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venerdì, Settembre 20, 2024

Garfagnana, calo demografico e delle imprese: i dati economico-sociali. Sfide e opportunità per un futuro sostenibile

Presentato questa mattina, presso il Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana, il “Rapporto Garfagnana 2024”, un’analisi delle dinamiche economiche e sociali del territorio, realizzato dall’Istituto di Studi e Ricerche, azienda speciale della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest.

Dai numeri emerge un quadro complesso, caratterizzato da segnali positivi e, al contempo, da importanti sfide strutturali. I residenti sono calati del 10,5% negli ultimi dieci anni e il 31% degli abitanti ha più di 65 anni, testimoniando un invecchiamento della popolazione che incide direttamente sulla vitalità economica del territorio. A questo si aggiunge il calo del numero dei giovani che sta ridisegnando il profilo demografico della zona.

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Dal punto di vista economico, il numero di imprese è calato dell’1,1% tra il 2022 e il 2023 (e del 9,2% in dieci anni), con una contrazione particolarmente marcata nel settore del commercio, che ha visto una riduzione del 4,9% dei punti vendita tra il 2022 ed il 2023. Ancora più marcata, nel medesimo periodo, la flessione dell’artigianato (-2,2%). Le cause principali sono legate al declino della domanda locale, a sua volta riconducibile alla diminuzione della popolazione residente e alla crescente competizione delle piattaforme di e-commerce. Flettono rispetto al 2022 anche i pubblici esercizi: bar (-7,9%) e ristoranti (-5,2%), anche se nel decennio, grazie al turismo, questi ultimi sono cresciuti.

“Il quadro delineato dal Rapporto – afferma Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest – ci mette di fronte a sfide significative. La perdita di popolazione e la diminuzione delle imprese, soprattutto nel settore commerciale, evidenziano l’urgenza di una strategia di sviluppo territoriale più mirata. La Garfagnana possiede le risorse per attrarre visitatori e investimenti, ma è necessario intervenire su due fronti: da un lato, potenziare il turismo e l’agricoltura sostenibile; dall’altro, migliorare le infrastrutture e i servizi per rendere l’area più accessibile e competitiva. È essenziale – prosegue Tamburini – che le imprese locali siano supportate nell’adozione di soluzioni innovative, come la digitalizzazione, per rimanere competitive in un mercato in continua evoluzione. In questo percorso, dobbiamo agire con attenzione, evitando di snaturare il territorio. Come ricordava il compositore Gustav Mahler: “La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri.” Dobbiamo dunque trovare un equilibrio, adottando soluzioni proattive che mantengano viva l’identità locale, senza però restare ancorati al passato.”

Nonostante le difficoltà, il settore turistico mostra segnali incoraggianti. Le presenze nel 2023, seppur in lieve calo rispetto all’anno precedente, registrano un aumento del 16% rispetto a dieci anni fa. Questo risultato è legato soprattutto al turismo lento, che trae forza dalla valorizzazione delle produzioni locali, dei paesaggi naturali e dei borghi. Cresce anche il livello di specializzazione: i posti letto per mille abitanti sono passati da 123 nel 2013 a 140 nel 2023, a dimostrazione del ruolo significativo che il comparto gioca nell’economia locale. Il fenomeno delle locazioni turistiche brevi ha registrato un incremento significativo delle presenze, contribuendo a diversificare l’offerta turistica.

Le infrastrutture continuano a rappresentare una delle principali criticità per lo sviluppo della Garfagnana. La copertura in fibra ottica (FTTH) è aumentata al 22% delle celle, ma è limitata a soli nove Comuni. La tecnologia FTTC è presente nel 75% del territorio ma la copertura della rete mobile ad alta velocità rimane limitata, con alcune aree che continuano a essere prive di copertura. I tempi di percorrenza per raggiungere le principali infrastrutture di trasporto sono considerevoli: ci vogliono mediamente 71 minuti per arrivare ad una stazione ferroviaria a lunga percorrenza, 57 minuti per l’autostrada, 81 minuti per un porto e 85 minuti per un aeroporto. La carenza di collegamenti efficienti e di infrastrutture digitali limita la mobilità interna e l’accessibilità al territorio, rendendo più difficile per le imprese competere anche nel settore del turismo, specie nelle zone più remote.

In ambito agricolo, da un lato i dati segnalano una contrazione delle aziende e delle superfici coltivate, dall’altro una lenta, ma significativa transizione verso pratiche più sostenibili. Il 22,6% delle aziende agricole locali (118 su 522) ha diversificato le proprie attività per integrare fonti di reddito aggiuntive, soprattutto grazie all’agriturismo. Le superfici coltivate biologicamente o in conversione sono aumentate raggiungendo nel complesso i 135 ettari.  La valorizzazione dei prodotti tipici di nicchia, come la Farina di Neccio della Garfagnana DOP e il Farro della Garfagnana IGP, insieme a numerosi prodotti agricoli tradizionali, rimane centrale nella strategia di sviluppo del territorio.

L’evento, patrocinato dal Comune di Castelnuovo di Garfagnana, è stato aperto dai saluti del Sindaco Andrea Tagliasacchi e dalla presentazione dei dati a cura di Massimo Marcesini, ricercatore dell’Istituto cui è seguita la  tavola rotonda “Garfagnana: sfide e prospettive per un futuro sostenibile” alla quale hanno partecipato rappresentanti del mondo istituzionale e imprenditoriale locale tra cui, oltre al Presidente della Camera di Commercio, Valter Tamburini, Sergio Chericoni, Presidente dell’Istituto Studi e Ricerche, Andrea Baiocchi, Presidente dell’Associazione Compriamo a Castelnuovo, Franca Bernardi, Presidente della Comunità del Cibo e dell’Agrobiodiversità della Garfagnana, Andrea Elmi, Vicepresidente di Vigneto Toscana, Gianluigi Guidi, Presidente dell’Associazione Produttori Filiera Garfagnina, Raffaella Mariani, Presidente dell’Unione Comuni Garfagnana e Giuseppe Regoli, operatore nel settore del turismo e dell’accoglienza.

L’incontro ha evidenziato la necessità di una visione condivisa per il futuro della Garfagnana, basata su uno sviluppo economico sostenibile, che valorizzi le risorse locali e al contempo affronti le sfide legate alle infrastrutture e alla demografia. La sostenibilità e la creazione di opportunità per i giovani saranno le chiavi per mantenere vive le tradizioni e garantire un futuro prospero per le nuove, e vecchie, generazioni.

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