Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Agostino Pocai, presidente della sezione Lapidei di Confindustria Toscana Nord e presidente di Cosmave, sull’attività dell’escavazione in area Parco delle Alpi Apuane.
“Negli ultimi giorni la cronaca si è regolarmente occupata del dibattito e degli sviluppi che sono seguiti alla ben nota puntata di Report del 21 aprile scorso.
Sulla trasmissione in sé e per sé mi sono già espresso, evidenziando che come imprenditori dell’area versiliese non ci riconosciamo nell’immagine dell’imprenditoria lapidea così come è emersa nell’occasione; ma adesso, in qualità di Presidente della Sezione Lapidei di Confindustria Toscana Nord e di Cosmave – che raccoglie un totale di 60 aziende tra cave/segherie/laboratori – pur avendo pensato inizialmente di non farmi trascinare in polemiche sterili, è arrivato il momento in cui non posso fare a meno di rispondere, leggendo commenti spesso sconcertanti e soprattutto proposte che non so se definire strampalate, pretestuose, o semplicemente dannose.
Per l’ennesima volta, corre l’obbligo di ricordare che:
- l’istituzione del Parco da parte del legislatore regionale indica espressamente come finalità primaria “….il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali…e la realizzazione di un equilibrato rapporto tra attività economiche ed ecosistema….. “
- il Consiglio di Stato, in sentenze passate in giudicato, ha specificato (con riferimento ad attività lapidee del Parco) tra le altre cose che “….le attività di escavazione sono tradizionali della zona e risultano ivi svolte da secoli….”
- le cave situate all’interno del perimetro geografico del Parco delle Apuane sono sottoposte a regimi autorizzativi e controlli più stringenti, in particolare sotto il profilo paesaggistico-ambientale, rispetto alle attività estrattive presenti su altri territori; le verifiche sia in fase procedurale che durante l’escavazione sono continue e rigorose
- una larga fetta dei materiali estratti nelle cave del Parco viene trasformata dalle aziende della Lucchesia, alimentando filiera e indotto fondamentali per l’economia del territorio.
E’ pertanto da ritenersi priva di fondamento, e meramente strumentale, la proposta di risolvere le criticità evidenziate nella trasmissione con la chiusura delle Cave nel Parco, contestualmente salvaguardando le altre, situate nei grandi bacini estrattivi di Carrara. Il settore lapideo legato al Parco non va penalizzato ma valorizzato come esperienza virtuosa.
Da parte nostra abbiamo spesso, anche recentemente, dato la disponibilità al dialogo: in tal senso ci auguriamo che sia possibile instaurare un rapporto costruttivo con i nuovi organi dirigenziali del Parco delle Apuane, a partire dal Presidente Tagliasacchi.”
Agostino Pocai, presidente della sezione Lapidei di Confindustria Toscana Nord e presidente di Cosmave