“Il settore del servizio idrico integrato sta vivendo una fase delicata, siamo alla scadenza delle concessioni dopo 25 anni. Una storia lunga e significativa, alla quale seguirà una nuova fase per la gestione dell’acqua. Oggi è stata un’occasione importante per riflettere su come strutturare i prossimi 20 anni, che dovranno essere caratterizzati da una forte capacità di visione da parte di tutti gli attori di questo settore”. Con queste parole Nicola Perini, presidente di Confservizi Cispel Toscana, è intervenuto questa mattina al convegno “Il servizio idrico in Toscana: un bilancio dei primi 25 anni, le sfide del futuro, i progetti di innovazione e sostenibilità dei gestori”, organizzato dall’Associazione con il contributo delle aziende associate del settore acqua (Acque, Acquedotto del Fiora, Asa, Gaia, Gida, Nuove Acque, Publiacqua) e svoltosi in Fortezza da Basso a Firenze, nell’ambito del Festival dell’Acqua, l’evento dedicato alla risorsa idrica, ideato e promosso da Utilitalia e giunto all’ottava edizione.
“GAIA è a Firenze al Festival dell’Acqua per parlare e confrontarsi sul futuro del servizio idrico con Autorità e Istituzioni nazionali, nonché esperti del settore e gestori idrici provenienti da tutta Italia – ha dichiarato il presidente di GAIA S.p.A. Vincenzo Colle – . Il Festival dell’Acqua è un’importante opportunità per mostrare i progressi che la nostra azienda ha compiuto in termini di innovazione delle infrastrutture, di ampliamento delle conoscenze e per scambiarsi stimoli e riflessioni. Negli ultimi anni, GAIA ha investito significativamente in tecnologie avanzate per migliorare l’efficienza e la resilienza della nostra rete idrica e dei nostri sistemi di depurazione, ottenendo anche fondi dal PNRR: solo nel 2023 il totale dei nostri investimenti è stato pari a 54 milioni di euro. Abbiamo anche portato il nostro esempio come azienda pubblica con grande attenzione alle politiche sociali : dal 2011 al 2023 GAIA ha restituito agli utenti 18 milioni di euro, sotto forma di aiuti per le famiglie in stato di bisogno e come somme stanziate per futuri interventi senza gravare sulla tariffa. Ringraziamo gli organizzatori, Utilitalia e Confservizi Cispel per lo spazio che ci hanno messo a disposizione.”
“Quella dell’acqua in Toscana è oggi un’industria solida – ha proseguito Perini – le aziende hanno saputo fare gli investimenti utili per soddisfare le esigenze dei cittadini, ma hanno davanti ancora tante sfide da cogliere: dai processi di adattamento ai cambiamenti climatici alla modernizzazione delle reti, dal miglioramento ed ampliamento dei processi di depurazione passando per la valorizzazione del riuso dell’acqua e la digitalizzazione dei processi. Tutto nell’ottica di offrire un servizio sempre più performante alla collettività toscana, l’obiettivo primario del nostro lavoro”, ha concluso il presidente di Confservizi Cispel Toscana.
Le aziende idriche toscane in cifre
Nel 1999 la rete acquedottistica toscana è pari a 29.375 km, nel 2023 siamo a circa 34.825. La percentuale di utenti serviti dal servizio acquedotto è passata dal 87% (3 milioni di abitanti) al 94% (3,450 milioni di abitanti) sempre dal 1999 al 2023.
Nel 1999 la rete fognaria toscana (senza considerare gli allacci) era pari a 11.415 km, nel 2023 siamo a 14.004. La percentuale di utenti serviti dalla fognatura è passata dal 79% al 90%. La popolazione non servita dispone di trattamenti locali appropriati.
Il numero degli impianti di depurazione attivi è passato da 694 nel 1999 a 1.214 nel 2023.
La popolazione servita da depurazione è passata dal 30,8% del 1999 ad oltre l’82% nel 2022.
Alla fine degli anni ‘90 i gestori del servizio idrico erano oltre 200. Nel 1995 (dato ARPAT) gli investimenti realizzati in campo idrico da aziende e comuni erano pari a 128 milioni di euro. Nel 1999, all’inizio delle concessioni erano pari a 137 milioni di euro. Nel 2022 siamo a 327 milioni, nel 2023 la stima è di oltre 350. In totale dall’inizio delle concessioni ad oggi, in Toscana si sono investiti nel servizio idrico 4 miliardi di euro.
Sostenibilità: i consumi energetici dei gestori idrici si sono ridotti di oltre il 5%, passando da 423 milioni di kilowatt/ora a 400 dal 2018 al 2023 a scala toscana. Le emissioni di CO2 si sono ridotte del 5%, passando da 152.000 tonnellate a 145.000 tonnellate dal 2018 al 2023, a scala toscana.
Progettualità: i gestori idrici toscani sono stati destinatari di risorse europee del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per 300 milioni di euro, per investimenti da completare entro il 2026. Recentemente poi sono stati approvati i primi stanziamenti del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico (PNIISSI), la Toscana beneficerà di 100 milioni di euro.
Il valore dei collaboratori: gli addetti nel 2011 erano 2.538. Gli addetti complessivi delle aziende idriche, comprese le partecipate e società di scopo, sono oggi 3.050.
I numeri economici: nel 1997 il sistema dei gestori del servizio idrico aveva una dimensione economica di 168.368.709 di euro, con un patrimonio netto di circa 100 milioni di euro. Le 7 aziende del servizio idrico integrato fatturano oggi 885.949.467 milioni di euro, il patrimonio netto aggregato è di 950.564.609 euro, gli investimenti annui lordi pari a 327.195.581. Dati 2022.