L’export lucchese nel primo semestre di quest’anno ha segnato un +7%, continuando un trend positivo grazie soprattutto alla nautica, che ha un forte impatto sul risultato complessivo, e al contributo della farmaceutica, dell’olio e della meccanica. Invece quello pisano, dopo il record registrato nel 2023, ha subito una flessione del 11,3% nel primo semestre del 2024, a causa del calo nei settori strategici delle due-tre ruote e del sistema moda, che affrontano una crisi generale. Massa-Carrara ha registrato un -4,7%, influenzato principalmente dalle oscillazioni della meccanica.
A livello nazionale, l’export ha segnato un calo dell’1,1%, mentre la Toscana ha visto una crescita dell’8,7%, trainata dai settori farmaceutico e della gioielleria. Questi dati sono stati elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest in collaborazione con l’Istituto Studi e Ricerche – ISR.
“Emerge chiaramente che, sebbene ci siano segnali di difficoltà, la situazione varia a seconda dei territori e dei mercati di sbocco – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – . Mentre alcuni settori, come la moda, stanno affrontando difficoltà, i mercati di sbocco mostrano andamenti diversi. Ad esempio, la Germania è in recessione, il che ha influito negativamente sulle nostre esportazioni, mentre la Spagna è in crescita, offrendo nuove opportunità. Anche se la moda ha subito una flessione, altri comparti come la nautica e la meccanica continuano a prosperare. All’interno di queste sfide, il nostro impegno rimane quello di sostenere le imprese locali con un supporto mirato, non solo attraverso contributi economici, ma anche con servizi qualificati di assistenza e accompagnamento per chi si affaccia per la prima volta sui mercati internazionali.”
Le esportazioni dalla provincia di Lucca hanno raggiunto un nuovo record, superando i 2,8 miliardi di euro. Questo risultato ha segnato un incremento di quasi 200 milioni rispetto allo stesso periodo del 2023 e di 150 milioni rispetto al 2022, trainato soprattutto dalla crescita di settori strategici come la cantieristica, l’olio e la meccanica. Tuttavia la cartotecnica, il lapideo e le calzature hanno registrato una contrazione. Anche le importazioni hanno subito una diminuzione dell’11,6%. La cantieristica si conferma in grande crescita, con vendite all’estero che hanno superato i 650 milioni di euro, rappresentando quasi un quinto dell’export provinciale e segnando un incremento del 28% rispetto all’anno precedente. Le Isole Cayman sono la principale destinazione, seguite dal Regno Unito e dagli Stati Uniti. Anche la meccanica ha mostrato un forte recupero, con circa 460 milioni di euro, grazie soprattutto alla ripresa delle vendite di macchinari per cartiere. In crescita significativa anche il farmaceutico, che ha superato i 92 milioni di euro, così come il settore dell’olio, che ha raggiunto i 192 milioni di euro, con gli Stati Uniti che si confermano la principale destinazione. Al contrario, la cartotecnica ha registrato un calo del 5%, dopo gli aumenti straordinari dei due anni precedenti. Il mercato francese si conferma il principale per l’export lucchese, rappresentando il 14,6% delle vendite provinciali, con un aumento del 7,9%, mentre la Germania e la Polonia hanno mostrato segnali di flessione. Tra i paesi extra-UE, le Isole Cayman, il Regno Unito e il Messico hanno registrato gli aumenti più significativi.
Le esportazioni della provincia di Massa-Carrara hanno registrato una flessione, scendendo sotto la soglia del miliardo e 200 milioni di euro raggiunta nello stesso periodo del 2023. La riduzione corrisponde a un calo del 4,7%. Questo dato risente in particolare dell’andamento della meccanica, che rappresenta oltre metà del valore delle esportazioni e il cui andamento è spesso influenzato da grandi commesse e cicli di fatturazione. Le importazioni hanno invece segnato un risultato fortemente positivo, superando i 550 milioni di euro (+41,7% rispetto al primo semestre del 2023). La dinamica settoriale mostra, nella meccanica, una contrazione nelle esportazioni di macchine di impiego generale, che hanno visto un calo del 42%. Tuttavia, il settore ha registrato incrementi significativi verso paesi come Norvegia, Stati Uniti e Thailandia. D’altro canto, le macchine e apparecchiature per l’industria chimica, petrolchimica e petrolifera hanno registrato una crescita notevole, superando i 400 milioni di euro (+34,7%). Il lapideo, che rappresenta il 26,1% dell’export provinciale, ha registrato un aumento delle esportazioni sia per il grezzo sia per il lavorato, con una crescita significativa negli Stati Uniti e in Arabia Saudita. Per il marmo lavorato, le vendite sono cresciute del 9,5%, con un incremento del 20,6% verso gli Stati Uniti. La chimica ha mostrato risultati contrastanti: i prodotti di base hanno visto una crescita del 6,1%, mentre gli altri prodotti hanno subito un calo (-13,3%). La cantieristica ha registrato una crescita straordinaria, più che raddoppiando il valore delle esportazioni. Tra i paesi gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di sbocco per le aziende apuane, con un aumento del 170% delle esportazioni, seguiti dalla Cina, che ha invece registrato una contrazione del 37%. Da sottolineare anche l’incremento delle esportazioni verso l’Arabia Saudita, che ha registrato un aumento del 73,1%.
L’export della provincia di Pisa ha subito un significativo rallentamento, interrompendo un trend positivo iniziato nel 2021 e consolidato nei due anni successivi. Il valore delle esportazioni è sceso a 1 miliardo e 800 milioni di euro (-11,7%). Questa contrazione ha riguardato i settori chiave dell’economia pisana, tra cui cicli e motocicli, cuoio, abbigliamento, calzature e prodotti farmaceutici. Il comparto dei cicli e motocicli, pur mantenendosi leader, ha registrato un calo del 17,8%, influenzato da una riduzione delle vendite in mercati cruciali come Germania e Spagna. Il cuoio, pur subendo una flessione, ha visto risultati positivi in alcuni mercati come Francia e Spagna. Le calzature e l’abbigliamento hanno mostrato cali ancora più marcati, rispettivamente del 21% e del 47,3%, con una forte riduzione delle vendite verso Stati Uniti e Regno Unito. Anche il farmaceutico ha registrato una contrazione (-13,3%), mentre la meccanica ha subito una flessione del 9%, particolarmente legata al rallentamento del mercato tedesco. Nonostante il quadro generale negativo, alcuni settori hanno mostrato segni di ripresa. L’export di mobili è cresciuto del 4,2%, grazie all’aumento delle vendite in mercati come Spagna e Regno Unito, e le bevande, soprattutto il vino, hanno registrato un +9,4%, con gli Stati Uniti che si confermano il principale mercato di sbocco. In termini complessivi, la Germania rimane il primo paese destinatario delle esportazioni pisane, sebbene in calo, seguita da Francia e Spagna, quest’ultima in leggera crescita rispetto al 2023.