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venerdì, Settembre 20, 2024

E’ entrato in funzione all’ospedale Versilia il robot Da Vinci XI. Sono previsti circa 500 interventi l’anno

E’ attivo da oggi all’ospedale “Versilia” il robot Da Vinci XI prodotto dall’azienda californiana “Intuitive” e commercializzato in Italia dall’azienda AB Medica. A partire dalle ore 14 sono infatti stati eseguiti i primi interventi nelle sale operatorie dell’ospedale di Lido di Camaiore.

Si tratta di uno dei primi e più efficaci sistemi per la chirurgia mininvasiva robot-assistita, giunto oggi alla quarta generazione tecnologica (con i sistemi Da Vinci S, Si, X e Xi ). A livello regionale, è il 13esimo robot che viene attivato nella grande rete toscana. Il costo del robot è di 500mila euro l’anno (canone di noleggio), mentre il numero degli interventi previsti è di circa 400-500 all’anno. A livello mondiale, il numero di interventi svolti annualmente con il sistema Da Vinci è in costante incremento, con una crescita media annua pari al 22% rispetto all’anno precedente.

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Si tratta di un sistema robotico non modulare, con 4 braccia su unica piattaforma.
Inizialmente sarà utilizzato dall’Urologia che da linee guida, in particolare per il tumore della prostata, rappresenta la specialità con comprovate indicazioni chirurgiche robotiche. Successivamente anche la Chirurgia generale e Ginecologia, specialistiche per le quali la piattaforma da Vinci è certificata, cominceranno a utilizzarlo, ampliando quindi in modo significativo l’offerta per i pazienti del territorio di tutta l’Asl Toscana nord ovest. Infatti, il robot verrà utilizzato dai chirurghi dei vari ospedali dell’Azienda che hanno partecipato al percorso formativo: inizialmente saranno in particolare le unità operative urologiche di Versilia, Lucca, Livorno e Massa.

“Si tratterà, quindi, di una rilevante opportunità per i pazienti di tutto il territorio – sottolinea l’Asl -, grazie a un modello organizzativo gestito in un’organizzazione di rete ospedaliera. Il paziente verrà fin dall’inizio seguito nel suo ambito di residenza e gestito nel percorso che lo porterà poi a poter essere operato in Versilia, dalla stessa équipe chirurgica che lo ha preso in carico”.

Per chirurgia robotica rappresenta l’ulteriore evoluzione della chirurgia mininvasiva, successiva alla laparoscopia, che mantiene però la sua rilevanza ed efficacia. Il robot viene infatti usato in casi ben selezionati, individuati dai professionisti.

“Il chirurgo – spiega l’Asl – non opera direttamente con le proprie mani ma manovra un robot a distanza, seduto a una console computerizzata presente all’interno della sala operatoria. Il sistema computerizzato trasmette infatti il movimento delle mani del chirurgo alle braccia robotiche nelle quali sono installati gli strumenti chirurgici”.

Il robot Da Vinci Xi è un concentrato di tecnologia” costituito da tre componenti principali:

  • console chirurgica: è il centro di controllo. Tramite la console il chirurgo controlla la fibra ottica e gli strumenti per mezzo di due manipolatori e di pedali.
  • Carrello paziente: è il componente operativo del sistema da Vinci e si compone di quattro braccia mobili e interscambiabili dedicate al supporto della fibra ottica e di strumenti di calibro da 5 mm a un massimo di 8 mm.
  • Carrello visione: contiene l’unità centrale di elaborazione dell’immagine.

Sviluppato sul concetto della “Immersive Intuitive Interface”, questo sistema robotico:

  • traduce i movimenti del chirurgo in modo intuitivo, consentendo un controllo completo della fibra ottica e dello strumentario, evitando i complessi movimenti laparoscopici;
  • permette una reale visione tridimensionale del campo operatorio: il chirurgo viene letteralmente “immerso”, senza ausilio di occhiali o altre apparecchiature, così da valutare al meglio i piani di dissezione anatomici e “vivere” l’intervento chirurgico quasi dall’interno del corpo del paziente.

