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venerdì, Settembre 20, 2024

Arte digitale, al Museo Guidi inaugura la mostra “I colori di Antibrote” di Florence Antibrote Brandalesi

Sabato 7 settembre alle ore 18 al museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi verrà inaugurata la mostra personale “I colori di Antibrote” dell’artista digitale ferrarese Florence Antibrote Brandalesi, e contestualmente sarà presentato il libro “ I colori di Antibrote” a cura di Silvia Landi, con interventi di Lodovico Gierut, Vittorio Guidi, Silvia Landi e Giacomo Mozzi. La mostra rimarrà visitabile fino al 20 settembre.

L’arte digitale in Italia si sta sempre più diffondendo e Florence Antibrote Brandalesi ne è un’esponente a tutti gli effetti. Fonte d’ispirazione per le sue opere d’arte sono gli stimoli esterni. Viaggi in molti paesi per lavoro e fatti del passato che vengono uniti e collegati in opere uniche in un’esposizione artistica coinvolgente ed interessante. La mostra personale “I colori di Antibrote”, infatti, ha origine proprio al museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi durante l’evento Incontemporanea 2023, dove Florence Antibrote Brandalesi ha presentato una sua opera; il critico d’arte Lodovico Gierut ha visionato il lavoro dell’artista e, insieme a Silvia Landi, Vittorio Guidi e Giacomo Mozzi, hanno accolto l’idea di realizzare una mostra personale. Un’idea che si concretizzerà il 7 settembre.

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Gli interventi dei critici

La curatrice della mostra e del libro “I colori di Antibrote” Silvia Landi afferma: “Ogni opera è condivisione delle emozioni, le ambientazioni sono intrise di un vissuto interiore, il tutto è fissato dal colore per amplificare e immortalare i messaggi contenuti. L’insieme dei colori in un particolare movimento cromatico rende i soggetti rappresentati unici e l’effetto lucido della stampa accresce il prestigio di ogni lavoro che immette sul mercato. Capacità tecnica e una sviluppata fantasia sono le armi con cui affronta il quotidiano, che le ha consentito d’imporsi nel mondo dell’arte, ma non solo, il carattere determinato che la sprona a mettersi in gioco e affrontare le avversità le ha consentito di creare una firma attraverso l’arte digitale.” 

Il critico d’arte e giornalista Lodovico Gierut commenta le opere di Florence Antibrote Brandalesi: “’I colori di Antibrote’, tale è il titolo di questa personale, suffragata tra l’altro da una lineare pubblicazione firmata da Silvia Landi, è lo spaccato di una personalità diretta ed equilibrata che con l’uso di tecnologie attuali riesce a presentarci lo specchio di emozioni, sensazioni, riflessioni e non solo. Ecco così che si viene ad esplicare un viaggio non fine a se stesso ma lineare, pur diversificato finanche verso l’ignoto. Il percorso ottimamente presentato ne ‘I colori di Antibrote’ talvolta conduce l’osservatore in universi inquieti ma al contestualmente affascinanti, nei quali più volte assistiamo all’unione del blu con un rosso invadente, quasi pieno, che porta il pensiero oltre il tempo”.

Il giornalista Giacomo Mozzi vuole sottolineare un aspetto significativo di questa pubblicazione e del lavoro di Florence Antibrote Brandalesi: “Leggendo il libro ‘I colori di Antibrote’, soprattutto la parte dedicata alle conversazioni tra Silvia Landi e l’artista, si riesce a comprendere e capire come nasce e si sviluppa l’idea di creare una mostra d’arte. Cercare di comprendere e capire cosa ci sia alla base della creazione di opere digitali, come della sensibilità e l’espressione di ogni artista non risulta semplice se non si prova ad immedesimarci in esso. In questo caso la decisione di pubblicare le conversazioni avvenute tra Florence Antibrote Brandalesi e Silvia Landi aiuta a comprendere e a dare un senso alle opere che vengono scoperte in un secondo momento dal lettore. Un processo che spesso viene lasciato ad una critica tecnica, che solo gli addetti ai lavori possono comprendere, ma che in questo caso viene posta in fondo al libro, proprio per dare più spazio a quel rapporto umano di collaborazione e sintonia che si è creato tra la curatrice e l’artista.” 


La biografia

Florence Antibrote Brandalesi nasce il 25 aprile 1975 a Copparo in provincia di Ferrara e trascorre l’infanzia in un antico convento, riadattato ad abitazione, collegato al complesso della tenuta di Zenzalino, dichiarato patrimonio UNESCO dal 1999. Il suo percorso artistico deriva da un impegno lavorativo creativo al fianco del marito per la società ENI in giro per il mondo che dura 15 anni. Antibrote in questi anni ha prodotto materiale fotografico e video in tutto il mondo ottenendo numerosi riconoscimenti.

Utilizza software specializzati per modificare le figure piane in un’opera formata da centinaia di layers e gli inserti ricavati dalla fotografia di partenza sono rivisti attraverso calcoli matematici. La profondità è creata durante la rotazione degli inserti con lo scopo d’imprimere un effetto tridimensionale all’opera stampata. Il risultato ottenuto le concede di confermarsi come firma nel mondo del mercato contemporaneo dell’arte per una tecnica unica nel suo genere.

Dal 2016 si dedica a realizzare una serie di opere d’arte digitali che vengono presentate totalmente nel libro a lei dedicato e 14 di queste verranno esposte al museo Ugo Guidi e al Logos Hotel per la prima volta in una mostra personale. 

