Riceviamo e pubblichiamo il commento sul meeting BCE di oggi di Francesco Castelli, responsabile obbligazionario di Banor, società specializzata nella gestione e consulenza per patrimoni privati e istituzionali.
L’incontro di oggi della BCE segue a stretto giro il brutto dato di ieri sull’inflazione USA, che aveva riprezzato aggressivamente la politica monetaria statunitense, spingendo le aspettative per il primo taglio ancora più avanti in un futuro ormai lontano (la riunione di settembre o addirittura quella di novembre). Come ampiamente previsto e annunciato dalla BCE, l’incontro di oggi non ha portato a nuove decisioni e ha ampiamente confermato che la probabilità di un taglio tassi a giugno rimane alta.
Come già discusso a marzo, Lagarde ha ricordato che a giugno verranno pubblicate le stime aggiornate dello staff BCE: queste proiezioni economiche ufficiali dovrebbero fornire ai membri del Consiglio la ‘maggiore fiducia’ che l’inflazione è in calo e che i tagli dei tassi sono finalmente la scelta appropriata. Lagarde ha aggiunto che, mentre un ‘piccolo numero di membri’ è convinto che già oggi ci siano le condizioni per tagliare, la grande maggioranza preferisce attendere la proiezione aggiornata di giugno.
Pur confermando che i tagli sono la direzione più probabile, Lagarde si è astenuta dall’esprimere un impegno esplicito a un taglio dei tassi (un punto interessante, dopo le speculazioni della stampa su un possibile taglio di 0,50% a giugno, come conseguenza del taglio tassi ritardato ormai da mesi).
Entrando nei dettagli dell’analisi economica, la BCE ha menzionato una ‘pressione sui prezzi gradualmente in diminuzione’ e una ‘moderazione dei salari’, un chiaro segnale della sua intenzione di tagliare i tassi. Tuttavia, ha ribadito che la BCE ‘non si assume nessun impegno a un percorso di tassi particolare’ (con enfasi verbale aggiunta da Lagarde durante la lettura della dichiarazione). ‘Dipendenti dai dati’ è la frase preferita dalla BCE, ma in questo caso riflette anche l’incertezza globale riguardo al percorso per l’inflazione (che BCE prevede ‘fluttuare prima di diminuire nei prossimi mesi’).
Pur confermando che ‘i rischi per le prospettive di crescita sono al ribasso’, ancora una volta la BCE ribadisce la sua previsione di ‘una graduale ripresa’, supportata dalla dinamica dei redditi. Una posizione interessante, che chiarisce il motivo per cui BCE non vede un’urgenza particolare per un taglio dei tassi.
Reazione del mercato: i titoli di stato hanno mostrato parte del recupero di ieri. Contrariamente agli USA, i tagli dei tassi rimangono molto probabili e la BCE sembra pronta a procedere per la sua strada, indipendentemente dalle decisioni della Fed. ‘Non dipendiamo dalla Fed’. Impatto limitato sul tasso di cambio EUR, dopo il calo dell’1% di ieri rispetto al USD.