In pratica il chirurgo, seduto a una console immersiva, controlla su un monitor 3D quel che le sue mani comandano al robot, muovendosi veloci sui joystick.

Il sistema robotico Da Vinci Xi, inoltre:

  • consente una visione 3D con ingrandimento fino a 10 volte, assicurando una chiarezza e precisione dei dettagli nettamente superiore all’immagine laparoscopica;
  • elimina il tremore fisiologico delle mani del chirurgo o di movimenti involontari;
  • possiede quattro bracci robotici, interscambiabili, montati su un’unica colonna;
  • è compatibile con le altre tecnologie normalmente presenti nelle sale operatorie di tutto il mondo;
  • è dotato di un sistema di posizionamento tramite laser che permette di ottimizzare il posizionamento delle braccia in base al tipo di intervento selezionato e alla posizione dei trocar, per ridurre i tempi di preparazione e i tempi operatori;
  • utilizza strumenti con diametro da 8 mm, chiamati Endowrist poiché consentono libertà di movimento su 7 assi (a differenza dei 4 gradi degli strumenti di laparoscopia convenzionale) e una rotazione di circa 540°;
  • consente una chirurgia multiquadrante, ovvero di effettuare interventi più complessi agendo su organi posizionati in diversi quadranti anatomici, senza la necessità di prevedere spostamenti del paziente o del robot;
  • è affiancabile da una seconda console che permette a due chirurghi di collaborare durante la procedura, così da aumentare l’efficienza nella formazione e nella supervisione e ridurre la curva di apprendimento;
  • consente una fase di formazione ottimale: attraverso il simulatore virtuale, corsi di formazione e master in Italia e all’estero, l’operatore migliora l’apprendimento nell’utilizzo del sistema Da Vinci.

“Il sistema robotico Da Vinci – afferma ancora l’Asl – offre numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia open, alla chirurgia laparoscopica tradizionale o alla più avanzata laparoscopia teleassistita, sia agli operatori che ai pazienti”.

Questi i principali vantaggi clinici:

• facilità di accesso ad anatomie difficoltose;
• eccellente visualizzazione dei reperti anatomici;
• visualizzazione più dettagliata dei piani di clivaggio;
• maggior precisione nella procedura demolitiva;
• maggior precisione ricostruttiva;
• possibilità di configurare l’accuratezza del movimento chirurgico;
• eliminazione del tremore fisiologico.

Di grande rilevanza i vantaggi per il paziente:

  • piccole incisioni con migliori risultati estetici;
  • minore necessità di trasfusioni;
  • minor dolore post-operatorio;
  • riduzione dei tempi di ospedalizzazione, che in molti casi vengono addirittura dimezzati;
  • ripresa più rapida della normale attività.

“L’intervento col robot garantisce maggior precisione – sottolinea ancora l’Azienda – , una ripresa più rapida, riduzione dei tempi di ricovero; tutto questo si traduce in particolare in beneficio per il paziente e per le strutture sanitarie. Anche con questi robot sempre più evoluti, per la riuscita degli interventi resteranno fondamentali i protocolli Eras, già utilizzati all’interno dell’ospedale Versilia, che stabiliscono un percorso personalizzato di cure e di controlli idoneo sia a preparare nel modo migliore il paziente oncologico all’operazione, sia a favorirne la ripresa”.

L’Asl evidenzia anche che “la presenza in un ospedale di un robot Da Vinci rappresenta sicuramente un motivo di richiamo per i giovani chirurghi, che sono naturalmente attratti dalle tecnologie di frontiera e dalla possibilità di lavorare in realtà all’avanguardia dal punto di vista tecnico e organizzativo”.

