Da oggi c’è anche una targa in marmo bianco, a ricordare che la parte più bassa del parcheggio antistante l’istituto “Stagio Stagi” è intitolata all’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, come nel 2012 disposero gli amministratori di Pietrasanta senza, tuttavia, dare all’atto un seguito concreto. Con una cerimonia semplice, celebrata dal Comune con il supporto del circolo culturale “Fratelli Rosselli” proprio nel giorno in cui (il 9 luglio) Pertini prestò giuramento come Capo dello Stato, nel 1978, sindaco, assessori, consiglieri comunali e cittadini hanno salutato la scopertura del manufatto che chiude il percorso di omaggio della comunità al settimo presidente della Repubblica.
“E’ stato forse il Presidente più amato, che la gente ha sentito e continua a sentire più vicino a sé – così il sindaco, Alberto Stefano Giovannetti – sotto la sua guida, sempre contraddistinta da grande energia e senso di umanità, l’Italia ha vissuto pagine sia tristissime, sia di grande gioia popolare: dalla tragedia di Vermicino, con la morte del piccolo Alfredo Rampi alla vittoria dei Mondiali di calcio dell’82, situazioni lontanissime fra loro ma, ognuna a suo modo, testimoni della profonda partecipazione di Pertini agli eventi del Paese ed emblema dei valori che, in lui, si incarnavano”.
Antifascista, come ha ricordato anche il primo cittadino, strenuo difensore della libertà e grande comunicatore, negli Anni di piombo e della crisi economica Pertini riuscì a riaccendere la fiducia degli italiani nelle istituzioni: “Ecco perché, quando ci siamo trovati a stabilire la data per installare questa targa – ha proseguito l’assessore a lavori pubblici e manutenzioni, Matteo Marcucci – il 9 luglio è stata una soluzione quasi naturale. A più di 45 anni di distanza, il Presidente Pertini continua a essere conosciuto e amato come vero e autentico simbolo della nostra Nazione”.
“Gli anni della Prima Guerra Mondiale – ha aggiunto il professor Berto Corbellini – lo videro schierato lungo la frontiera orientale italo-austriaca, nonostante i suoi valori di neutralista e pacifista. Meritò comunque la medaglia d’argento al valore militare, che per altro non gli fu conferita subito. Ma spesso ricordava di aver sentito l’impegno, quasi fosse un padre, di riportare a casa sani e salvi i suoi soldati”.
Dopo la scopertura della targa in marmo, la cerimonia si è conclusa con la benedizione impartita da don Messias Barsella.