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giovedì, Settembre 19, 2024

Primo taglio dei tassi da parte della BCE: i consigli dell’esperto per adeguare i portafogli obbligazionari

Riceviamo e pubblichiamo  il commento di Francesco Castelli, responsabile obbligazionario di Banor, sulla decisione della BCE di tagliare i tassi d’interesse dello 0,25%. Alla luce di questa decisione, Castelli dà alcune indicazioni di base su come strutturare un portafoglio obbligazionario in modo efficiente. Banor è una realtà indipendente specializzata nella consulenza finanziaria e nelle gestioni di capitali e patrimoni.

Come ampiamente anticipato da mesi, la BCE ha tagliato i tassi di interesse dello 0,25% nella riunione odierna. Tuttavia, sia il comunicato stampa che la conferenza di Lagarde hanno offerto degli spunti “hawkish”, più restrittivi del previsto: Christine Lagarde ha sottolineato con grande enfasi che la BCE non ha “nessun tipo di impegno a seguire un particolare percorso dei tassi”.  Sorprendente anche sapere che la decisione non è stata unanime, con un solo membro che ha votato contro.

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Sebbene non sia stato fornito un chiaro percorso per il taglio tassi, Lagarde ha offerto un segnale di speranza: “c’è una forte probabilità di discesa, ma la velocità e il tempo sono molto incerti.” Ha anche dichiarato che “il tasso neutrale è ancora lontano”, un chiaro riferimento al fatto che i tassi attuali rimangono in una zona chiaramente restrittiva. Tuttavia, ha chiarito che le decisioni della BCE sono dipendenti dai dati, il che richiederà conferme chiare di una discesa dell’inflazione,  prima di poter intraprendere un nuovo taglio dei tassi.

L’atteggiamento “hawkish” è certamente l’effetto della pubblicazione delle proiezioni economiche aggiornate: la previsione ufficiale BCE ha confermato che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2% entro il 2026. Ma ha anche mostrato che la convergenza inizierà solo nella seconda metà del prossimo anno.

A sostegno della decisione odierna, Lagarde ha menzionato la stabilità delle aspettative di inflazione basate sul mercato (tassi di inflazione impliciti), che rimangono molto più in basse rispetto al picco del 2023.

Lagarde oggi non è stata di grande aiuto per gli investitori in reddito fisso: tuttavia, ha confermato la direzione di marcia, che vedrà i tassi gradualmente scendere. Uno scenario che supporta gli investimenti obbligazionari.

Francesco Castelli (foto dal sito internet di Banor)

In questo contesto, vediamo la duration obbligazionaria non come un rischio ma come un’opportunità. Per un investitore con orizzonte di medio periodo, il mantenimento di una duration tra i 3 e i 5 anni consente di fissare oggi dei rendimenti interessanti e superiori al tasso di inflazione (indicativamente 3% per portafogli governativi, 4% per corporate investment grade).  

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