Hanno partecipato stamattina alla presentazione del sistema robotico all’ospedale Versilia, tra gli altri: il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’Assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini, il presidente della Conferenza dei Sindaci della Versilia Giorgio Del Ghingaro, la direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest Maria Letizia Casani, il direttore sanitario Asl Giacomo Corsini, la direttrice dell’ospedale “Versilia” Lisanna Baroncelli, il direttore del dipartimento delle Specialità chirurgiche Andrea Carobbi, il direttore dell’area delle Specialità chirurgiche Maurizio De Maria, il direttore della Chirurgia del “Versilia” Marco Arganini, il direttore dell’Urologia del “Versilia” Sandro Benvenuti, Chiara Pini per il dipartimento delle professioni infermieristiche e ostetriche, il direttore della Zona distretto Versilia Alessandro Campani e la consigliera regionale Valentina Mercanti.

L’inaugurazione del robot chirurgico all’ospedale Versilia (foto di Regione Toscana)

“L’innovazione delle infrastrutture ospedaliere – ha detto il presidente Giani a ‘Toscana Notizie’ – è un percorso cui va data particolare attenzione perché quello che la tecnologia può dare rispetto a un tessuto come quello toscano, in questo caso la Versilia, è fondamentale a supporto del lavoro dei medici, dei primari, degli operatori sanitari che operano a favore della cittadinanza. La robotica ci permette di fare un ulteriore salto di qualità verso l’infrastrutturazione tecnologica e di coniugare la stessa qualità alla professionalità. Dotare la Toscana Nord-ovest di un robot come questo, in grado di garantire anche cinquecento interventi di chirurgia mininvasiva di vario tipo all’anno, permetterà di ridurre le liste di attesa e di contenere globalmente i costi”.

“La Toscana è all’avanguardia per la robotica pubblica in Italia – ha affermato l’assessore Bezzini a ‘Toscana Notizie’ -. In Toscana sono operativi diversi robot in varie realtà ospedaliere. Il livello è tra i più alti, se non il più alto a livello nazionale, in ambito di chirurgia robotica svolta nelle strutture pubbliche. Vogliamo tuttavia potenziare ulteriormente questo tipo di attività. È un servizio estremamente qualificato per i pazienti ma anche funzionale per i professionisti che dovranno utilizzarlo. La direzione dell’azienda Nord-ovest, in accordo con la Regione, ha deciso di installare questo robot nell’ospedale Versilia, dove sostanzialmente c’è una vocazione chirurgica sviluppata storicamente e dove potranno essere realizzati anche quattro o cinquecento interventi all’anno di chirurgia mininvasiva”.

Il presidente della Conferenza dei sindaci della Versilia, Giorgio Del Ghingaro, primo cittadino di Viareggio, ha così commentato: “Inserire nell’ospedale Versilia questo robot è sicuramente un segnale di attenzione ma è anche l’elemento qualitativo che serviva a completare un percorso di appropriatezza sanitaria che l’ospedale Versilia sta perseguendo da anni – si legge su ‘Toscana Notizie’ – . Il personale è assolutamente all’altezza della situazione. Adesso ha anche uno strumento, peraltro multidisciplinare, che servirà a dare ancora più qualità”. E ancora: “Il lavoro che la comunità dei sindaci ha fatto in questi anni è proprio quello di sollecitare l’azienda ad investire sull’ospedale Versilia per una serie di motivi geografici ma anche turistici perché l’ospedale in alcuni periodi dell’anno è sollecitato da presenze ulteriori rispetto alla popolazione residente”.

‘Toscana Notizie’ riferisce anche la soddisfazione della direttrice generale dell’Asl Toscana Nord-ovest, Letizia Casani: “Ho atteso molto, come voi, questo momento. L’ho atteso tanto e finalmente è arrivato. È un robot, collocato in Versilia, ma è sul territorio dell’Asl Toscana Nord-ovest ed è a disposizione di tutti coloro che hanno necessità di avere un intervento di questo genere. Devo dire che la nostra azienda, lo dico con orgoglio, dispone di professionisti di eccellenza”.

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