Si terrà domenica 20 ottobre la marcia podistica non competitiva intitolata “IncludiAMOci” alla memoria di Enrico Marchetti che si articolerà nelle strade e nei sentieri del territorio di Viareggio e Vecchiano con percorrenze di 2, 5, 10 e 17 km con partenza libera dalle ore 7,30.
La manifestazione rientra nel circuito delle “Tre Province” ed è organizzata per portare l’attenzione sul tema della fragilità visto che partenza e arrivo si terranno alla struttura del Ceser situata in Via Comparini 6 a Viareggio. Si tratta di un centro dell’Azienda USL Toscana nord ovest in cui si svolgono attività socio terapeutiche e di socializzazione per soggetti più deboli a rischio emarginazione. Qui l’associazione “Fiore di Loto” Ets svolge un ruolo di co-progettazione e co-gestione dei servizi proprio insieme all’Azienda sanitaria.
Inoltre si vuole richiamare l’attenzione alla figura di Enrico Marchetti, scomparso due anni fa, storico presidente del Gruppo Sportivo Handicappati Toscana Aps, associazione che svolge parte delle attività presso la palestra polifunzionale all’interno del Ceser. Proprio per questo domenica mattina prima delle premiazioni conclusive si terrà la cerimonia di intitolazione del locale a Enrico Marchetti che per più di 35 anni ha portato avanti le attività di inclusione insieme a Maria Rosa Biagi, che oggi ha preso il suo posto come presidente.
Sono attese rappresentative iscritte al circuito delle “Tre Province” di Lucca, Pisa e Livorno, oltre a un’ampia delegazione del progetto Filippide provenienti da tutta Italia proprio per ricordare la figura di Enrico Marchetti, che è stato uno dei fondatori del progetto che promuove la partecipazione delle persone con spettro autistico e malattie rare ad attività ludico motorie e sportive.
“Ci fa molto piacere – evidenzia il direttore della Zona distretto della Versilia Alessandro Campani – collaborare con questa iniziativa che si pone l’obiettivo di focalizzare l’attenzione della comunità sul tema della fragilità. Il Ceser è oggi un luogo importante di aggregazione, per vari gradi di difficoltà degli utenti. Si tratta di un’attività importante e di una maniera innovativa di fare welfare. Stiamo portando avanti, insieme a vari enti e soggetti del terzo settore, un piano all’insegna della co-progettazione e dell’integrazione. La struttura, così come è stata organizzata, può essere d’esempio, non solo a livello locale, ed è in grado di venire incontro alle esigenze e alle sensibilità di ognuno”.