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martedì, Settembre 24, 2024

Creazioni oniriche per il Festival Verdi a Parma: successo del videomapping di Imaginarium che ha colorato la Pilotta

Grande apprezzamento, con applausi “a scena aperta” nella piazza antistante la Pilotta a Parma, per lo spettacolo di videomapping che lo studio Imaginarium di Viareggio è stato chiamato a comporre per inaugurare i Festival Verdi e Verdi Off.

“Verdinaria 2.0” è la performance di mapping dedicata a Giuseppe Verdi che è stata protagonista dell’inaugurazione, al termine della Verdi Street Parade: un corteo di oltre 1000 artisti, ensemble corali e orchestrali, bande, cantanti, attori, ballerini, acrobati e artisti visivi che ha attraversato la città.

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Grande la soddisfazione dei due creativi viareggini, già noti in Italia e all’estero per le loro produzioni di videomapping, una particolare forma di realtà aumentata che permette di dipingere con la luce superfici ed oggetti, trasformando qualsiasi superficie in un display dinamico.

“L’emozione più grande è stata vedere la piazza gremita di gente, tutti con il telefono in mano a fare video alle nostre immagini gigantesche sulla facciata della Pilotta e vedere le espressioni incantate nei visi dei bimbi sulle spalle dei genitori – dice Francesca Pasquinucci -. Tutto questo grazie a Giuseppe Verdi, che con la sua musica senza tempo ci ha permesso di raccontare una traversata fantastica di un musicista visionario a bordo di un corno/moto volante, attraverso gli scenari di un multiverso onirico alla ricerca delle note e delle storie dei popoli”.

“Ho lavorato sulle musiche di Verdi – racconta Davide Giannoni – riarrangiando arie da Trovatore, Rigoletto e Nabucco, per citarne alcune, inserendo anche delle sonorizzazioni elettroniche per costruire una sorta di storia autonoma che portasse con sé l’anima potente del compositore, il suo impegno storico, e che allo stesso creasse un’atmosfera quasi di favola universale. Il pubblico di Parma si è emozionato, tra note, suoni e colori, quale emozione più grande”.

Imaginarium è tornato a Parma dove, nel 2022, aveva firmato l’installazione “Verdi universale. E a parma resta anche questi giorni poiché da ieri (domenica 22 settembre 2024) a sabato 5 ottobre resta aperta Verdi Gameland: la sala giochi di Giuseppe Verdi. Si tratta di una vera e propria sala giochi in stile anni ’80 aperta fino a sabato 5 ottobre 2024, interamente dedicata alla figura di Verdi. Un’installazione immersiva e interattiva in pieno stile pop art che diventa occasione di incontro, di scambio e di scoperta del Maestro.

Tra i cabinet torna “Aida and the magic run”, realizzato nel 2021 e ripreso in occasione del Verdi Off 2024: “Vesti i panni della protagonista Aida e vivi una magica avventura in pixel nella terra dei faraoni! Corri in palcoscenico a prendere gli applausi del pubblico, sfuggendo all’invidiosa Amneris nel palazzo del Faraone, evitando il fuoco del Tempio di Vulcano, driblando le serve di palazzo con le aspirapolveri minacciose, evitando la furia dei demoni di Iside sulle rive di Nilo, sgattaiolando attraverso i cunicoli della cripta infestata da spiriti e mummie impazzite, dopo aver liberato il popolo Etiope imprigionato nella folle Tebe! Colleziona gli scarabei d’oro, scopri la strada per il palcoscenico e tuffati tra la braccia dell’amato Radames!”.

Novità assoluta è invece il gioco “Verdi in the clouds”, che vede protagonista un piccolo ma avventuroso Verdi, saltellante tra le nuvole celesti in cerca dell’ispirazione per la sua composizione. Il giocatore dovrà quindi aiutare il Maestro a raccogliere le note giuste per la sua nuova, incredibile, musica. Sono tornati ovviamente gli scenari in pixelart e la musica verdiana a 8bit.

Se il sentimento “retrò” pervade le atmosfere dei videogames in pixelart, ancora più retrò sono i giochi non digitali della sala. L’installazione artistico – ludica di Imaginarium, ospita infatti anche una serie di giochi interattivi in legno e altri materiali di recupero, con un rimando felice ai giochi delle vecchie fiere di paese e dei mitici Luna Park. Si può quindi scomporre e ricomporre come un gigante puzzle la faccia di Verdi, o tentare il gol al biliardino degli orchestrali.

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