabile di Roma, con il visto apposto dalla responsabile unica del procedimento, la dirigente della Provincia Marina Rossella Tongiani.
Si parte con le prime due fasi: l’allestimento del cantiere e le opere di demolizione. Dalla data della firma decorrono i 730 giorni del termine fissato per l’ultimazione, quindi tutto dovrà essere pronto e consegnato entro il 26 marzo 2026, in linea con i tempi previsti dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sulla base del quale è stato finanziata l’opera.
La somma inizialmente a disposizione all’interno della Misura 2 del PNRR era di 10 milioni 892 mila 400 euro, incrementata poi a 12 milioni 52 mila 400 euro. A seguito del ribasso legato alla gara d’appalto l’importo dei lavori compreso i costi per la sicurezza e l’iva ammonta a 9 milioni 300 mila euro circa a cui si aggiungono le varie spese tecniche (tra le altre la progettazione definitiva e la verifica) per 1 milione 169 mila euro circa, e con un’economia di gara di circa 1 milione 582 mila euro.
“È un giorno tra la tristezza e la felicità – ha dichiarato il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti – . Vedere comunque demolire e pensare di demolire un pezzo di storia della città, una scuola che ha creato tanta ricchezza, tante professionalità, tanti uomini e donne che poi nel corso degli anni hanno avuto un ruolo in questa comunità lavorativa, per certi versi mette un po’ di tristezza. Ma dall’altra parte ovviamente c’è anche la felicità per la lungimiranza di creare le condizioni perché la storia continui e che si riproponga anzi migliorata rispetto a quelle che sono le esigenze di una scuola che ha bisogno di spazi e anche di sistemi differenti da quelli del passato. Diciamo che oggi sono combattuto tra la tristezza da una parte e la felicità dall’altra di vedere costruire quella che sarà una scuola moderna: costruiremo una scuola modello, anche dal punto di vista ambientale e della sostenibilità, integrata con la città”.
“Non sarà un cantiere semplice per la sua complessità – ha concluso Lorenzetti – . Avremo cinque nuove palazzine e la demolizione in un contesto in cui la scuola va mantenuta in parte per cui la coabitazione non è semplice e i tempi sono anche piuttosto stretti perché il 2026 è alle porte: speriamo che funzioni tutto nel migliore dei modi per riconsegnare il prima possibile alla città quello che merita”.
L’ente di Palazzo Ducale aveva presentato la candidatura nel febbraio 2022: la graduatoria approvata dal Ministero dell’istruzione ha finanziato in tutta Italia 216 interventi, di cui 27 tra province e città metropolitane. La Provincia di Massa-Carrara è l’unica in Toscana ad esservi inserita utilmente.
Contemporaneamente alla fase della progettazione esecutiva, lo ricordiamo da concludere entro settembre 2023, si era svolta la gara d’appalto, affidata a Invitalia attraverso un Accordo quadro previsto all’interno delle procedure PNRR.
Il progetto
Il nuovo Barsanti sarà una struttura immersa nel verde su un’area che per quasi due parti su tre sarà destinata a parco urbano.
L’intervento previsto sul sistema di edifici attuali consiste nella demolizione integrale di tutte le strutture esistenti, aule e laboratori, fino a liberare l’intero lotto per una superficie complessiva di 10.600 mq.
In sostituzione saranno realizzati cinque edifici. Quattro saranno a finalità didattiche, ciascuno composto da tre aule al primo livello e tre laboratori al piano terra. Il quinto è lo spazio amministrativo e gestionale, più grande e diverso dagli altri: prevede uffici, alcuni laboratori, la biblioteca e l’auditorium da 200 posti.
Il sistema di edifici occupa molto meno superficie del lotto, che per quasi due terzi sarà impegnato da un parco urbano di circa 7000 mq, con oltre 150 tra essenze arboree e piante tappezzanti, chiare nel fogliame e nel tronco, tali da creare un ambiente naturale luminoso e semplice. Le tecnologie di realizzazione previste sono particolarmente attente alla sostenibilità ambientale, con l’uso di materiali eco-efficienti, produzione di energia in fotovoltaico sulle coperture, senza dispersione di risorse nell’ambiente, e il recupero della risorsa acqua meteorica.