La presentazione del Museo Guidi

Florence Antibrote Brandalesi è un’artista italiana che esprime la propria creatività attraverso l’arte digitale. Fonte d’ispirazione per le sue opere d’arte che ha analizzato negli ultimi anni sono gli stimoli esterni, alcuni fatti del passato quando era bambina ed episodi vissuti nell’età adulta che collega a temi espositivi richiesti per esposizioni d’arte. Ad esempio è cresciuta nella Tenuta Zenzalino e i suoi ricordi riaffiorano sempre ma sono gli occhi da adulta che rivisitano il suo passato attraverso le opere d’arte.

Sorprendente quanto un’opera d’arte racconta dell’artista e, spesso si conoscono tratti biografici, in alcuni casi ha rappresentato perfettamente un periodo della sua vita al pubblico.

Ogni opera è condivisione delle emozioni, le ambientazioni sono intrise di un vissuto interiore, il tutto è fissato dal colore per amplificare e immortalare i messaggi contenuti.

L’insieme dei colori in un particolare movimento cromatico rende i soggetti rappresentati unici e l’effetto lucido della stampa accresce il prestigio di ogni lavoro che immette sul mercato.

Capacità tecnica e una sviluppata fantasia sono le armi con cui affronta il quotidiano, che le ha consentito d’imporsi nel mondo dell’arte, ma non solo, il carattere determinato che la sprona a mettersi in gioco e affrontare le avversità le ha consentito di creare una firma attraverso l’arte digitale.

Non diversamente da qualsiasi tecnica artistica anche il digitale richiede applicazione e studio soprattutto nei programmi di grafica. Preparazione che per l’artista ha richiesto numerosi anni di applicazione e la padronanza dell’utilizzo degli strumenti le ha consentito di dar sfogo alla sua fantasia.

Costanza e perseveranza anche per i progetti espositivi, quando è invitata, come i grandi maestri dei secoli precedenti che lavorano su commissione.

Antibrote trova un equilibrio nella composizione, nel colore e nel materiale, dove stampa creando profondità alle opere, valorizzando ogni dettaglio rappresentato.

Il metacrilato unito a uno strato di alluminio, su cui sono stampate le immagini, rende gli spazi come gli ambienti dove sono esposti veramente luminosi e obiettivamente raggiungere un tale livello ha richiesto anni di studio e ricerca nel settore della stampa.

inialmente pensava a una semplice stampa su tela, in seguito dopo svariati tentativi nella ricerca del materiale idoneo ha trovato un’azienda che le ha proposto una soluzione per dare il valore aggiunto alle sue creazioni e con accorgimenti particolari ha reso i suoi pezzi unici nello scenario contemporaneo.

Un nuovo modo di concepire la tridimensione perché coinvolge l’osservatore nella ricerca all’interno delle opere del concetto che vuole esprimere.

Drammi e gioie sequenziate ed elaborate ma anche messe in risalto per rendere l’immagine e catturare il fruitore in un esame attento del lavoro.

Un’artista in continua evoluzione nella creazione d’immagini e nei contenuti ed è avvincente conoscere nel dettaglio le figure rappresentate e nascoste tra i colori delle sue composizioni cromatiche.

I colori definiscono e trasformano ogni immagine in un concetto che racchiude diversi aspetti della forma espressiva di Florence. Colori in continua evoluzione, come lo stile e i concetti che l’artista perfeziona, affermandosi per la sua singolarità artistica.

Nascono, dalla creatività di Antibrote, opere bilanciate e per nulla pretenziose, rivolte a un pubblico che per la maggiore preferisce leggiadria nell’arte ma contemporaneamente utili per chi vuole approfondire le proprie conoscenze oltre al punto di vista dell’artista attraverso i lavori che instancabilmente presenta

Florence Brandalesi Antibrote ammette di rivedersi nei quadri e di accettare i difetti che la rappresentano evidenziandoli al pubblico, in un percorso di crescita e d’individualizzazione che avverte necessario per comunicare appieno attraverso le sue opere d’arte.

Essere artista è un concetto che la completa e, trae soddisfazione personale quando viene identificata tecnicamente attraverso i suoi lavori nello scenario artistico, le sue creazioni sono collocate in spazi espositivi.

Le esperienze come le soddisfazioni in campo artistico per Antibrote si susseguono costantemente e in un brevissimo periodo le hanno permesso di approcciare ed esporsi con numerose figure, ampliando la platea dei soggetti interessati alla sua arte.

L’artista si è notevolmente stupita quando ha scoperto il numero infinito di persone che apprezzano l’arte digitale ed è un notevole stimolo avere un pubblico che la segue attivamente attendendo nuove creazioni.

L’entusiasmo, la serenità interiore e la completezza emotiva nel partecipare a mostre sono visibili nelle sue ultime creazioni: non un’arte cupa e triste ma una rinascita decisa quanto il piacere di realizzare con soddisfazione.

L’artista ha trovato nell’osservatore un equilibrio e non avverte più la necessità di urlare le cose ma controlla maggiormente la propria espressione artistica per dedicarsi ad argomenti, che vanno oltre la propria persona, come il clima, oppure a fatti che coinvolgono l’essere umano in generale. Situazioni spesso dimenticate nel nulla ma importanti per la sopravvivenza di chi abita il nostro pianeta e che Antibrote dedica attenzione con estrema dovizia.

L’appuntamento è quindi per sabato 7 settembre alle ore 18 al museo Ugo Guidi in via Matteo Civitali 33, per poi proseguire la visita delle opere al Logos Hotel in via Mazzini 153, dove seguirà un piccolo rinfresco. La mostra sarà visitabile su appuntamento al museo Ugo Guidi e liberamente al Logos Hotel fino al 20 settembre.

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